Legambiente – Centralina per il monitoraggio dell’aria a Roncobilaccio
2021/05/12, Castiglione dei Pepoli – CHE ARIA TIRA? ORA SI SAPRA’ … Centrale di ventilazione di Roncobilaccio: installata, dopo sei anni, la centralina per il monitoraggio dell’aria richiesta da Legambiente.
Grazie all’impegno del Comune di Castiglione dei Pepoli, dopo un lungo percorso ad ostacoli, è stato raggiunto l’obiettivo. I lavori della Variante di Valico sono finiti da tempo e nel 2015 è stata inaugurata.
Tale viadotto ha dimostrato da subito di essere importante per la viabilità nazionale, permettendo di ridurre tempi di percorrenza e costi di carburante, nonché una probabile riduzione degli impatti ambientali.
Per la sua realizzazione però ci sono stati territori che hanno pagato un prezzo alto per i disagi subiti e che sono ancora in attesa che tutti gli interventi compensativi siano realizzati.
Tra questi c’è Roncobilaccio, che tra le altre cose, vede presente nel suo territorio la centrale di ventilazione, ossia il sistema di sicurezza della grande galleria della Variante.
Al momento della sua approvazione in Conferenza dei Servizi, il Comune chiese interventi precisi per mitigare il suo impatto sul territorio, quali un sistema di abbattimenti fumi da attivarsi in caso di incendio all’interno della galleria e un monitoraggio della qualità dell’aria ante e post operam da realizzarsi a spot per un anno.
Legambiente ha sempre fatto presente i rischi connessi al funzionamento della centrale di ventilazione, chiedendo lo spostamento di tale sorgente inquinante quale unica soluzione in grado di eliminare ogni rischio per la salute degli abitanti delle frazioni limitrofe e per l’ambiente circostante.
Non essendo state prese in alcuna considerazione le proprie osservazioni e richieste presentate in Conferenza di Servizi e ritenendo insufficienti le misure adottate in tale sede, nel maggio 2015 Legambiente ha chiesto al Comune l’installazione di una centralina fissa e permanente per la rilevazione continua degli inquinanti dispersi in atmosfera.
Il Sindaco Maurizio Fabbri ha fatto propria tale richiesta, dando così inizio al percorso (ad ostacoli) che ha portato oggi, dopo ben sei anni, all’installazione della centralina.
L’accordo con Società Autostrade è stato trovato velocemente, ma i passaggi burocratici hanno rallentato in maniera pesante l’ottenimento del risultato.
Tale centralina sarà gestita da ARPAE ed i dati rilevati saranno pubblicati entro le 24 ore e consultabili da tutti al link https://apps.arpae.it/qualita-aria/bollettino-qa-provinciale/bo/20210503
Un simile monitoraggio permetterà di sapere quale sia la reale qualità dell’aria nei pressi della centrale di ventilazione e soprattutto, in caso di attivazione della centrale stessa, quali sostanze ed in che quantità siano fuoriuscite, consentendo così di misurare con precisione l’impatto sul territorio.
Il costo dell’operazione sarà interamente a carico di Società Autostrade ed, al momento, è prevista una durata di tre anni, sebbene Legambiente ritenga che detto monitoraggio debba essere mantenuto fintanto che sarà presente e funzionante il camino.
Maurizio Fabbri, Sindaco di Castiglione dei Pepoli: “arrivare a questo importante risultato è stato molto più complicato del previsto, a causa di una burocrazia folle. Adesso abbiamo però uno strumento in più per cercare di tutelare al massimo la salute dei nostri cittadini: quei cittadini che hanno pagato, e stanno ancora pagando, un prezzo molto alto alla realizzazione di un’infrastruttura di valenza nazionale. Ecco perché abbiamo chiesto un ulteriore potenziamento dei sistemi di prevenzione ad Autostrade per l’Italia”.
Federico Alpini, Presidente del Circolo Legambiente Roncobilaccio, anche a nome del Presidente nazionale e del Presidente regionale: “La centralina permetterà di sapere se e quali sostanze fuoriusciranno dal camino ma non può essere considerata uno strumento di prevenzione e tutela per la popolazione, visto che non esiste un piano di emergenza in caso di fuoriuscita di sostanze tossiche.
I rischi derivanti dall’attivazione della centrale di ventilazione permangono tuttora e poiché ad oggi non esistono tecnologie in grado di azzerare le emissioni nocive, specialmente in caso di incendio dal quale possono sprigionarsi le sostanze più disparate, il nostro obiettivo rimane lo spostamento del camino in aree lontane dal centro abitato e completamente disabitate”.