La marcia degli studenti a fianco delle donne iraniane – Manifestazione a Vergato per la libertà di scelta

2022/10/28, Vergato – Una “marcia” silenziosa partita dall’IIS Fantini e dalla scuola media Emilio Veggetti per unirsi con alcune classi delle elementari fino a raggiungere la Piazza centrale del paese, Piazza Capitani della Montagna, dove ad attenderli assieme alle forze dell’ordine ben in disparte, c’era il sindaco Giuseppe Argentieri, il vice sindaco Stefano Pozzi, assessori, professori, videoreporter e cittadini incuriositi dai preparativi.

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Nessun incidente per una manifestazione ben organizzata e carica di emozione.

Ecco le letture degli studenti visibili in parte nel video;

PRIMA DI DARE LETTURA DEL NOSTRO DOCUMENTO DIAMO LA PAROLA AL DIRIGENTE DELL’ISTITUTO FANTINI PROF. ROBERTO FIORINI E AL DIRIGENTE DELL’IC PROF.SSA ELISABETTA MORSELLI: LETTURA DOCUMENTO
(scuole elementari)
Il 13 settembre 2022, una giovane donna curda iraniana Mahsa Amini è stata arrestata dalla cosiddetta polizia “morale” iraniana, mentre era in vacanza con la famiglia a Teheran per non aver rispettato l’obbligo discriminatorio di indossare correttamente il velo.
Secondo testimoni oculari, Mahsa Amini è stata picchiata violentemente mentre veniva trasferita con la forza nel centro di detenzione di Vozara a Teheran.
Dopo poche ore è entrata in coma ed è stata trasferita all’ospedale di Kasra.
È morta tre giorni dopo.
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(scuole medie)
Subito sono dilagate su tutto il territorio nazionale numerose mobilitazioni della società civile; da allora le forze di sicurezza dell’Iran hanno ucciso decine di manifestanti, alcuni dei quali minorenni, e ne hanno feriti centinaia di altri.
Numerosissimi gli arresti, anche di giornalisti che seguivano le proteste. La chiusura dell’accesso a Internet rende difficile comunicare tra le persone e denunciare quanto sta accadendo.
Ai sensi dell’articolo 638 del codice penale islamico iraniano, qualsiasi atto ritenuto “offensivo” per la pubblica decenza è punito con la reclusione da dieci giorni a due mesi, o con 74 frustate.
Una nota esplicativa all’articolo afferma che le donne che vengono viste in pubblico senza il velo devono essere punite con una reclusione da dieci giorni a due mesi o con una multa in contanti.
La legge si applica alle ragazze di nove anni, che è l’età minima di responsabilità penale per le ragazze in Iran. Di fatto, tuttavia, le autorità impongono il velo obbligatorio alle ragazze dall’età di sette anni, quando iniziano la scuola elementare.
Ogni anno la polizia e le forze paramilitari iraniane arrestano e imprigionano arbitrariamente decine di migliaia di donne per aver mostrato ciocche di capelli sotto il velo o per aver indossato soprabiti, pantaloni o abiti a maniche corte e colorati.
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(scuole superiori)
Da decenni le autorità iraniane impongono leggi e regolamenti sul velo obbligatorio che violano i diritti umani delle donne e comportano anche trattamenti o punizioni crudeli, disumani o degradanti come arresti e detenzioni arbitrarie.
Le donne iraniane sono regolarmente oggetto di molestie verbali e aggressioni fisiche da parte della polizia e delle forze paramilitari, in quanto donne.
Ricevono minacce e insulti, viene ordinato loro di tirare in avanti il velo per nascondere i capelli, viene imposto l’uso di fazzolettini per pulirsi il trucco davanti agli agenti della polizia morale.
Le donne vengono afferrate per le braccia, schiaffeggiate in faccia, colpite con pugni e manganelli e ammanettate e spinte violentemente contro furgoni della polizia.
Alle donne viene negato l’ingresso in spazi pubblici come aeroporti, campus universitari, centri ricreativi, ospedali e uffici governativi; vengono espulse da scuole e università e licenziate per ragioni arbitrarie come i capelli che sporgono dal velo, il trucco che sembra “pesante” , i pantaloni, i soprabiti corti, attillati o colorati o perché non indossano il chador.
In Iran il clima quotidiano di intimidazione nei confronti delle donne si fa sempre più duro. Lo testimonia la storia di Nasrin Sotoudeh, coraggiosa difensora dei diritti umani, condannata a 38 anni e 148 frustate per aver difeso una donna arrestata per aver manifestato contro l’obbligo per le donne iraniane di indossare il velo.
Così come la storia di Yasaman Aryani che l’8 marzo del 2019, insieme ad altre attiviste ha regalato dei fiori nei vagoni della metropolitana riservati alle donne. Lo hanno fatto a capo scoperto, parlando dei loro diritti negati. Il video di questa azione ha fatto il giro del mondo e la reazione delle autorità non si è fatta attendere. Ad appena 24 anni Yasaman è stata condannata a 16 anni di carcere.
Il principio di non discriminazione, e in particolare di uguaglianza tra uomini e donne, oltre a tutti gli altri generi, è un principio chiave del diritto internazionale dei diritti umani. È sancito nella Dichiarazione universale dei diritti umani, e previsto in diversi trattati che l’Iran ha ratificato, in particolare la Carta delle Nazioni Unite e il Patto internazionale sui diritti civili e politici di cui l’Iran è stato parte.
Si dice che esista una stagione per ogni cosa. Si dice che dopo la tempesta torni sempre il sereno; o che dopo la notte più buia risorga sempre il sole.
Ci sono momenti nei quali tacere non è più possibile, perché soffocare un grido sarebbe come arrendersi davanti all’ingiustizia.
La Storia, quella che studiamo sui banchi di scuola, ci narra le gesta di chi, col proprio sacrificio, ci ha donato la libertà; così noi giovani abbiamo imparato ad alzarci per non stare in silenzio.
Per questo oggi, qui, adesso, ci siamo alzati. E non resteremo in silenzio ma gridiamo, convinti, a gran voce: no ad ogni forma di discriminazione. Sì alla libertà di scelta. E che sia davvero… Libertà! DIAMO LA PORALA AL SINDACO DI VERGATO DIAMO LA PAROLA A SOHYLA ARJMAND DELL’ASSOCIAZIONE DONNE PER NASRIN
E ORA TUTTI INSIEME W LA LIBERTÀ
[1] Fonte Amnesty Internationalwww.amnesty.it

