“Viabilità in Appennino” manca una visione complessiva – Il punto di Marco Mastacchi

2023/03/10, Bologna – Segnala Dubbio: UNA VISIONE COMPLESSIVA per la viabilità in Appennino.

Bologna –10 marzo 2023: Il capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi ha presentato una risoluzione che impegna la Giunta a valutare interventi strutturali da attuare nell’area dell’Appennino, per risolvere gli annosi problemi di viabilità che lo affliggono. Infatti, dice Mastacchi “manca una visione globale che riporti sollievo agli abitanti, a tutti coloro che sono coinvolti nell’intero traffico veicolare e al territorio stesso”.

Da anni assistiamo a una politica fatta di scelte autoreferenziali che non hanno portato a nulla se non il dilatarsi dei cantieri di opere che oggi risultano superate e del tutto inutili alla vera soluzione del problema. Stiamo assistendo a una proposta viaria della Regione Emilia-Romagna che risulta anacronistica ancor prima di essere realizzata e che nel suo complesso non risolverebbe né le criticità legate ai tempi di percorrenza per arrivare al capoluogo emiliano, né agevolerebbe i transiti provenienti dalla Toscana, senza contare l‘impatto ambientale.

Per questo – conclude Mastacchi – chiedo alla Giunta regionale di valutare la realizzazione della Bretella Reno – Setta quale opera strategica e nuovo investimento, finanziabile a tariffa secondo quanto previsto dagli articoli della Convenzione Unica del 2007 tra Anas e Società Autostrade per l‘Italia e a utilizzare i fondi ora previsti per la realizzazione della riqualificazione della Strada Statale Porrettana fra Vergato e Sasso Marconi, che ammonterebbero a circa 600/700 milioni di euro secondo quanto afferma l’assessore Taruffi, per realizzare lo studio di fattibilità e le relative infrastrutture per il  collegamento fra Pianoro a Sasso Marconi, nelle valli del Savena e del Reno e per il collegamento della Strada Statale 64 con la Strada Provinciale 325, in zona casello autostradale Sasso Marconi sud.

Questo, sì, porterebbe alla risoluzione dei problemi legati alla mobilità ordinaria ed alla sicurezza stradale, oltre al rilancio dell’economia e del turismo dell’Appennino Bolognese.

Bologna, 8 marzo 2023
Alla Presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti
Risoluzione “Viabilità in Appennino”
Il sottoscritto Marco Mastacchi Presidente del Gruppo RETE CIVICA Progetto Emilia-Romagna
Premesso che:

