La fotografia rappresenta una strana passione: se ti avvolge, ne vieni rapito; e inizia un percorso senza meta, privo d’arrivo.
E’ il viatico della conoscenza e dell’apprendimento, dove si ha “fame” di capire e applicare, intendere e volere, archiviare e distruggere, mostrando alle volte.
Ci sono esempi illustri, in tal senso. Eugene Smith, un genio del reportage, arrivò a strappare i suoi primi lavori, perché a suo dire non coincidevano più con i suoi desideri.
Nomi illustri a parte, tutti gli appassionati hanno vissuto i momenti del dubbio, della perplessità; quel senso di vuoto che nasce dall’ambiguità stessa della fotografia: facile a farsi, ma difficile quando da essa si attendono espressione, significato, coinvolgimento altrui, autorialità.
Foto Ottica Marchi da anni propone la“La Fotografia che s’impara”, un percorso didattico che parte da un primo livello (uno start up, potremmo dire) per arrivare a momenti avanzati.
Nel tempo si sono formati gruppi di amici, da cui sono nati elementi di dialogo, uscite, gite, mostre, opportunità.
“La fotografia che s’impara” continua il suo viatico anche quest’anno.
Dopo un corso base, ecco un avanzato diverso dalle edizioni precedenti (il II° livello è cambiato ogni anno).
Tutto inizierà il 14 Marzo, per culminare il 7 Aprile con un’uscita a Mestre, per visitare una mostra importante e una villa Palladiana.
Un ultimo dato: “la Fotografia che s’impara” allarga il suo ambito.
Diamo il benvenuto al gruppo di Montese: numeroso e competente. Anche per loro è iniziato un percorso di conoscenza, che stano affrontando con slancio ed entusiasmo.
La fotografia s’impara, dicevamo; ma molto spesso insegna.
Fa parte della vita, dell’uomo e del suo racconto.
Non è poco.
Luciano Marchi |