Ricordi d’estate a San Benedetto Val di Sambro – Eventi e inaugurazioni

2025/09/15, San Benedetto Val di Sambro – Estate piena di eventi sul territorio del sindaco Alessandro Santoni, ritorna l’autunno e come concludere questo periodo se non con una carellata di memorie da tramandare ai posteri?

  • 12 settembre 2025 Rigenerazione Urbana di Palazzo Ranuzzi De Bianchi

Nascerà un Polo Territoriale di servizi alle persone e alla comunità della Valle del Setta

Nei giorni scorsi il Cardinale Matteo M. Zuppi, Arcivescovo di Bologna, si è recato a Pian del Voglio per un sopralluogo presso il cantiere di recupero di Palazzo Ranuzzi De Bianchi per monitorare lo stato di avanzamento dei lavori.

La Rigenerazione Urbana di Palazzo Ranuzzi De Bianchi è un progetto speciale ed innovativo la cui finalità è quella di creare valore per l’intera comunità. Un progetto che restituisce alla cittadinanza uno spazio urbano di recuperato prestigio dove si integrano servizi al cittadino, attività culturali e ricreative, aspetti residenziali, turismo e si sperimentano multidisciplinarità.

Il costo complessivo dell’opera è di € 1.800.000 ed è realizzata in due stralci distinti:

– il primo riguardante la sistemazione del corpo centrale, per un investimento complessivo di € 1.250.000, finanziati per 700.000 dalla Regione Emilia-Romagna attraverso il Bando Rigenerazione Urbana 2021 e per 550.000 dall’Arcidiocesi di Bologna;
– il secondo per la sistemazione del fabbricato annesso, per un investimento complessivo di € 550.000 finanziato dal Ministero del Turismo.

Ad accompagnare il Cardinale durante il sopralluogo, oltre ai tecnici, alle imprese esecutrici, al Parroco ed alla Fondazione Santa Clelia Barbieri che gestirà la struttura, il Sindaco Alessandro Santoni: “Sono molto contento per l’avanzamento dei lavori e per questo mi congratulo con i tecnici e le imprese. Ma oggi mi sia consentito un ringraziamento particolare al nostro Cardinale, per la sua costante presenza e soprattutto considerazione che sempre dedica alla nostra comunità e che ci riempie il cuore e ci rende felici. I lavori procedono bene, al punto che la conclusione del fabbricato annesso è prevista per la fine dell’anno, mentre quella del corpo principale dovrebbe avvenire entro la prossima estate”.

Un edificio storico che, pur mantenendo tutte le sue connotazioni che lo contraddistinguono e lo rendono unico, non solo negli affetti e nei ricordi, si trasforma in una struttura versatile, un luogo contemporaneo per favorire la contaminazione tra diverse attività, tra storia e contemporaneità.

In quest’ottica – prosegue il Sindaco – non deve essere in secondo piano la “riscoperta” dell’Appennino sotto diversi punti di vista, oggi sempre più percepito come un luogo “di vita” anche grazie a progetti come questo ed alle politiche istituzionali messe in campo ai diversi livelli, appunto come queste”.

A lavori ultimati, dentro allo storico palazzo si prevedono spazi per l’erogazione di servizi pubblici anche grazie all’apertura di sportelli municipali decentrati per favorire l’accesso ai servizi dell’Ente, attività culturali cerimoniali e ricreative promosse dall’Ente e/o da sviluppare assieme alle Associazioni del territorio, n. 7 gruppi appartamento gestiti dalla Fondazione Santa Clelia Barbieri assieme ad un Laboratorio diurno di comunità ed una comunità alloggio per anziani ed alloggi destinati alla ricettività turistica.

Termina il Sindaco: “Questo intervento contribuirà in maniera importante a confermare quel processo di riacquisto di competitività del territorio in termini di sviluppo (nuovi servizi e di conseguenza nuova occupazione lavorativa), sicurezza e vivibilità delle nostre comunità, recuperando al contempo un rilevante patrimonio culturale ed affettivo. La Rigenerazione Urbana la raggiungeremo grazie all’insieme di tutte queste azioni, che abbiamo pensato, progettato ed ora che stiamo realizzando Insieme!”.

