Paolo Rossi: “Lettera di una vergatese contagiata dall’influenza spagnola del 1918”
2020/03/31, Vergato – La spagnola… una tragedia che colpì anche le nostre terre, molti, molti anni fa. Basta nominare questa parola e i nostri anziani non hanno bisogno di chiedere di cosa si parla. Giunge puntuale Paolo Rossi che ancora una volta ci porta dentro alla tragedia con le testimonianze scritte.
Paolo Rossi: “Lettera di una vergatese contagiata dall’influenza spagnola del 1918”
Lontana da Vergato e impossibilitata ad avere contatti con i propri famigliari, in questa lettera del 1919 la mia bisnonna Albina scrive al suo amato Bartolomeo (futuro portalettere vergatese e infermo reduce di guerra) pregandolo di aiutarla a contattarli.
Il testo, intriso di frasi amorose di giovani amanti, rivela tuttavia una situazione ahimè di drammatica attualità. In alcuni passaggi si racconta infatti della pandemia di spagnola che in quegli anni infettò la mia bisnonna e che provocò nel mondo il decesso di 50 milioni di persone, tra cui 600 mila italiani.
…ma così non so come fare, e poi ciò scritto alla mia famiglia due volte ma non mi scrivono, è venuta mia sorella Ernesta a trovarmi perché l’hanno mandata a dire quando avevo la spagnola che stavo così male . . .
E te ti prego di essere tanto buono di dire alla mia mamma se mi viene a prendere o può dirlo a una delle mie sorelle e sentirai bene che cosa ti rispondono.
La prima volta che ho letto questa lettera ingiallita dal tempo, non ho riflettuto più di tanto su quella richiesta di aiuto che si celava “tra le righe”.
Diverso è lo stato emotivo che ho provato nel rileggere la stessa lettera in questi giorni di analoga emergenza sanitaria, e dove il particolare ricordo della mia bisnonna è rafforzato dai tre puntini di sospensione che terminano la frase “quando avevo la spagnola che stavo così male . . .”
Tre puntini di sospensione che più di ogni altra punteggiatura o parola, sono emblema di un importante testimonianza da tramandare ai posteri, ovvero quello di una drammatica emergenza sanitaria vissuta, da ricordarsi per sempre…
Paolo Rossi