Don Silvano – Carissimi, la passione continua e non sappiamo ancora fino a quando!

2020/03/21, Vergato – Programma dal 23 al 29 marzo 2020 – Tempo di Quaresima _ IV° settimana

Carissimi, la passione continua e non sappiamo ancora fino a quando! Di settimana in settimana, di mese in mese, sempre oltre. Avevano cercato di illuderci che era solo una semplice influenza, come tante altre, e invece questo virus si dimostra sempre più forte. Quanti morti! Anche medici e infermieri vengono infettati, muoiono… questo ci mette paura, non siamo più così sicuri di farcela, anche se gridiamo:”Andrà tutto bene!” Quale impressione quella fila di camion che trasportavano salme! Tutti morti senza avere vicino i familiari, senza avere lasciato un saluto, una parola di commiato, un abbraccio, un bacio, un’ultima raccomandazione; speriamo che tutti abbiano affidato il loro spirito nelle mani del Padre:”Padre nelle tue mani affido il mio spirito”. Abituiamoci a dire questa brevissima preghiera. Ce l’ha insegnata Gesù sulla croce. “Padre, perdonaci, non siamo più degni di essere chiamati tuoi figli”, è la preghiera del figlio che si era allontanato da casa. “Torna, Israele, al Signore, tuo Dio, poiché hai inciampato nella tua iniquità” (Osea 14,2) Alcuni si chiedono se è un castigo di Dio questa malattia. Ma per fede sappiamo che Dio è Padre e non vuole la malattia, le disgrazie e la morte, anche di chi ha sbagliato. Dobbiamo confessare che ci siamo allontanati da Lui, non abbiamo messo Lui al primo posto nella nostra vita; siamo stati orgogliosi, abbiamo pensato di non avere bisogno di Lui, ci siamo illusi che la globalizzazione avrebbe salvato il mondo ed invece ha favorito alcuni che pongono tutta la loro fede nel denaro e ha generato tanti poveri, schiavi del mercato. Abbiamo pensato che la Domenica, giorno del Signore, fosse solo per invadere i supermercati, fare sport, fare gite, mangiare, bere, ubriacarsi con alcool e droga, passare le notti in discoteca, fare quello che ci pare, senza regole, in barba ai comandamenti di Dio. Lo sport, che fa bene alla salute, che è motivo di svago e che unisce le persone, è diventato un mercato di uomini, un’occasione per manifestare la violenza e la rabbia che c’è dentro di noi, occasione per manifestare il nostro razzismo. Abbiamo abusato del creato, l’abbiamo inquinato, non abbiamo rispettato le regole della natura. Abbiamo respinto la vita nascente, abbiamo umiliato le donne, sempre più oggetto di divertimento. Abbiamo pensato che il divorzio fosse la soluzione di tutti i problemi delle coppie in crisi. Abbiamo voluto decidere noi quando morire e come morire, chi può venire al mondo e chi no.
Per i nostri cari e amati nonni, gli angeli dei nostri bimbi, non ci sono respiratori! Quanti scandali anche nella Chiesa! Non siamo pastori secondo il cuore di Cristo, siamo peccatori come tutti e forse anche con maggiore responsabilità. Le nostre chiese si svuotano, i giovani non frequentano, ognuno si fa una propria morale. Si dice:”Che male c’è, lo fanno tutti!” Ci si fa giudici del prossimo. Tutte le religioni sono uguali. C’è un Dio solo. Mi rendo conto di avere descritto solo la parte negativa, ma non tutto e tutti sono così. Ma certo, ci sono tanti che formano ancora famiglie, che fanno figli, che si sacrificano per loro; tanti che lavorano con impegno e serietà. Pensiamo ai medici e al personale che lavorano negli ospedali in questi giorni, ai tantissimi volontari, molti anche i giovani. Il nostro paese è all’avanguardia in tanti campi, abbiamo rapporti commerciali con tutto il mondo, esportiamo tecnologia e prodotti buoni. I benedetti nonni che avevano pensato di fare, una volta raggiunta la sudata pensione, tutto quello che non avevano potuto fare prima: riposarsi, viaggiare, leggere, divertirsi; ebbene sono quelli che dalla mattina alla sera, tutti i giorni, si spendono per i nipoti. Le donne che avevano lottato per la parità, devono sobbarcarsi la fatica del lavoro fuori casa e in casa. Quanti malati portano il peso della loro croce nella solitudine, in silenzio e nella preghiera. In ogni nostra comunità ci sono persone di fede, che si sforzano di vivere secondo il Vangelo, che educano cristianamente i propri figli, che si prendono cura di coloro che sono in difficoltà per la mancanza di lavoro e del necessario per la vita. Chiudo con una poesia di un’autrice irlandese dell’800 che sembra essere scritta per noi.
E la gente rimase a casa
e lesse libri e ascoltò
e si riposò e fece esercizi
e fece arte e giocò
e imparò nuovi modi di essere
e si fermò
e ascoltò più in profondità
Qualcuno meditava
qualcuno pregava
qualcuno ballava
qualcuno incontrò la propria ombra
e la gente cominciò a pensare in modo
differente
e la gente guarì.
E nell’assenza di gente che viveva in modi
ignoranti
pericolosi
senza senso e senza cuore,
anche la terra cominciò a guarire
e quando il pericolo finì
e la gente si ritrovò
si addolorarono per i morti
e fecero nuove scelte
e sognarono nuove visioni
e crearono nuovi modi di vivere
e guarirono completamente la terra
così come erano guariti loro.
Kathleen O’Meara (1869)
N.B. Rimaniamo uniti ognuno in casa propria, nella preghiera e nella riflessione: “Che cosa vuoi che facciamo, o Signore?”. “Sia fatta la tua volontà”. Buona Domenica a tutti!!!
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