La “Patata di Tolè” tira e attira – Convegno su un futuro prossimo
2024/09/25, Tolè – Vergato – Soddisfazione negli organizzatori del Convegno sulla Patata di Tolè. L’alto livello della partecipazione con autorità in materia e produttori ha “svelato” quello che tutti sapevano: si può!
La raccomandazione è quella più difficile, fare sistema o rete come va di moda dire ora, organizzarsi, invece è il termine più sentito negli anni passati. Il successo del convegno si può riassumere nel portare alla luce la possibilità di farcela. Prima la produzione, poi il marchio, poi il confezionamento e la grande distribuzione. Ma occorre convinzione nel progetto e aggregazione. Montese, più avanti dal punto di vista commerciale insegna, l’esperienza può servire a chi inizia con una produzione industriale che porti alla trasformazione in loco per generare ulteriori posti di lavoro e rendere la montagna di nuovo attrattiva.
Temi che andranno sviluppati con ulteriori incontri, il sindaco Argentieri ci sta… vedremo gli sviluppi.
Il prof. Dario Mingarelli e la Pro Loco di Tolè organizzatori dell’evento ora possono dire… l’avevamo detto.
Contemporaneamente ringraziano Don Eugenio Guzzinati, il prete contadino…. che ha permesso l’uso del teatrino parrocchiale recentemente restaurato, per lo svolgimento del convegno.
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Nella stessa giornata lo scultore ha svelato l’anteprima del progetto che vedrà “la raccoglitrice di patate” all’ingresso del borgo di Tolè in formato maggiorato di almeno 4 volte.
La lettera dell’assessore Alessio Mammi.
| Desidero ringraziare gli organizzatori per questa mattinata di approfondimento attorno al tema della Patata di Montagna, perché credo sia una bella occasione di confronto attorno ad un prodotto che riveste per la nostra Regione un ruolo importante nella possibilità di generare ricchezza diffusa nelle diverse comunità. Basti pensare che la PLV per la coltivazione di patate in Emilia Romagna si attesta sui 50 milioni di euro, risorse che sono notevolmente superiori se si considera la filiera della trasformazione che da essa trae origine e che costituisce una valorizzazione importante del prodotto stesso. L’Emilia-Romagna vede inoltre una solida presenza di OP che rappresentano un valido aiuto nella concentrazione dell’offerta; l’immissione sul mercato della produzione dei soci; la programmazione della produzione; l’adeguamento della produzione alla domanda, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Come Regione, consapevoli delle numerose sfide che vengono poste al comparto, siamo al fianco delle aziende agricole per sostenerne le produzioni, e per questo nel 2024 saranno destinati aiuti in de minimis per complessivi 700 mila euro, sia per le superba destinati alla tipologia di patata di Bologna Dop che per quelle di altra tipologia. Siamo impegnati inoltre a sostenere le attività agricole di montagna, questo perché crediamo non solo che l’agricoltura possa rappresentare una valida opportunità per queste zone, ma anche perché siamo certi che proprio da queste aree provengono i prodotti di maggiore qualità della Regione dal punto di vista agroalimentare. Il Parmigiano Reggiano forse è l’esempio più conosciuto, ma ci sono anche altre produzioni come ad esempio la patata, che qui vengono coltivate garantendo standard qualitativi eccellenti. Nella precedente programmazione del piano di sviluppo rurale, che si è da poco conclusa ai territori montani sono state assegnate risorse complessivamente per più di 600 milioni di euro, il 40% del totale disponibile su tutta fa Regione, ciò dimostra quanto siamo attenti a creare sviluppo ed opportunità per queste comunità e per coloro che vi abitano. Scusandomi dell’impossibilità di presenziare mando a tutti voi un caro saluto. Alessio Mammi |
La Raccoglitrice di patate, un’opera di Paolo Gandolfi, scultore.
