Quale futuro per la Ferrovia Porrettana? Comitato e cittadini chiamano in causa i sindaci
2024/01/04, Vergato – Una ferrovia che dovrebbe risolvere l’altro problema con lo stesso nome, Porrettana. La SS.64 Porrettana oggetto di conferenze, comitati, parlamentari che vengono su a parlarne, associazioni, partiti tutti li a dire, si farà? Bretella si, no, non so, provaci tu, per me va bene basta che la fai, se non la fai tu la faccio io (dibattito al Cinema a Vergato) e l’altra la Ferrovia Porrettana; proposte, investimenti, treni nuovi, binari nuovi, stazioni rifatte, fermi ad agosto per rifare qui e là, poi ci si accorge che la situazione non cambia mai… Scrive Valerio Giusti del Comitato Ferrovia Porrettana:
2024, QUALE FUTURO PER LA PORRETTANA?
Per festeggiare i vent’anni di battaglie epistolari che abbiamo condotto dalla costituzione di questo Comitato, vogliamo utilizzare i primi giorni del nuovo anno per scrivere una lettera pubblica alle istituzioni, in primo luogo ai nostri Sindaci, per riportare l’attenzione sul buon funzionamento e sulle prospettive della linea ferroviaria Porrettana così importante per tutti gli abitanti della Valle del Reno e dei territori limitrofi.
Da quando fa parte del Servizio Ferroviario Metropolitano, la gestione della linea Porrettana è strettamente condizionata dalle esigenze e dalle priorità della cintura bolognese e questo non ha sempre aiutato lo sviluppo della nostra linea appenninica e non possiamo nascondere che alcune scelte potranno diventare determinanti per assicurare un trasporto ferroviario efficace agli abitanti della Valle del Reno.
Il primo punto è il potenziamento delle infrastrutture. La maggior parte delle cause dei disservizi sono
proprio legate ai guasti patiti da deviatoi, passaggi a livello e impianti vari e questo sta inficiando il completo rinnovamento del materiale rotabile. Non sappiamo se questi guasti siano causati dalla mancanza di manutenzione o dall’obsolescenza della linea in quanto i Comitati degli utenti ferroviari della nostra regione non hanno più rapporti diretti con RFI e siamo preoccupati della completa assenza di progetti volti a finanziare e sviluppare la nostra linea soprattutto nella parte a monte, quella completamente mono-binario.
Tranne l’importante interramento della stazione di Casalecchio che dovrebbe risolvere molti disservizi occorsi al passaggio a livello e risolvere molti problemi di viabilità stradale, non si conoscono i tempi per il raddoppio dei binari fino a Sasso Marconi che sarebbe utile per il tratto fino a Bologna ma non potrà risolvere più di tanto la drammatica fragilità della linea nella parte alta dove basta un nonnulla per bloccare i pendolari per ore negli orari di punta. Non c’è più traccia di eventuali progetti per raddoppiare altri tratti, eliminare ulteriori passaggi a livello o i rallentamenti che costringono i treni, in alcuni brevi tratti, a viaggiare a passo d’uomo.
E’ quasi fastidioso dover ripetere in tutte le occasioni che per garantire un’efficiente servizio ferroviario in una linea mono-binario con tante stazioni e mezzi incrocianti che trasportano quotidianamente circa 10.000 saliti (dati pre-covid) occorre una gestione perfetta dei mezzi e delle infrastrutture; in caso contrario ci troveremo a rivivere infauste giornate come quella del 2 gennaio o del 7 dicembre u.s.
Questo mancato potenziamento aumenta le perplessità che abbiamo ripetutamente espresso in merito al progetto passante, fortemente voluto dalla città metropolitana, di spostare gli orari dei treni in avanti di 15 minuti (senza tener in alcun conto gli attuali equilibri relativi all’entrata e all’uscita degli studenti dalle scuole o degli orari di ingresso dei lavoratori) e far proseguire i treni di Porretta fino a Pianoro.