  • A San Benedetto Val di Sambro arriva il nido totalmente gratuito

Un concreto sostegno alle famiglie grazie a tre contributi

Settembre 2025 – Con grande soddisfazione l’Amministrazione Comunale annuncia che da quest’anno educativo 2025-2026 anche a San Benedetto Val di Sambro sarà pienamente attivo il servizio di nido comunale gratuito, un’iniziativa che rappresenta non solo un concreto sostegno alle famiglie, ma anche un investimento prezioso nel futuro dei bambini e dell’intera comunità.

Per le famiglie questa misura arriva grazie alla somma di tre contributi: quello dell’INPS, quello della Regione Emilia-Romagna e quello del Comune.

Dopo avere avviato questo importante servizio nel 2022, l’unico che ancora mancava nel nostro Comune – spiega il Sindaco Alessandro Santoni – ora il progetto si arricchisce notevolmente, grazie al nido completamente gratis. Il contributo INPS, assieme a quello regionale, sono stati fondamentali in questo percorso, nel quale anche la nostra quota comunale non è indifferente poiché renderà gratuito per le famiglie anche il costo del pasto e della merenda. La nostra comunità continua a crescere e investire sul proprio futuro: una misura concreta che supporta le famiglie ed i nostri bambini offrendo servizi di qualità, spazi sicuri e accompagnamento educativo fin dai primi passi. Invito per questo le famiglie interessate a iscrivere i propri bimbi quanto prima poiché sono rimasti purtroppo (o per fortuna) posti limitati. Ringrazio gli uffici comunali e dell’Unione assieme all’Assessore Lorenza Carosi ed al Consigliere Gabriele Monciatti per il grande impegno profuso e con loro l’Associazione che gestisce il Nido Seminiamo. Negli anni scorsi abbiamo usufruito dei contributi regionali per incrementare il servizio, ed ora che abbiamo raggiunto un numero adeguato di bambini, ecco che questa rappresenta davvero la ciliegina sulla torta. Per i genitori il nido gratuito è un aiuto concreto che favorisce la conciliazione tra vita familiare e lavorativa senza il peso di spese spesso difficili da sostenere, mentre per i propri figli rappresenta la possibilità di crescere in un ambiente sicuro, seguito da educatori qualificati che sviluppano un progetto outdoor innovativo e che in questi anni ha riscosso molto gradimento. L’amministrazione comunale ha voluto farsi carico di questo investimento perché consapevole che la qualità della vita delle famiglie passa anche dalla possibilità di usufruire di servizi essenziali, accessibili a tutti”.

Per il Comune l’impatto positivo del nido va ben oltre le mura dell’asilo, poiché una comunità che investe nell’educazione dei suoi cittadini più piccoli è una comunità che guarda lontano, che scegliedi costruire solide basi per il proprio futuro. Bambini sereni, stimolati e accompagnati nella crescita diventano adulti più sicuri, più aperti agli altri e capaci di affrontare le sfide della società.

Per Lorenza Carosi, Assessore con delega alla Istruzione: “L’asilo nido è il primo luogo, dopo la famiglia, in cui i più piccoli entrano in contatto con un contesto educativo strutturato, fatto di stimoli, regole, ma anche di affetto e socialità. Garantire questo servizio gratuitamente significa abbattere le barriere economiche che spesso impediscono l’accesso, permettendo a tutti i bambini di vivere un’esperienza fondamentale per lo sviluppo delle capacità cognitive, motorie, emotive e relazionali. Grazie a questo progetto, le famiglie del nostro Comune possono oggi accedere a un servizio educativo di altissimo valore senza alcun costo. È una scelta forte ed un passo importante verso una società più equa, in cui nessuno rimane indietro già dai primi anni di vita. Ecco perché il nido non è un servizio rivolto a pochi, ma un bene comune che arricchisce tutti”.

Al momento restano ancora solo due posti disponibili: l’Amministrazione invita quindi le famiglie interessate ad affrettarsi per finalizzare l’iscrizione.

  • Castiglione e San Benedetto: lavori in corso
    per la valorizzazione ambientale da parte di Autostrade

In corso i lavori su strade, dissesti idrogeologici e riqualificazione di borghi

connessi alle ultime opere di compensazione della Variante di Valico nei due Comuni

28 agosto 2025 – I lavori di restauro e valorizzazione ambientale tuttora in corso a Castiglione dei Pepoli e San Benedetto Val di Sambro sono tra le più importanti opere strategiche in attuazione nei due Comuni Appenninici, la cui realizzazione è in capo a Società Autostrade in quanto rientranti nelle ultime opere legate alla realizzazione della Variante di Valico, meglio noti come Prevam.

