“Circolo Burattini Galeazzo Marescotti” di Vergato – Un acquisizione fortuita quanto fortunata

2020/02/25, Vergato – Un acquisizione fortuita quanto fortunata

“Una acquisizione fortuita quanto fortunata” scrive Sara Gentilini. “Bravo Adriano Gentilini che, come spesso accade, ci vede avanti.”

Prima un po’ di cronaca: è capitato che Stefano Palmieri, appassionato di cose antiche, girando per mercatini abbia notato una muta di burattini. Conoscendo la nostra passione, ha subito avvertito Adriano Gentilini e Amleto Gardenghi del fortunato ritrovamento.  Subito Adriano ha contattato il mercante, mi ha telefonato e siamo partiti per incontrarlo. Durante il viaggio abbiamo fantasticato su un fantomatico museo dei burattini che poteva nascere con l’acquisizione di questo materiale. da aggiungere al già numeroso patrimonio del gruppo “Burattinai di Vergato”. Siamo arrivati all’appuntamento in un parcheggio di Castel San Pietro, e il venditore ci ha mostrato, nel bagagliaio della sua auto, tre scatoloni e vari oggetti.

L’importanza del materiale ci è subito balzata agi occhi: si trattava di una collezione di burattini, databili fra gli anni 70  e gli anni 80 (alcuni scolpiti dal burattinaio- scultore Don Dante Baldazzi), composta da 40 burattini grandi e una decina di piccoli e da una serie di copioni a stampa della libreria Pavoniana, oltre a due copioni battuti a macchina degli anni 50 di Cesare Sarti, vestiti, materiali di scena, e da una serie di fotografie che ci ha fatto capire che il materiale era appartenuto al burattinaio bolognese Luigi Dondi. A questo punto, dopo una breve contrattazione, è scattato l’acquisto, grazie alla disponibilità di Adriano che ha anticipato la cifra richiesta dal mercante, e, con l’entusiasmo di due bambini che hanno trovato il vaso della nutella, siamo rientrati a Vergato col nostro prezioso carico.

Per l’esatta collocazione storica della collezione acquistata abbiamo chiesto il parere dell’amico Gian Paolo Borghi, che si occupa di studi etno-storici, grande esperto del mondo dei burattini, il quale ci ha fornito, di getto, dettagliate notizie su Luigi Dondi che riportiamo.

Gian Paolo Borghi:

Luigi Dondi è stato una “strana” figura di burattinaio operante a Bologna: non lo faceva di mestiere, (di mestiere faceva l’elettricista) tant’è che nella sua bottega, (che, quando l’ho conosciuto io negli anni ottanta, era in zona via Irnerio), teneva anche i suoi burattini.

Luigi Dondi aveva un repertorio tipicamente bolognese ed aveva rapporti anche con studiosi, ricercatori e altri colleghi burattinai: possedeva una gran bella raccolta di burattini che testimonia appunto questa realtà Petroniana minore, ma minore soltanto perché faceva un altro mestiere. Da un punto di vista del repertorio aveva una caratteristica che è tipica, esclusiva dei burattinai bolognesi: quella cioè di recitare a copione anziché recitare a canovaccio, improvvisando, come facevano tanti altri burattinai.

E, a proposito di questo, una cosa interessante sono due copioni di Cesare Sarti, che per la verità si chiamava Giulio Cesare Sarti, che è stato un notissimo autore bolognese, in particolare con uno studio sul teatro dialettale a Bologna, oltre che ad una serie di saggi sulle maschere, in particolare sulla maschera di Narciso che è la seconda maschera bolognese della Commedia dell’Arte, dopo ovviamente Balanzone.  Balanzone è rappresentante, ovviamente in forma umoristica, dell’Alma Mater, invece Narciso rappresenta il mondo contadino (Narciso da Mal Albergo)

Fonte e foto; A cura del “Circolo Burattini Galeazzo Marescotti” di Vergato

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