Moltissimi anni fa i treni della linea porrettana furono incanalati al piazzale ovest proprio per evitare tutti i ritardi cagionati dal transito dal complesso nodo centrale di Bologna; oggi si tornerebbe indietro senza alcuna garanzia che l’allungamento della tratta non comporti un drammatico raddoppio dei ritardi e dei disservizi generando una devastante penalizzazione degli abitanti di un territorio che hanno una necessità insostituibile di arrivare in tempo nei luoghi di lavoro e studio. Un progetto deciso unilateralmente dalla città metropolitana e comunicato al Comitato dei pendolari e ad alcuni Sindaci il 16 marzo 2023, senza alcun confronto o dibattito pubblico preventivo, che non prevede alcun miglioramento dei servizi o dei tempi di percorrenza dei cittadini che già oggi impiegano da Porretta almeno 74/75 minuti all’andata e altrettanti al ritorno per raggiungere Bologna: praticamente i capostipiti della bassa velocità.
Una prospettiva completamente ribaltata rispetto alle parole dell’allora sindaco Merola che, il 31/07/2021, venne a spiegarci che diminuire e velocizzare i tempi di percorrenza ferroviaria e stradale significava aumentare lo sviluppo economico e culturale degli abitanti della montagna, attraendo turismo e investimenti produttivi:
appare evidente che tali obiettivi non sono più una priorità per la città metropolitana.
Assieme al passante ferroviario, il 16 marzo ci fu annunciato l’inizio della sperimentazione di un servizio
notturno di cui il Comitato chiedeva l’introduzione da circa vent’anni!!! Anche su questo importantissimo servizio nessun coinvolgimento preventivo; ci siamo trovati due bus piazzati in due giorni del fine settimana senza conoscere quale strumento di pianificazione sia stato utilizzato per individuare gli orari di partenza, quale tipo di utenti si volesse intercettare e perché sia stata esclusa la domenica dove potevano attrarre un po’ di turisti e cercare di diminuire le incessanti le colonne di auto che rientrano in città la domenica sera (il trasporto pubblico non avrebbe dovuto limitare l’utilizzo dell’automobile??)
Noi chiedevamo il treno e ci hanno piazzato due bus, ci hanno imposto gli orari e non sappiamo quale sarà l’esito della sperimentazione e quando e se verranno introdotti davvero i treni notturni, tant’è che qualche buontempone ha pensato che li avessero buttati lì come contentino per farci digerire il passante per Pianoro.
Noi crediamo, invece, che sia stata una semplice incomprensione dovuta alla fretta di darci questo agognato servizio e che prima o poi qualcuno si deciderà di consultare gli utenti che dovrebbero utilizzarlo; per questo motivo preghiamo i Sindaci di pretendere delle risposte sui tempi previsti per consolidare il servizio notturno, pubblicizzarlo in maniera decente e sviluppare idee che portino a rafforzarlo.
In realtà siamo stati abituati male dalla precedente legislatura quando l’assessore regionale alla mobilità
organizzava frequenti incontri preventivi con i comitati degli utenti, con i sindaci e con i cittadini per
presentare e condividere i progetti prima che fossero definitivamente approvati in modo che si potesse
costruire assieme un prodotto più soddisfacente. Preso atto che la nuova legislatura preferisce le informative e i comunicati stampa, siamo tornati alla nostra attività principale di denuncia pedissequa dei disservizi chiedendo il supporto dei Sindaci, offrendo la nostra ventennale cocciutaggine.
Impossibile affrontare il tema dell’informazione agli utenti nelle stazioni o a bordo treno visto che i Comitati non hanno più rapporti diretti con RFI che è l’azienda del gruppo FS che gestisce anche i flussi comunicativi.