Dopo anni di costante e difficile lavoro da parte delle due Amministrazioni, necessari per riavviare un procedimento autorizzativo nazionale non semplice – complicato da numerose conferenze dei servizi ed anche un cambio di appaltatore che ha comportato l’interruzione dei lavori poi ripresi nell’autunno 2024 – si intravede una data finale, quella di febbraio 2027.

Si tratta di interventi diversificati e complessi, per un totale di circa 38 milioni di euro. Dal recupero ambientale dei cantieri di Sparvo, Molino di Setta e Ca’ Nova, alla sistemazione di movimenti franosi nel versante di San Benedetto; dalla riqualificazione nei borghi di Badia, Piano del Voglio e Montefredente agli interventi sulle strade.

E sono proprio le strade a farla da padrone, con l’adeguamento dei tratti Ca’ Nova-Serrucce e Ca’ Nova-Ca’ Brusori (a San Benedetto Val di Sambro) e la realizzazione ex novo del collegamento da Badia a Sparvo (a Castiglione dei Pepoli). Opere molto attese e sentite dalla cittadinanza, proprio in ragione della loro strategicità.

Soddisfazione fra i Sindaci di Castiglione dei Pepoli e San Benedetto Val di Sambro che dal 2014 hanno iniziato a lavorare assieme per raggiungere questo importante traguardo.

Tommaso Tarabusiprimo cittadino di Castiglione dichiara: “Il rapporto tra Autostrade ed il territorio è ormai decennale e, nonostante le opere realizzate e da realizzare siano caratterizzate da iter burocratici estremamente complessi, l’interlocuzione con la Società è sempre stata molto positiva. I cantieri che interessano il nostro Appennino e che devono essere ultimati sono estremamente importanti e i prossimi anni saranno cruciali per ultimare in modo organico tutte le opere che non solo hanno modificato il tessuto urbano, ma hanno rappresentato interventi di contrasto al dissesto idrogeologico in una realtà estremamente fragile. C’è una grande aspettativa sulla fine dei lavori, ma la cosa fondamentale è che le opere siano realizzate con estrema attenzione e rispetto per il territorio ed una grande attenzione alle problematiche che lo caratterizzano”.

Esprime la sua soddisfazione anche il Sindaco di San Benedetto Alessandro Santoni:Siamo soddisfatti della comunicazione ricevuta da Autostrade che identifica la fine di questi lavori. Si tratta infatti di un programma di interventi strategico e molto diffuso, progettato negli anni di concerto con le due istituzioni locali per contribuire al miglioramento della viabilità cittadina e dell’assetto idrogeologico, nonché urbanistico, del territorio. Si tratta di opere che consentiranno di mettere in sicurezza i versanti, di migliorare i collegamenti grazie a due nuove infrastrutture utili soprattutto per i pendolari e per le attività, nonché di accrescere la qualità urbana nelle frazioni, quella qualità che in questi anni abbiamo sempre cercato di mettere in ogni intervento”.

Questi mesi estivi sono stati sfruttati dai Comuni e Società Autostrade per fare il punto sullo stato di avanzamento dei cantieri, di seguito riportato.

Nel comune di Castiglione dei Pepoli, si sono conclusi i lavori sulle barriere di sicurezza dei ponti storici (Ca’ di Landino, Cipolli e Malpasso) e del marciapiede di via del Casello, mentre si sta per provvedere al rifacimento degli asfalti. Sono inoltre in fase conclusiva le attività di risoluzione delle interferenze presenti nell’area interessata alla realizzazione del nuovo ponte sul torrente Gambellato, la cui costruzione si avvierà nel prossimo autunno, con conclusione prevista per la fine del 2026. Partiti anche i lavori per la realizzazione della Strada “del Cerdello”, di collegamento tra via Capanne e la strada provinciale 59, così come prosegue la realizzazione della strada di collegamento tra Badia Nuova e Castagno di Sparvo per un tratto di circa 4,5 km per il quale, di concerto tra ASPI e l’Amministrazione, si stanno valutando anche soluzioni di minor impatto proprio in corrispondenza dell’incrocio tra via Sparvo e via Castagno. Restano inoltre confermate, in tale Comune, anche le opere di mitigazione dei movimenti franosi dei versanti attraversati, il nuovo parcheggio a Badia, i nuovi percorsi pedonali, nonché gli interventi puntuali di miglioramento delle viabilità già previsti dal Progetto approvato, il cui termine si prevede nella primavera 2027.

