Infrastrutture Bologna. Bretella Reno-Setta: no a proposta Misto-Mns di inserirla nel Prit 2025


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17 aprile 2019 – Infrastrutture Bologna. Bretella Reno-Setta: no a proposta Misto-Mns di inserirla nel Prit 2025

Respinta la proposta di un nuovo studio di fattibilità. Mns: “anche la Città metropolitana di Bologna lo chiede”. Pd e Si: “costi insostenibili, opera irrealizzabile”. M5s: “analisi costi-benefici ha già bocciato l’opera”. Favorevoli alla proposta anche Ln e Fdi, contrario il gruppo Misto

La Giunta dia seguito alle determinazioni assunte dalla Città metropolitana di Bologna riguardo alla necessità di realizzare la “bretella” di collegamento tra la Valle del Reno e la Valle del Setta, nell’Appennino bolognese, commissionando un nuovo studio di fattibilità dell’opera anche mediante l’inserimento della programmazione dell’opera nel nuovo PRIT 2025 (Piano integrato dei Trasporti), in via di approvazione. Questa la richiesta del gruppo Misto-Mns contenuta in una risoluzione discussa e respinta a maggioranza dall’Assemblea legislativa nella quale si evidenziava l’importanza, per le comunità della Media e Alta Valle del Reno, del collegamento della strada statale Porrettana (SS64), all’altezza di Vergato, con l’Autostrada Milano-Napoli (A1).

Nell’area appenninica della Media e Alta Valle del Reno – ricorda il consigliere proponente – si trovano svariate eccellenze imprenditoriali del settore manifatturiero e meccanico (Piquadro, Caffitaly, Metalcastello) e del settore agroalimentare (Salumificio Vitali, aziende agricole e caseifici specializzati nella promozione e valorizzazione dei prodotti locali e a chilometro zero), oltre alla diffusa rete della recettività turistica collegata al contesto ambientale e storico del territorio (la Rocchetta Mattei, il percorso escursionistico della Via degli Dei e della Linea Gotica, il parco dei Due Laghi, il Parco del Corno alle Scale, la stazione sciistica e le rinnovate Terme di Porretta). Nel riportare come la Città metropolitana di Bologna abbia inserito la realizzazione della “bretella Reno-Setta” nelle linee programmatiche del proprio mandato 2016-2021, dopo che nel 2008 la Provincia di Bologna, su mandato e con il finanziamento della Regione, aveva realizzato uno studio di fattibilità, il consigliere sovranista sollecita l’impegno dell’esecutivo regionale alla realizzazione di “un’opera strategica per l’Appennino bolognese”.

Sinistra italiana, pur concordando sulla necessità di potenziare la rete delle infrastrutture materiali e digitali per favorire lo sviluppo delle due valli, ricorda come l’investimento di circa 400 milioni stimato per la realizzazione dell’opera sia stato reiteratamente ritenuto insostenibile da Anas e da Società autostrade. Per questo, i consiglieri di Si rivendicano come unica soluzione percorribile la proposta da loro avanzata, e approvata dall’Aula, di ammodernamento della Statale 64 e di raddoppio della ferrovia Porrettana.

Anche il Partito democratico motiva il proprio ‘no’ alla richiesta del gruppo Misto-Mns riportando, nel dettaglio, i motivi addotti da Anas, già nel 2008, e successivamente da Società autostrade per sostenere il diniego alla realizzazione della bretella Reno-Setta. Come soluzione praticabile i dem propongono di arricchire lo studio di fattibilità per il potenziamento della statale e della linea ferroviaria Porrettana con la previsione di opere infrastrutturali aggiuntive.

Pronta la replica del Misto-Mns, che, nel rilevare una distonia tra l’orientamento della Città metropolitana di Bologna, favorevole alla realizzazione dell’opera e orientata a effettuare un nuovo studio di fattibilità, e la posizione assunta dalla maggioranza in Regione, Pd in testa, di sostanziale contrarietà, parla di conflitto politico-istituzionale.

La Ln, nel ribadire il sostegno all’opera, punta il dito contro il Pd in Regione, che, a differenza di quello che governa la Città metropolitana di Bologna, non crede all’utilità dell’opera. Anche per Fdi la bretella è strategica e va realizzata.

Il M5s ricorda come nel 2008 l’analisi costi-benefici abbia bocciato l’opera, anche se critica il Pd per l’atteggiamento ondivago e contraddittorio manifestato nei diversi contesti istituzionali.

Il gruppo Misto, infine, critica il Prit, evidenziando come non risponda alle reali esigenze dei territori ma venga confezionato sulla base di quanto la politica ritenga strategico.

(Luca Govoni)

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