Paolo Rossi – Vergato da collezionare: “Il Palazzo Municipale di Vergato nella rivista ”L’ILLUSTRAZIONE ITALIANA” del 20 giugno 1886”

2020/11/21, Vergato – Un ritorno aspettato da tempo quello di Paolo Rossi dopo le fatiche per la stesura e la messa in stampa del suo romanzo che tanto consenso ha avuto tra i nostri lettori ma anche tra i cittadini vergatesi per poi allargarsi a un pubblico ben più vasto: Paolo Rossi “L’emozione di conoscerti” , ora ritornano le sue “osservazioni” inedite.

Paolo Rossi – Vergato da collezionare: “Il Palazzo Municipale di Vergato nella rivista ”L’ILLUSTRAZIONE ITALIANA”  del 20 giugno 1886”

Nella rivista settimanale “L’ILLUSTRAZIONE ITALIANA” del 20 giugno 1886, edizione quasi interamente dedicata alla commemorazione di Camillo Benso Conte di Cavour, morto venticinque anni prima, fu pubblicata anche una splendida raffigurazione del Palazzo Municipale di Vergato.

Proprio in questo periodo terminarono infatti i lavori di ricostruzione del Palazzo dei Capitani della Montagna, risalente al ‘400, che adornato di oltre cento stemmi araldici a bassorilievo riportati ad antico splendore, resero l’edificio magnifico.  

La didascalia evidenziò che il progetto dei lavori era stato disegnato dall’architetto Tito Azzolini (1837-1907), ovvero da colui che negli anni seguenti progettò il restauro della Torre Garisenda di Bologna riportando in luce l’antico ingresso, il campanile di San Michele in Bosco, la scalinata della Montagnola denominata anche “Pincio di Bologna” ecc…

Osservando attentamente la bella immagine dell’edificio, conosciuta anche all’estero, si può inoltre notare la presenza di un personaggio misterioso all’interno di una delle finestre; chi sarà mai quell’uomo con i baffi che quasi di nascosto pare scrutare i presenti nella piazza sottostante? Si tratta forse dell’architetto Azzolini che volle così lasciare una sorta di “firma” sull’opera edilizia appena conclusa o di un incuriosito funzionario pubblico che lavorava nel palazzo?

Concludo questo articolo con un breve estratto del mio romanzo “L’emozione di conoscerti” pubblicato nel luglio scorso, dove viene descritto un bambino che nel 1905 fantasticava davanti a tanta magnificenza.

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“La seconda tappa prevede la sosta davanti al grande Palazzo dei Capitani della Montagna risalente ai primi anni del 1400 e ricostruito nel 1886, ovvero cinque anni prima che tu nascessi. L’antichità di quel palazzo a te non interessa proprio; non rifletti su quante albe o tramonti si sono succeduti in cinquecento anni di storia e non lo aggiri perché sai che dalle inferriate delle finestre della “torre delle sei prigioni” potresti scorgere le braccia dei delinquenti condannati o in attesa di giudizio.

Ciò che ti incanta di quell’edificio è invece la facciata perché adornata da oltre cento stemmi a bassorilievo, murati e ben in evidenza. Come le figure delle carte da gioco, quella collezione di antichissimi decori araldici, scolpiti nella pietra proveniente dalle cave dei “monti vergatesi”, testimoniano in realtà il succedersi delle famiglie nominate dall’autorità comunale di Bologna con il compito di gestire le attività giudiziarie, notarili e amministrative del territorio circostante. Tutti differenti tra loro, alcuni raffigurano draghi, leoni e torri, altri castelli, alfieri, aquile, arieti e persino elefanti. Lo stemma principale, visibile anche da lontano perché proprio sopra la porta dell’unico balcone, è rappresentato da un porcellino dal pelo ispido cinto da due rami di quercia. Chiedi a tutti quelli che ti passano accanto se quello è lo stemma di Vergato. Con garbo ti rispondono di sì. Tu sogni, loro sorridono…”

Paolo Rossi