Nel comunicato del 2 gennaio abbiamo pedissequamente riportato le parole dei nostri compagni di viaggio e appare incontrovertibile a tutti che così non possa funzionare ma ogni protesta appare vana. In caso di disservizi, i pendolari diventano una sorta di naufraghi che navigano sulla nostra pagina Facebook per cercare le informazioni pubblicate dagli altri pendolari, sperando di attingere qualche notizia anche dal comitato che cerca di fornire qualche aiuto grazie all’impagabile disponibilità della direzione commerciale di Trenitalia Tper.
Per non parlare di quello che succede a chi si presenta alle emettitrici a cavallo del mese per rinnovare
gli abbonamenti, trovando spesso disfunzioni e malfunzionamenti che a fine anno raddoppiano. Dal 31
dicembre a Riola la macchinetta non legge la carta Mi Muovo e ancora questa mattina dava errore di sistema e niente abbonamento, mentre arrivano proteste quasi identiche anche da altre stazioni (compresa Vergato che non rilascia scontrino fiscale per mancanza di carta). È inutile riportare che in questi anni abbiamo denunciato decine di volte alla regione la cattiva qualità di quel software ricevendo come risposta quella di suggerire gli utenti di comprare gli abbonamenti in anticipo: sempre grati del consiglio fummo!!
Così come non possiamo tralasciare di citare il nuovo biglietto digitale regionale che rappresenta uno
strumento flessibile che permette di modificare giorno e orario di partenza ma che vede nella validazione
digitale un elemento estremamente negativo perché il check in è configurato sull’orario partenza tabellare e non su quello effettivo. Questo comporta che il 2 gennaio, se un utente fosse arrivato in stazione a Vergato e avesse preso il treno partito dal primo binario in ritardo di mezzora, avrebbe preso la multa.
Questo perché, a differenza dei treni ad alta velocità, chi acquista un biglietto digitale regionale è
impossibilitato a fare il Check trascorso l’orario di partenza “virtuale” del treno. Una penalizzazione
incomprensibile che si potrebbe evitare permettendo di fare il check-in entro l’orario di effettivo di arrivo del treno: ci spiace davvero apparire petulanti nel ripetere che se fossimo stati coinvolti preventivamente avremmo potuto dare un contributo costruttivo, ma speriamo sempre in un virtuoso ravvedimento.
Chiudiamo questa lunga lista di argomenti con la richiesta di ricevere abitualmente le frequentazioni, ovvero il numero dei passeggeri che salgono e scendono nelle diverse stazioni della linea. Conoscere il flusso dei pendolari nei diversi orari e giorni della settimana è necessario a qualsiasi considerazione di carattere politico progettuale e permette di analizzare e individuare le fasce di punta e la miglior rotazione possibile del materiale da utilizzare disponibile (treni Rock, Pop e Stadler), per garantire un viaggio soddisfacente.
Ringraziamo di cuore tutti coloro che avranno avuto la costanza di leggere le nostre prolisse considerazioni che riportiamo in un sintetico vademecum riepilogativo dei temi proposti.
1) Potenziamento delle infrastrutture, anche attraverso piani di miglioramento e programmi di
manutenzione straordinaria;
2) Tempi certi del raddoppio dei binari sino a Sasso Marconi ed eliminazione della maggior parte dei
passaggi a livello e dei rallentamenti;
3) Riduzione dei tempi di percorrenza e avvio dei progetti di passanti ferroviari solamente al momento in
cui potrà essere garantito un servizio ferroviario puntuale ed efficiente;
4) Introduzione di un vero servizio ferroviario notturno o un potenziamento mirato e condiviso del servizio bus-sostitutivo;
5) Condivisione preventiva coi comitati degli utenti e con gli abitanti della Valle del Reno dei progetti di
Regione e Città Metropolitana;
6) Apertura di un tavolo tecnico per un miglioramento effettivo dell’informazione agli utenti;
7) Aggiornamento del software affinché non vada in panne ogni fine mese;
8) Check-in del biglietto digitale regionale legato agli orari effettivi;
9) Verifica delle frequentazioni e della rotazione dei treni.
