“Lo scalpellino che trasforma la pietra in arte” lascia la Rocchetta Mattei

2023/02/05, Riola – Grizzana Morandi (Bo) – Si è conclusa la Mostra degli Scalpellini al Castello della Rocchetta Mattei con una “festa” improvvisata dove la dott.ssa Francesca Chelini oltre a tenere una vera “lezione” di storia sui maestri comacini ha intervistato i maestri scalpellini evidenziando le particolarità e le peculiarità dei tre maestri/artisti/scultori, che nel contatto con gli allievi trovano la forza di dare il meglio di se:

Rodolfo Mucci, orafo dell’arenaria

Giancarlo Degli Esposti, il poeta della pietra

Alfredo Marchi, il mistico scultore

Il volto umano dei maestri si ripercuote sui lavori degli apprendisti scultori scalpellini con opere realizzate in poche lezioni ma dall’alto contenuto artistico.

Il video, un vero lungometraggio che racconta la “passione” messa a profitto per realizzare questo evento che nell’intenzione degli organizzatori non sarà l’ultimo… arrivederci!

LO SCALPELLINO CHE TRASFORMA LA PIETRA IN ARTE – nell’ambito di “Art City Bologna 2023” – Rocchetta Mattei, Grizzana Morandi, 27, 28, 29 gennaio e 4, 5 febbraio 2023.

La mostra di bassorilievi e sculture che avete potuto ammirare nel corso die passati fine settimana nel Castello della Rocchetta è il frutto del lavoro artistico dei Maestri scalpellini e scultori Giancarlo Degli Esposti, Alfredo Marchi, Rodolfo Mucci e di alcuni degli allievi dei corsi di introduzione alla scultura su pietra arenaria tenuti dai Maestri stessi e organizzati dall’Associazione Fulvio Ciancabilla tra 2021 e 2022, con il sostegno dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese e il Comune di Grizzana Morandi. Lo scopo dei corsi e di questa esposizione è di far conoscere ad un ampio pubblico la tradizionale, antica tecnica di lavorazione della pietra.

La sua origine risale all’epoca classica e giunge a chi visita o vive l’Appennino bolognese oggi grazie alla tradizione e ai lavori dei Mastri Comacini dal Medioevo in poi, e alla più recente esperienza degli scalpellini di Montovolo, tra Ottocento e anni Settanta del Novecento. La tradizione dei taglia pietre, scalpellini e scultori della pietra è ciò che maggiormente ha contribuito nei secoli a fare del nostro territorio, come del resto di gran parte del territorio italiano, un vero modello di armonia paesaggistica ed artistica. Il confine tra arte e artigianato qui non esiste e l’equilibrio tra uomo e natura possono ancora percepirsi in queste opere scolpite nella pietra arenaria. Avrete notato, nei formati identici delle formelle o in certe similitudini iconografiche, la metodologia didattica che sta alla base dell’apprendimento di questa antica tecnica: dal bassorilievo all’alto rilievo, fino alla scultura a tutto tondo, grazie all’uso di strumenti e nozioni che sono i medesimi da secoli.

Questo patrimonio inestimabile di conoscenze va tutelato e valorizzato. I nostri corsi sono nati proprio con questo intento, ma la condivisione tra i Maestri e gli oltre quaranta allievi ha portato con sè molto altro. La pietra è una materiale con cui tutti noi abbiamo un legame ancestrale. Questo dato, sommato alla ritmica dei colpi di scalpello, al potere della focalizzazione sul singolo colpo e ad un senso di sospensione temporale, ha portato tutti ad esperire il potere benefico dello scolpire la pietra. Stare insieme, condividere momenti conviviali e, anche grazie all’esempio delle opere dei Maestri Degli Esposti, Mucci e Marchi, scoprire che la pietra, se conosciuta, è un materiale perfetto per dare forma e corpo a idee, sentimenti e suggestioni, è stato “semplicemente” benefico.

Il passo verso la riproposizione del nostro corso a coloro che frequentano e sono seguiti dal Centro di salute mentale di Vergato è stato breve. Un’esperienza pilota, forse inedita in Italia, che ha arricchito tutti, organizzatori e partecipanti.

Superiore alle aspettative è stato il pubblico che ha visitato l‘esposizione e che si è lasciato conquistare dalle sculture autentiche, schiette e di altissima perizia tecnica del nostro Rodolfo Mucci, orafo dell’arenaria,  che fa dell’immersione totale nel gesto, nella tecnica e nella materia il perno delle sue opere e del suo essere scultore; tutti si sono fatti toccare dalle opere di Giancarlo Degli Esposti, il poeta della pietra, quando sfiora dolcemente l’animo con immagini accostanti o quando colpisce duro con una ricerca esistenziale e sentimentale essenziale e potente; i visitatori si sono fermati a meditare con Alfredo Marchi, il mistico scultore, sul senso dei legami e degli enigmi della vita terrena e spirituale.

Visto il successo riscontrato la nostra Associazione ha in programma  l’organizzazione di altri corsi per  la prossima primavera perchè, dai riscontri avuti con chi ha frequentato la mostra, molto partecipata sia nella giornata di venerdì 27 sia nei pomeriggi del 28 e 29 gennaio e 3,4,5 Febbraio, è emerso come, attraverso le sensazioni nell’ammirare le opere esposte, l’incontro coi maestri che hanno spiegato la filosofia che li ha ispirati per i loro lavori, molti sono stati presi dal desiderio di impugnare uno scalpello per farsi trasportare. Dove? Semplicemente dove sono già, da sempre.

Francesca Chelini                                                                               Stefano Vannini

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