Carmine Caputo presenta il suo ultimo libro nel Borgo La Scola di Grizzana Morandi

2024/07/06, La Scola- Grizzana M. L’Appennino bolognese torna protagonista di un giallo: Caputo presenta il suo ultimo libro nel Borgo La Scola di Grizzana Morandi, scelto come ambientazione del romanzo

La presentazione è prevista sabato 29 giugno alle 16,30. Per chi arriverà con almeno un’ora di anticipo ci sarà la possibilità di partecipare a una visita guidata a cura dei volontari dell’Associazione Sculca. Alla sera concerto per piano e voce.

Bologna – Chi frequenta il Borgo La Scola, il piccolo incantevole rifugio medievale tra le colline di Grizzana Morandi, lo riconoscerà immediatamente sulla copertina del romanzo “L’amore è cieco, Cazzinga no!” di Carmine Caputo, edito da Damster Edizioni.

Il romanzo sarà presentato proprio nel borgo appenninico il prossimo sabato 29 giugno alle 16,30.

L’autore dialogherà con lo scrittore Michele Rocchetta, che a sua volta presenterà un suo romanzo ambientato in Appennino, Il tempo del tuono, anch’esso edito da Damster Edizioni. Il romanzo di Michele Rocchetta è ambientato nei primi mesi del ’44. Anna e Matteo, due adolescenti della piccola borghesia bolognese, si trovano a dover sfollare presso un’anziana coppia di montanari nel medio Appennino per sfuggire ai bombardamenti alleati e ai reclutatori di Salò. Dopo il primo smarrimento dovuto all’essere catapultati dal mondo cittadino alla vita dell’Appennino, impareranno a conoscere la montagna, i boschi e la magia che li avvolge, in un tempo sospeso nel quale la guerra sembra un evento lontano. La Storia, però, non si ferma e i due ragazzi, precipitati nel dramma, impareranno che la vita è fatta soprattutto di piccole buone azioni compiute da persone semplici… E da un pizzico di magia.

Debora Pometti leggerà alcuni brani con accompagnamento musicale.

Per chi volesse scoprire il fascino di questo borgo, alle 15,30 è prevista una visita guidata a cura di Silvia Rossi, presidente dell’Associazione Sculca che da anni è impegnata per promuovere in chiave turistica e culturale questo piccola ma suggestiva frazione.

La giornata si concluderà alle 21 con lo spettacolo “Come si cantava prima di Sanremo” con la pianista Donata Donati e il tenore Pier Giacomo Zauli.

Per Carmine Caputo si tratta di un ritorno, visto che aveva ambientato a Tolè il suo precedente romanzo “Stodadio# – L’enigma di Artolè” mentre diversi passaggi del successivo “L’invidia del mare” si svolgevano tra Vergato e Castiglione dei Pepoli.

Protagonista della vicenda è l’imprevedibile Cazzinga, personaggio già apparso in altre due opere dello stesso autore, “Bologna l’oscura” e “L’invidia del mare”. È un piccolo criminale che, nonostante collabori come investigatore con una agenzia, non perde il vizio del furto. Ogni tanto visita le dimore dei benestanti con l’obiettivo di aiutare i più bisognosi, novello Robin Hood o, come ama definirsi, “sgrassatore romantico”, visto che ai ricchi toglie il grasso in eccesso. Mentre si accinge a svaligiare la residenza nel Borgo La Scola di un imprenditore danaroso, è sorpreso dal rientro dell’uomo. Che sta pianificando un omicidio. A quel punto Cazzinga non può restare con le mani in mano e si attiva per prevenire la morte di un innocente.

Ha inizio così un’avventura che lo porterà a muoversi tra l’Appennino e Bologna, ma anche in missione in Puglia, tra LocorotondoPolignano a Mare e Statte, nel tarantino. Potrà ovviamente contare sull’aiuto dei suoi amici di sempre: il maresciallo Luccarelli, che nel frattempo è diventato ufficiale, la consulente di business intelligence Federica Nisti, altre donne che lasceranno il segno come Antavleva, la pugnace assistente di Federica, e Vadiva, la badante di sua madre con un passato complicato.  

“L’amore è cieco, Cazzinga no!” richiama le caratteristiche del romanzo giallo: c’è il mistero, ci sono le trame criminali e i colpi di scena. Non manca nemmeno la critica nei confronti di una società piena di contraddizioni, in cui il successo personale e l’arricchimento sono gli unici obiettivi da perseguire a ogni costo. Alla denuncia tipica del noir, l’autore preferisce però la satira a lui più congeniale. Una risata amara, forse, ma liberatoria, perché sbeffeggiare il male è un modo per sopravvivere ad esso. Non solo: pur non essendo un romanzo sentimentale, infatti, “L’amore è cieco, Cazzinga no!” presenta una vicenda piena d’amore: amore per i libri, per certe terrazze da dove assaporare il profumo del mare, per borghi appenninici silenziosi e solitari, per la giustizia, che prima o poi arriva per tutti. Amore per la vita, in un periodo particolarmente delicato, quello in cui ci si attrezzava per sopravvivere al covid e si adattava lo stile di vita per renderlo coerente a direttive a volte difficili da comprendere (il romanzo infatti è ambientato nel 2021).

Fonte e foto; Ufficio Stampa – Damster edizioni

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