  • il tema della viabilità nel bacino dell’Appennino bolognese è di grande attualità, sia dal
    punto di vista strutturale che dal punto di vista delle situazioni di emergenza che si sono
    concentrate negli ultimi anni e l’eterna discussione politica sulle infrastrutture da realizzare si
    risolve costantemente con una contrapposizione, fra un intervento e l’altro, fra la realizzazione della
    bretella Reno-Setta rispetto al miglioramento della Porrettana e la realizzazione del Passante di
    Mezzo rispetto al Passante Sud
    ;
  • il passante di mezzo, è una scelta antistorica già oggi, infatti chi viene da Milano si trova
    regolarmente imbottigliato nel traffico in condizioni normali e se poi c’è qualche fiera si blocca
    tutto: la tangenziale, l’autostrada e la città, mentre se si verifica un incidente tagliamo in due l’Italia,
    perché non abbiamo una via alternativa, fra pochi mesi inizieranno i lavori per la realizzazione del
    Passante di Mezzo e questo aumenterà le criticità, considerato che anche adesso quando c’è il
    restringimento anche solo di una mezza carreggiata, come succede nella zona dell’aeroporto, il
    traffico si blocca;
  • a una viabilità già precaria, tra qualche mese, si sovrapporrà il cantiere per il tram in città e
    mentre oggi i veicoli che escono dalla tangenziale entrano in città aumentandone il traffico, domani
    saranno bloccati in autostrada e troveranno anche la città intasata;
  • le nuove infrastrutture che s’intende realizzare non risolveranno i problemi, che
    diversamente potrebbero essere risolti con il Passante Sud, ma continueremo ad avere le stesse
    criticità con un’infrastruttura già datata e insufficiente a smaltire il flusso del traffico, che verrà
    invece concentrato sulla città peggiorandone la qualità dell’aria, già oggi compromessa
    dall’inquinamento e inevitabilmente, se pur con grande ritardo, questo porterà a riconsiderare
    l’ipotesi della chiusura dell’anello a sud di Bologna;
  • distribuendo il traffico su due direttrici l’impatto verrebbe “diluito” e le emissioni in galleria,
    con le moderne tecnologie, potrebbero essere trattate e filtrate, abbattendo così la concentrazione
    in atmosfera e accorciando la direttrice sud-ovest e viceversa (Firenze A1 – A14 mare), riducendo
    ancor di più le emissioni considerato che questo tratto autostradale, secondo gli studi effettuati
    intercetta già oggi, circa il 20% del traffico, senza considerare l’incremento di traffico che
    intercetterebbe da e per Milano;
    Evidenziato che
  • il 9 febbraio 2023 al lago di Brasimone, nel comune di Camugnano, è stata presentata l’intera
    road map dei progetti il “Programma di sviluppo sostenibile Sistema Appennino”, quale strumento
    di governo che mette a sistema politiche e interventi per la nostra montagna;
  • sulla Valle del Reno esistono ormai sedimentate negli anni, diverse criticità che rendono la
    viabilità un percorso ad ostacoli, che vanno dalla chiusura della statale 325 per lavori in corso in
    località Gardelletta, al casello di Rioveggio interrotto a più riprese nel 2012 e nel 2019 e ancora
    incompleto, al cantiere per i lavori di decostruzione e costruzione del Ponte Da Vinci, i lavori sulle
    gallerie della A1 di Monte Mario sempre a Sasso Marconi e per finire con il mancato collegamento
    tra Pianoro e Sasso Marconi nelle valli del Savena e Reno, a ciò si aggiungono periodicamente
    ulteriori criticità come ad esempio il distacco del materiale roccioso in località La Rupe di Sasso
    Marconi
    verificatosi a novembre 2022;
  • il collegamento tra le vallate del Reno e del Setta, fra la Carbona e Pian di Setta o Rioveggio,
    rappresenterebbe la soluzione ottimale per ridurre i tempi di percorrenza e per collegare questi
    territori in cui la viabilità risulta essere difficile, oltre che per garantire livelli più adeguati di sicurezza
    e competitività a tutto vantaggio dei cittadini e delle oltre 400 imprese insediate sul territorio;
  • l’Assessore Taruffi, ha recentemente sostenuto, che la Regione “non è a conoscenza dei
    contenuti dello studio realizzato da Autostrade per l’Italia sulla bretella Reno-Setta” mentre sarebbe
    auspicabile che il nostro Ente, rispetto ad un progetto già dichiarato prioritario dal Governo si attivi,
    seguendo l’esempio dei sindaci di Castel di Casio, Gaggio Montano, Monghidoro, Monzuno, Vergato e San Benedetto Val di Sambro, per chiedere al Ministero un incontro per visionare lo studio elaborato da Autostrade;
    Atteso che
  • il progetto elaborato dai tecnici di Anas su richiesta della Regione prevede, per un costo di
    circa 600/700 milioni di euro, un intervento di oltre 20 chilometri, da Vergato a Sasso Marconi e
    prima della Rupe di Sasso, e ipotizza un collegamento della Strada Statale 64 con la Strada
    Provinciale 325,
    nei pressi del casello autostradale Cinque Cerri, ma nel suo complesso non
    risolverebbe né le criticità legate ai tempi di percorrenza per arrivare al capoluogo emiliano, né
    tanto meno agevolerebbe i transiti provenienti dalla Toscana, senza contare l‘impatto ambientale a
    seguito della realizzazione delle infrastrutture e la necessità di dover poi costruire diversi viadotti
    sopra i corsi d’acqua per agevolare il passaggio;
  • il miglioramento del tempo di percorrenza fra Alto Reno e Bologna realizzando invece la
    bretella Reno-Setta consentirebbe una viabilità veloce, in grado di collegare i due punti in circa
    35/40 minuti (A.Reno-Carbona 15’ – Carbona-Valle del Setta A1 10’ – Valle del Setta-Casalecchio di
    Reno 15’
    ) e dimezzerebbe i tempi attuali di percorrenza, al contrario della riqualificazione della
