STRA–VAGANTE scultura e pittura – Una mostra di Giancarlo Degli Esposti e Gustavo Boggia. Sabato 7 inaugurazione a Riola

2024/12/05, Vergato – Arte, artisti, mostre, esposizioni, incontri… convivialità.

Siamo già stati a Riola nella Galleria Spazio Studio d’arte SS64 Porrettana a incontrare l’artista argentino Alberto Morales in transito per Parigi, ora nella stessa Galleria a Riola, di fronte alla Stazione FS…

Gustavo Boggia, da Riola, invita; Questo  sabato  7 di dicembre  alle 16,  Inaugurazione di ” Stra Vagante ”  una mostra di Giancarlo Degli Esposti e Gustavo Boggia, scultura e pittura, presso lo Spazio Studio d”arte SS64 Porrettana, Via Nazionale 63, Riola.

Alberto Morales e Gustavo Boggia assieme a un gruppo di visitatori.

STRA – VAGANTE
Esiste un movimento dei corpi e uno delle anime. Per qualcuno spostarsi è una necessità vitale, emigrare per sopravvivere; per qualcun altro è una scelta esistenziale. Qualcuno non discende mai nel fiume che porta a valle e vaga senza meta, altri si muovono avanti e indietro, nel costante inseguimento di qualcosa. Altri ancora esplorano spazi immensi rimanendo accuratamente immobili.
C’è chi sa intuire e comprendere i percorsi erranti, rischiosi, insoliti e misteriosi dei suoi simili e chi li vive come spaventosi, folli o incomprensibili.
In questo spazio d’arte, un punto fisso sulla sponda del fiume, due solitudini si incontrano e si abbracciano fraternamente. Quella di Gustavo Boggia, che la libertà di spirito, la ricerca di semplicità e autodeterminazione hanno condotto qui dall’Argentina. Quella di Giancarlo Degli Esposti, tenuto in costante movimento dall’emotività, autenticità e naïveté, ma senza mai farlo “scendere sotto Pioppe” di Salvaro.

Nei paesaggi apparentemente fissi, silenti e sospesi di Boggia si perdono (e si ritrovano) le figure solinghe, languide e feconde di Degli Esposti. Esseri surreali, forme scarne, creature vitali, al contempo pesanti ed eteree, in ascolto vero.
Opere d’arte primitive, nella materia e nella forma.
La sospensione del tempo e la dilatazione dello spazio non portano necessariamente con sè assenza di vita, semmai il contrario. Possono predisporci al sentire autentico, alla raccolta, finalmente, solo di “cose oneste da dire”, magari enigmatiche, ambigue, grevi, ma profondamente veritiere, universali. Essenziali come lo sculture di Giancarlo Degli Esposti.
La solitudine fa paura, ma è democratica: è di tutti. Chi la attraversa, la cerca, la subisce, la trasforma, la rende nota, può risultare dissennato, inquietante, inopportuno, stra-vagante, ma è solo un essere umano che cerca la propria libertà nelle catene che sono di tutti, che cerca di vedere ed essere visto da altri
esseri umani. Buona visione.

Francesca Chelini

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