Marta Evangelisti – Sanità in Appennino e Ospedale di Vergato
2020/07/14, Vergato – Riceviamo e pubblichiamo:
EVANGELISTI (FDI): “Urge il riassetto e la riorganizzazione dei servizi sanitari territoriali e delle reti ospedaliere post Covid, inspiegabile il rinvio e legittime le preoccupazioni dei cittadini della provincia, soprattutto di Vergato”
“La risposta alla interpellanza che ho depositato per conoscere le sorti dell’ospedale di Vergato nel periodo post Covid non soddisfa e lascia invece molte perplessità. Purtroppo la città metropolitana nel rispondere fà proprie le valutazioni espresse dal Direttore generale della Azienda, questa volta come la precedente, ma le risposte non sono nè univoche nè rassicuranti. Infatti, a proposito del tema importantissimo del pronto soccorso che si vorrebbe riaperto H24, prima si dice che la contrazione di orario non è dovuta ald una nuova mission dell’ospedale e che cesserà dopo lo stato di emergenza, poi si afferma che proprio la sussistenza del reparto COVID rappresenta un motivo ostativo tanto che si cita testualmente “ si ritiene di poter riattivare il Pronto Soccorso notturno al momento della chiusura del reparto COVID ed alla conseguente riapertura dell’attività di ricovero e degenza per acuti della Medicina Interna. Non risulta tuttavia possibile definire, ad oggi, tale data con precisione”. Ecco che dunque la presenza del reparto COVID pare essere diventata la causa o la scusa del mancato ripristino di un servizio fondamentale come l’apertura del pronto soccorso H24.
Quanto poi ai rimanenti servizi riguardo alle aree ospedaliere da ristrutturare ed in particolare l’ultimo piano e la parte al primo piano, da ampliare per la fisiatria e riabilitazione, era stato riferito come si stesse già lavorando per mettere in atto gli interventi per i quali era già stata confermata la copertura finanziaria, ma l’emergenza Covid aveva imposto un momentaneo arresto a questo tipo di attività. Oggi si risponde invece che, quanto ai futuri scenari per l’Ospedale di Vergato, si ritiene che non appena la situazione si normalizzerà, si potranno riprendere i progetti di ristrutturazione sopra indicati e tale Stabilimento Ospedaliero, al pari degli altri ospedali periferici.
Quello che pare ignorare la Città metropolitana, anche nella espressione formulata dal comunicato della CTSSM, è come l’emergenza sanitaria sia in realtà terminata l’8 maggio, così come ha detto il commissario Venturi con anche il placet del Governatore. Appare evidente quindi come invece i ritardi organizzativi non si giustifichino, come l’Ospedale di Vergato, che al pari di altri Ospedali dell’Azienda USL di Bologna, ha contribuito e tuttora contribuisce alla gestione della crisi pandemica, non possa continuare ad essere paralizzato e non valorizzato, adducendo come “causale o scusa” la cessata emergenza Covid.
Contrariamente a quelle che paiono essere le intenzioni della Azienda si ritiene fondamentale riattivare tutte le attività presenti prima della pandemia, ed anche lo sviluppo di ulteriori ambiti dovrà subito essere preso in considerazione a Vergato come negli altri presidi ospedalieri della provincia, in quanto parte di una rete complessiva di area metropolitana. Le visite, gli esami di laboratorio, l’attività di prevenzione deve ricominciare insomma, come i progetti di ampliamento della offerta e dei reparti laddove era stato promesso: sennò si abbia il coraggio di dire che le idee sono cambiate e non si prendano in giro i cittadini”.
Marta Evangelisti Consigliere metropolitano
Uniti per l’Alternativa