Nel territorio del Comune di San Benedetto Val di Sambro proseguono le attività di adeguamento dei 5,5 km della strada che collega le località di Ca’ Nova e Serrucce, e del collegamento tra Ca’Nova e Ca’Brusori, oltre alla realizzazione dell’area a Montefredente destinata a parco urbano. In particolare, i due importanti adeguamenti viabili richiamati prevedono, lungo il loro percorso, molteplici e impegnative opere puntuali di attraversamento idraulico, opere speciali di sostegno, muri di contenimento rivestiti in pietra naturale. Si conferma inoltre la realizzazione dell’adeguamento dei marciapiedi a Pian del Voglio, così come le importanti opere di regimazione e mitigazione dei consistenti movimenti franosi denominati MF04 (località Cà di Berti) ed MF06 (Molino di Setta) per i quali sono al vaglio anche soluzioni tecniche migliorative e di minor impatto.

  • Il Restauro del “pozzo di Cà di Luchino” a San Benedetto Val di Sambro

San Benedetto Val di Sambro, 14 agosto 2025 – Sabato 9 agosto 2025 è stato inaugurato il lavoro di restauro del  vecchio pozzo di Cà di Luchino eseguito dalle maestranze comunali, nell’omonima borgata di San Benedetto Val di Sambro. Noto e conosciuto da tutta la comunità e situato a pochi metri dal centro, un tempo era utilizzato anche come lavatoio, alimentato da una vicina sorgente oggi ancora attiva e per questo utilizzata da molti cittadini e turisti di passaggio.

La riqualificazione del pozzo è stata voluta dall’Amministrazione comunale di San Benedetto che, durante l’inaugurazione, ha ricordato che nel territorio dell’alto Appennino, fino alla metà degli anni ‘50 del secolo scorso, pochissime erano le comunità ed abitazioni servite dall’acquedotto. Ad esempio, a San Benedetto, solo il 26% della popolazione era connessa all’acquedotto e non certo con acqua sufficiente per tutti gli usi. Tali costruzioni erano quindi elementi fondamentali per la vita quotidiana della comunità rurale: solitamente nel punto in cui era captata l’acqua si trovava un ugello perché le persone potessero dissetarsi; l’acqua si accumulava nella vasca sottostante che spesso fungeva da abbeveratoio per buoi, asini e cavalli, mentre a fianco si trovava il lavatoio per i panni, proprio come in questo caso. Spesso questi luoghi erano occasione di socialità e di convivialità, soprattutto per le donne di un tempo cui toccava il compito di attingere acqua per gli usi domestici e fare il bucato.

Per Alessandro Santoni, Sindaco di San Benedetto Val di Sambro“Anche il recupero di queste peculiarità assai diffuse nel nostro territorio ha caratterizzato in questi anni la nostra azione amministrativa: il restauro di questo pozzo non è infatti né il primo e neppure l’ultimo di questi interventi che molto spesso facciamo proprio assieme alle comunità locali. Il perché è molto semplice: il loro recupero rappresenta ancora una volta il segno della volontà di mantenere viva la memoria delle nostre origini e delle nostre tradizioni, qualificando i nostri borghi. Il suo restauro è il risultato di un lavoro di squadra, di passione e di rispetto per la nostra storia, e testimonia il nostro impegno nel tutelare il patrimonio culturale che ci rende unici. Per questo mi congratulo con le maestranze del Comune e ringrazio di cuore la famiglia Consolini ed il Consorzio per la fondamentale collaborazione, le Associazioni che hanno partecipato, la cittadinanza ed in particolare Andrea Quarenghi per avere donato il suo tempo nel progetto di restauro e nella conseguente direzione dei lavori. Questo pozzo non è solo un elemento architettonico, ma rappresenta un pezzo di passato che abbiamo deciso di preservare e valorizzare, affinché le future generazioni possano conoscere e apprezzare le radici profonde del nostro territorio. Con questa inaugurazione, vogliamo rafforzare il senso di appartenenza e di comunità, ricordando che il nostro patrimonio è un tesoro da custodire e tramandare”.

Le risorse necessarie per l’acquisto del materiale sono state messe a disposizione dal Consorzio di Bonifica Renana, mentre la famiglia Consolini – proprietaria delle aree intorno al pozzo e dove è ubicata la sorgente – ha concesso al Comune di poter eseguire gli interventi, in ricordo dei propri familiari.