Vergato, giovedì 4 gennaio 2024 Valerio Giusti
L’ANNO NUOVO INIZIA CON RITARDI E CANCELLAZIONI: IL SISTEMA COSÌ NON REGGE !!
Ennesima giornata pessima per la linea Porrettana e anche questa volta i titoli ci sono stati forniti dagli utenti che ci hanno scritto decine di furibondi messaggi (qui riportati virgolettati).
La cancellazione del treno che sarebbe dovuto partire da Porretta alle 6:40, ha costretto i viaggiatori a prendere la propria automobile o salire sul treno successivo previsto per le 7:18 che è arrivato a Bologna con 25 minuti di ritardo: i pendolari arrivati in stazione a Porretta alle 6.30 sono arrivati a Bologna alle 8:55, maturando 2 ore e mezza di rabbia e frustrazione.
Chi ha potuto è tornato a prendere la propria auto mentre gli altri sono rimasti in stazione privi di qualsiasi tipo di comunicazione in quanto l’unico annuncio è arrivato un minuto prima che partisse il treno successivo.
Questo il bollettino odierno dei disservizi da Bologna a Porretta:
19587 delle 05:52, soppresso a Vergato per guasto al treno
19589 delle 06:30, 20 minuti di ritardo
19591 delle 07:04, 28 minuti di ritardo
19595 delle 08:04, 31 minuti di ritardo
e da Porretta a Bologna:
19578 delle 06:08, 47 minuti di ritardo
19580 delle 06:40 soppresso tra Porretta e Vergato, è partito da Vergato con 30 minuti di ritardo
19584 delle 07:18, 25 minuti di ritardo
Cancellati i Marzabotto 19593 e 19592
“Anno nuovo, vita da pendolare vecchia”, scrive un’amica viaggiatrice mentre altri hanno pubblicato un
sarcastico “Buon Anno” condividendo le cancellazioni apparse sui tabelloni delle stazioni. Tutte/i bloccati in stazione o a bordo treno senza alcun tipo di informazione tranne le poche notizie apprese sui canali social.
Altri ci hanno raccontato la propria esperienza e prendiamo la più emblematica come esempio: “arrivo in
stazione a Vergato e leggo sul tabellone che il treno delle 7:02 è cancellato. C’è un treno fermo al binario 1 ma non salgo perché dal tabellone non si capisce cosa sia poi, all’improvviso, riparte alle 7:34 e, come per magia ricompare sulle app con un ritardo di 29 minuti. Diverse persone, me compresa, sono rimaste a piedi sul marciapiede di Vergato a bocca aperta. Sistema informativo penoso, tutto questo è inaccettabile”.
Leggendo il suo racconto diventa difficile darle torto e finiamo la rassegna della giornata con alcune frasi che ci hanno inviato che dovrebbero essere imparate a memoria da tutti coloro che dovrebbero garantire un dignitoso servizio ferroviario: “cancellato il treno delle 6:53, come andiamo a lavorare? non tutti possono presentarsi mezz’ora o un’ora in ritardo quando lavori al pubblico o devi aprire un negozio”. “Il 2 gennaio è un oltraggio perché dobbiamo sostituire chi è in ferie e non si può arrivare in ritardo e quando capitano queste cose si capisce che il sistema non regge più”.
Sì, anche noi siamo d’accordo e dobbiamo prendere atto che le nostre lettere e le nostre proteste non sono più sufficienti perché le istituzioni sono sempre più sorde e recalcitranti ad intervenire e sembrano proprio non capire che così il sistema non regge per davvero; per questo motivo invieremo a breve una lettera pubblica ai nostri Sindaci e a tutte le altre istituzioni per chiedere di sostenere le legittime aspirazioni degli abitanti della nostra valle ad un sistema ferroviario efficace ed efficiente.
Vergato, martedì 2 gennaio 2024
Valerio Giusti
Comitato per la Ferrovia Porrettana