    Porrettana che migliorerebbe il tempo di percorrenza soli di pochi minuti;
  • non si può inoltre continuare ad ignorare il problema della necessità di un miglioramento del
    collegamento tra Pianoro e Sasso Marconi nelle valli del Savena e Reno, anche se nel recente studio
    fattibilità della Città Metropolitana, relativo al miglioramento del collegamento fra Pianoro e Sasso
    Marconi nelle valli del Savena e del Reno, si legge che “gli effetti del collegamento sarebbero di fatto
    solo a beneficio del traffico diretto dal versante est alla rete autostradale, quindi per un numero
    molto limitato di utenti”, perché è opinione consolidata che questa riflessione non corrisponde ai
    disagi che rilevano quotidianamente coloro che vivono in quei territori, i soli a rendersi conto del
    reale miglioramento che avrebbe la viabilità con la realizzazione del collegamento delle Ganzole;
  • il medesimo intervento finanziario, circa 600/700 milioni di euro, se indirizzato alla
    realizzazione del collegamento di Pianoro a Sasso Marconi, nelle valli del Savena e del Reno e del
    collegamento della Strada Statale 64 con la Strada Provinciale 325, coadiuvato anche con la
    realizzazione della Bretella Reno – Setta, finanziata invece quest’ultima a “tariffa”, quale nuovo
    investimento ai sensi del combinato disposto degli artt. 19, 21 e 22 della Convenzione Unica del
    2007 tra Anas e Società Autostrade per l‘Italia1, garantirebbe diversamente dal progetto regionale
    una riduzione dei tempi di percorrenza da e per il capoluogo bolognese, agevolando nel contempo
    il transito dei mezzi pesanti della vicina Toscana e svincolerebbe il finanziamento di circa 600/700
    milioni di euro, che potrebbe essere utilizzato per realizzare a stralci il collegamento fra la
    Porrettana e il casello di Sasso Marconi (per risolvere il nodo della Rupe) e un intervento sulle
    Ganzole (vedi allegato con le due proposte);
  • per dare sviluppo e futuro all’Appennino Bolognese è fondamentale garantire servizi, scuole,
    sanità, e potenziare le infrastrutture materiali e immateriali, assicurando un’adeguata viabilità che
    permetta a quel territorio di non rimanere isolato, mentre oggi la tortuosità della strada già in
    condizioni normali rende complicato il passaggio dei TIR, che creano lunghe file, dovendo salire
    quasi a passo d’uomo sui tornanti e i problemi si complicano quando nevica e c’è ghiaccio, come è
    successo nello scorso mese di gennaio, dove si sono verificati diversi casi di blocco del traffico in soli
    due giorni;
    1 Art.19 Formula revisionale della tariffa media ponderata, Art.21 Componente X investimenti, Art.22 Componente per la remunerazione dei nuovi investimenti non inseriti alla data del 3 ottobre 2006 nel piano finanziario vigente alla stessa data, dello “Schema di Convenzione Unica ai sensi dell’art 2 commi 82 e segg. del Dl 3 ottobre 2006 N. 262 convertito dalla legge 24 novembre 2006 N.286 e s.m.i” è necessario coordinare tutti gli investimenti tenendo conto comunque che il rafforzamento
    della linea ferroviaria rappresenta ad ogni modo una soluzione più che ottimale e anche più compatibile a livello sia economico che ambientale, oltre che essere in linea con le direttive dell’Unione Europea;
  • l’assessore Corsini rispondendo alla mia interrogazione “oggetto 1584” relativa alla Bretella,
    ha affermato che rimane “sempre valida la possibilità di esplorare la fattibilità tecnico-economica di nuove soluzioni trasportistiche, qualora se ne ravvisi la necessità per risolvere particolari criticità, anche in variante agli strumenti pianificatori vigenti“ e che oggi appare più che opportuno,
    considerato il susseguirsi dei disagi sulla viabilità dell’Appennino, realizzare il collegamento di
    Pianoro a Sasso Marconi nelle valli del Savena e del Reno e costruire sia la Bretella Reno – Setta che il collegamento della Strada Statale 64 con la Strada Provinciale 325, per dare finalmente una
    soluzione anche al nodo della Rupe sulla statale di Sasso Marconi;
    Impegna il Presidente e la Giunta Regionale
    • a valutare, per una riduzione dei tempi di percorrenza da e per il capoluogo bolognese, la
    realizzazione della Bretella Reno – Setta, quale opera strategica e nuovo investimento
    finanziabile “a tariffa” secondo il combinato disposto degli artt. 19,21 e 222 della
    Convenzione Unica del 2007 tra Anas e Società Autostrade per l‘Italia, per la risoluzione dei
    problemi legati alla mobilità ordinaria ed alla sicurezza stradale, oltre che per il rilancio
    dell’economia e del turismo dell’Appennino Bolognese
    • ad utilizzare i fondi ora previsti per la realizzazione della riqualificazione della Strada Statale
    Porrettana fra Vergato e Sasso Marconi, che ammonterebbero a circa 600/700 milioni di
    euro, secondo quanto afferma l’assessore Taruffi, per realizzare lo studio di fattibilità e le
    relative infrastrutture per il collegamento fra Pianoro a Sasso Marconi, nelle valli del Savena
    e del Reno e per il collegamento della Strada Statale 64 con la Strada Provinciale 325
    in zona
    casello autostradale Sasso Marconi sud, per una riduzione dei tempi di percorrenza da e per
    il capoluogo e per il transito dei mezzi e utili anche per un rilancio turistico ed economico
    dell’appennino, considerato che l’economia montana attualmente risulta sempre più
    penalizzata da una viabilità ormai datata e risalente ai primi del ‘900
    Primo firmatario
    Marco Mastacchi

Fonte e foto – Ufficio Stampa Consigliere Marco Mastacchi: Letizia Rostagno

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