Rita Ciampichetti – Sig. Arbitro…. bocciata al pallino!

2021/03/17, Vergato – Sig. Arbitro…. bocciata al pallino!

Oggi ho ritirato fuori da dentro l’armadio la borsa sportiva del Circolo Bocciofila Vallereno ASD  e, dopo averla aperta,  ho dato una lunga occhiata nostalgica alle mie quattro bocce azzurre da gara, disposte ordinatamente con sopra lo straccio di pelle di montone blu porta fortuna, assolutamente necessario per togliere la sabbia del campo dalle bocce durante il gioco.

Le altre quattro, più sciupate, da allenamento sono rimaste su all’impianto, dentro all’armadietto in compagnia delle scarpe che non indosso più da quasi un anno.

Un lungo sospiro mi riempie i polmoni di tristezza, nostalgia, ricordi infiniti di eventi, amici, partite di bocce e carte, litigi, riunioni, problemi, gite, pranzi sociali, feste di compleanno, organizzazione di eventi e di gare.

Certo perché anche se per la maggior parte di chi mi legge il gioco delle bocce consiste in quelle piacevoli sfide estive  tra villeggianti nella parte posteriore dei bagni dove solitamente viene allestito un campetto di sabbia per tale gioco, questo sport rappresenta un universo a sé stante per molti poco conosciuto.

Sono entrata in questo mondo per purissimo caso quasi venticinque anni fa. Presso la sede della bocciofila del mio paese erano organizzati anche tornei di briscola ed ho iniziato a parteciparvi come partner di mia mamma accanita giocatrice di carte.

Durante il tempo di attesa per la chiamata a partecipare ai successivi gironi della briscola, mi incantavo a vedere giocare a bocce nei quattro campi presenti all’interno dell’edificio: l’eleganza e la precisione della bocciata, lo studio delle geometrie e delle pendenze, la concentrazione dell’andare il più vicino possibile al pallino, fino a quando, visto l’interesse dimostrato, sono stata invitata a provare a tirare qualche boccia.

Sono stata subito presa da un entusiasmo sfrenato e in men che non si dica volenterosi giocatori veterani si sono impegnati nell’insegnamento di tecniche e regolamenti fino a quando sono stata pronta a partecipare anche a qualche gara.

La bocciofila di Vergato, denominata Circolo Bocciofila Vallereno ASD, regolarmente iscritta al Registro delle associazioni e società sportive dilettantistiche del CONI penso sia ormai una istituzione per il nostro paese. Non è grande come le altre Società di Bologna quali la  Benassi, la Baldini, la Bolognese Centrale, la Primavera però è l’unico impianto regolamentare esistente nella vallata del Reno e pertanto è frequentato da giocatori provenienti dai Comuni di  tutto il territorio montano appassionati di bocce.

In collaborazione con le altre Associazioni di volontariato quali gli Alpini ed il Circolo Tennis presso l’impianto sono stati e vengono da decenni organizzati eventi per il paese. Sono rimaste nella memoria di molti le splendide serate danzanti organizzate in occasione del Veglione di Fine Anno, mentre è rimasta una tradizione irrinunciabile, tranne purtroppo che in periodo COVID, la Grande Tombolata della Befana, che vede la partecipazione di tanti paesani e dei loro bambini che attendono con ansia l’arrivo della vecchietta che distribuisce le calze piene di dolci.

La Bocciofila è’ stata costruita, mantenuta, alimentata nel corso di decenni dall’impegno e dallo sforzo di tanti conosciutissimi paesani, come tutte le Associazioni  ha vissuto momenti di gloria ed espansione incredibile contando centinaia di soci, vantando anche una cinquantina di atleti cartellinati FIB comprese anche squadre femminili. I tanti successi sono testimoniati dalle coppe e dalle targhe esposte all’interno dell’impianto.

Chissà perché il gioco delle bocce è visto come una prerogativa delle persone anziane di genere prettamente maschile, rivedo ancora le facce stupefatte di quelli che alla richiesta “Pratichi qualche sport?” io rispondo “Sì, gioco a bocce” “A bocce??? Ma si gioca come in spiaggia?”

Ed io per sintetizzare, rispondo che il gioco delle bocce consiste:

nella giocata a punto (avvicinare il più possibile la propria boccia al pallino)

nella bocciata di raffa e bocciata di volo (colpire con la propria boccia un’altra boccia o il pallino, preventivamente indicati).

Pertanto gli atleti possono avere la specialità di “puntista” o di “bocciatore” fermo restando che sarebbe opportuno sapere sia andare a punto che bocciare.

