Lizzano in Belvedere – Tarantino produce marijuana e finisce in manette

2017/09/16, Lizzano in Belvedere – Tarantino produce marijuana e finisce in manette.

I Carabinieri della Stazione di Lizzano in Belvedere hanno arrestato un produttore di marijuana di quarantaquattro anni. L’uomo, nato a Taranto ma residente a Bologna, dovrà rispondere di “Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope”, art. 73 del Decreto Legislativo “9 ottobre 1990, n. 309”, a seguito del ritrovamento di sessantasei piante di marijuana che lo stesso coltivava in un’area boschiva, isolata e difficile da raggiungere, situata a Chiesina – Farné, una località del comune di Lizzano in Belvedere. Fermato dai Carabinieri, mentre stava andando ad annaffiare il campo, il tarantino ha ammesso le proprie responsabilità, anche perché sarebbe stato inutile negare l’evidenza dei fatti, considerati i suoi precedenti di polizia specifici, in particolare nel 2011 quando venne arrestato dai Carabinieri di Calderara di Reno per lo stesso motivo, ovvero la coltivazione di 131 piante di marijuana. La sostanza stupefacente, verde e rigogliosa, è stata estirpata e sequestrata dai Carabinieri. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il produttore di marijuana è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, in attesa di essere presentato davanti al GIP.

All: Foto – Stazione Carabinieri Lizzano in Belvedere. 

Alto Reno Terme, 16 settembre 2017 – La truffa dell’inserzione fasulla: tarantino denunciato dai Carabinieri.

I Carabinieri della Stazione di Alto Reno Terme hanno denunciato un trentenne di Taranto per truffa ai danni di una trentottenne di Alto Reno Terme con cui aveva avviato una trattativa telematica per la vendita di una consolle per videogiochi. La merce era stata pubblicizzata in un sito internet di un’azienda italiana che gestisce le vendite e gli acquisti sul web tra privati. A pagamento avvenuto, la donna è rimasta ad attendere il pacco che non è giunto a destinazione e non sarebbe mai arrivato, visto che il “venditore” è un criminale che si camuffa sul web per fare quello che gli riesce meglio: la truffa online ai danni di cittadini residenti in ogni parte d’Italia.

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