“𝘿𝙊𝙉𝙉𝙀 𝙑𝙄𝙏𝘼 𝙇𝙄𝘽𝙀𝙍𝙏𝘼'” – Dal sito del Comune di Vergato – 𝗙𝗟𝗔𝗦𝗛𝗠𝗢𝗕 𝗔 𝗦𝗢𝗦𝗧𝗘𝗚𝗡𝗢 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗗𝗢𝗡𝗡𝗘 𝗜𝗥𝗔𝗡𝗜𝗔𝗡𝗘🌺 Si è svolta questa mattina presso il Municipio di Vergato l’iniziativa lanciata dall’Istituto Superiore Luigi Fantini e dall’Istituto Comprensivo Emilio Veggetti a sostegno delle donne iraniane.🫂 Un 𝙵𝚕𝚊𝚜𝚑𝚖𝚘𝚋 pieno di emozione quello tenuto dai bambini, dai ragazzi e dai docenti del Capoluogo presenti, a cui ha preso parte anche l’Amministrazione comunale e in particolare Sohyla Arjmand, attivista dell’Associazione 𝘿𝙤𝙣𝙣𝙚 𝙥𝙚𝙧 𝙉𝙖𝙨𝙧𝙞𝙣.Un bellissimo messaggio di solidarietà e vicinanza a tutte le Donne a cui sono stati – e tutt’ora vengono calpestati – i diritti umani. I giovani e le scuole, insieme alla Comunità vergatese, sono scesi fisicamente in piazza per non restare più indifferenti a questi prepotenti soprusi: 𝘿𝙤𝙣𝙣𝙚 𝙑𝙞𝙩𝙖 𝙇𝙞𝙗𝙚𝙧𝙩𝙖’!.

Alcuni fotogrammi dal video.

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