Le formazioni e quindi le gare possono essere:

individuali: uno contro uno, con quattro bocce per giocatore

coppie: due contro due, con due bocce per giocatore

terne: tre contro tre, con due bocce per giocatore.

Le partite sono regolamentate da severe normative federali sia di tipo comportamentale che di verifica ed assegnazione dei punteggi da parte di un altrettanto severo Arbitro.

Io per la cronaca sono “puntista”, nonostante ripetuti e pazienti insegnamenti per imparare dignitosamente a bocciare sono una frana e rischio di colpire i giocatori sul campo.

Ho avuto anche un battesimo di sangue, porto sul sopracciglio sinistro la cicatrice dovuta ad un pallino sparato come un proiettile da una bocciata al volo nel campo vicino.

Molti  obiettano  che è un gioco da pensionati, da chi, per problemi di salute, non può più praticare sport impegnativi quali tennis e calcio, che è di una noia incredibile e così via.

Con questi pregiudizi è evidente che diventa estremamente difficoltoso attirare i ragazzi più giovani che sono indubbiamente affascinati dai grandi atleti di discipline sportive più alla moda non sapendo che i giocatori di bocce professionisti anche molto giovani, sono atleti a tuttotondo, si allenano quotidianamente, sia sul campo che dal punto di vista fisico, e durante la stagione sportiva per partecipare ai diversi campionati macinano migliaia di chilometri in giro per l’Italia ed il Mondo.

D’altra parte le bocce è anche uno sport per tutti per antonomasia, infatti la disciplina consente a chiunque di potersi cimentare nella pratica agonistica, partecipando a gare individuali e a squadre riservate alle categorie inferiori, senza l’impegno, la fatica e lo stress dei campioni dell’Élite nazionale, che si dedicano anima e corpo alla pratica sportiva, oppure a praticarlo solo come passatempo con qualche partita tra amici dove in palio per i vincitori c’è solo l’offerta di una bevuta.

Però vi posso assicurare che, come tutti gli sport, possiede quel pathos che dà fuoco a quell’insieme di emozioni che caratterizza qualsiasi competizione sportiva: l’attesa dell’inizio della gara che ti stringe lo stomaco, lo studio della strategia avversaria e la messa a punto della tua strategia, la concentrazione dell’azione di gioco sia che tu sia nel ruolo del puntista, sia che tu rivesta il ruolo di bocciatore, lo spirito di squadra quando giochi in coppia o in terna,  l’amarezza della perdita, l’esultanza della vincita, la percezione del tifo esterno da parte degli appartenenti la tua Società, gli applausi per un tiro particolarmente riuscito e spettacolare, gli apprezzamenti o i deprezzamenti a fine gara secondo il risultato.

Le soddisfazioni più belle?

La prima medaglia d’oro vinta

La nostra squadra di cat. D finalista ai Campionati Italiani di Categoria per Società ed abbiamo organizzato un pullman per andare a Roma a sostenerla con il nostro tifo presso il Centro Tecnico Federale

La vincita del Campionato Italiano 2008 a Roma da parte di nostri atleti

Il successo nell’organizzazione del Torneo Annuale di Terna di Agosto, molto apprezzato a livello anche nazionale che ci tiene impegnati per circa una settimana e famoso perché ogni serata si conclude con rinfreschi luculliani allestiti dalle nostre brave signore, un momento  atteso con ansia e decantato ovunque dai giocatori partecipanti, forse perché prima della gara è meglio non mangiare e dopo la gara si è in calo spaventoso di zuccheri!.

Sì perché la Bocciofila è anche questo…. un luogo di svago, di incontro, di amicizia, uniti dalla passione di un gioco che riesce a farti dimenticare per qualche ora i problemi quotidiani della vita.

Ripongo le bocce dopo averle lucidate con lo straccio.

Tornerò a chinarmi sulle ginocchia concentrandomi sulla “strada” e la “spinta” che devo imprimere alla mia boccia per raggiungere il pallino, seguirò con trepidazione il suo percorso spasimando se la vedo rallentare o velocizzare troppo, esulterò quando si posizionerà vicino al pallino, ma in una posizione difficile da bocciare?  

Certo che torneremo!!!

Senza mascherina e senza alcun timore di contagio  sui campi da bocce tirati a lucido per l’occasione con la sabbia nuova, ci stringeremo ancora la mano ad inizio e fine partita, esulteremo abbracciandoci  per la vittoria, torneremo a sorridere  e sarà tutto ancora più bello!!

Rita Ciampichetti