Per Paolo Pini, Direttore Generale del Consorzio di Bonifica Renana“Il restauro e il recupero di luoghi come questi non rappresenta certo il nostro core business poiché come Consorzio realizziamo in collina e montagna circa 50/60 interventi l’anno e parliamo soprattutto di sistemazioni idrogeologiche di viabilità e riprese spondali, sempre in convenzione e sinergia con le Unioni e i Comuni. Ma anche interventi così piccoli sono importanti, poiché importante è la presenza sul territorio delle comunità. È un esempio di attenzione per la valorizzazione dell’Appennino e di chi ci abita, dagli agricoltori ai cittadini, ma anche di chi può apprezzarlo in termini di turismo”.

  • Nuovo look per il Lago di Castel dell’AlpiTerminati i lavori di restyling

Si è tenuta sabato 9 agosto l’inaugurazione del rinnovato lago di Castel dell’Alpi. Sono terminati i lavori di recupero delle sponde realizzati dal Consorzio di Bonifica Renana, che hanno interessato anche i sentieri e le relative pertinenze, frutto di un investimento che supera i 310.000 €, interamente sostenuto da finanziamenti dedicati, in parte ministeriali ed in parte a valere sul PNRR nell’ambito delle Green Communities.

Il lago è uno dei luoghi che abbiamo più attenzionato negli ultimi anni – spiega Paolo PiniDirettore Generale del Consorzio di Bonifica Renana – perché è un posto bellissimo ma anche fragile. In sinergia con il Comune abbiamo realizzato, dal 2014 ad oggi, diversi lavori sia di esvaso sistemazione e fruizione nell’area attorno al lago, sia di difesa idraulica delle briglie a monte. In particolare senza questo lavoro a monte non sarebbe possibile godere del lago così come lo vedete oggi. Sicuramente la nostra azione su questi luoghi non finisce oggi. Continueremo a valorizzare Castel dell’Alpi affinché sia sempre più apprezzata e vissuta sia dai cittadini che dai turisti”.

In questi anni l’Amministrazione Comunale ha investito molto nel recupero di questo bacino naturale, e lo ha fatto sempre con un’attenzione particolare all’inserimento paesaggistico ed alla sostenibilità, per renderlo sempre più adeguato a soddisfare le esigenze dei visitatori ed a misura di famiglia.

Ecco dunque che in quest’ottica si inseriscono gli interventi recentemente inaugurati, che sono consistiti nella realizzazione delle difese spondali tra i due ponti, del campo da beach volley, di piattaforme di arredo con sedute, di un percorso agility e del consolidamento di alcuni tratti di sentiero, diventato a tutti gli effetti family, con tanto di cartellonistica dedicata.

Esprime la sua soddisfazione il Sindaco di San Benedetto Val di Sambro Alessandro Santoni“Questo progetto parte da lontano e da una visione ad ampio raggio, come dimostrano gli interventi eseguiti sino ad oggi: un insieme sistematico di azioni che nel tempo hanno restituito alle persone del Comune ed anche ai visitatori, un luogo del tutto recuperato, reso possibile grazie a sinergie fondamentali come quella con i diversi Ministeri che hanno finanziato le opere con risorse dedicate, con l’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese che ha gestito il processo delle Green Communities e con il Consorzio della Bonifica Renana che ha eseguito le lavorazioni. Rispetto a quanto realizzato, è innovativa l’esecuzione del primo sentiero family del Comune, codificato lungo il suo sviluppo con un linguaggio di design universale per tutti, compresi i soggetti con diverse abilità, in linea con quanto già avviene in diverse località

turistiche del nord Italia, per orientare i destinatari a seconda dell’età, soprattutto i più piccoli e in base a diversi parametri, primi fra tutti il dislivello e l’accessibilità. Più in generale, un insieme di opere che permette al territorio di avvalersi di un’offerta turistica differenziata e inclusiva, a seconda dei bisogni della popolazione residente, ma che consente anche di indirizzare i turisti sulla base di nuove offerte. Abbiamo sempre pensato a questo lago come meta per famiglie e visitatori, e tutti gli interventi realizzati sono andati in quella direzione, compresi quelli inaugurati oggi che rappresentano un ulteriore ed importante tassello per questo paese e in generale per questo comprensorio che continua a valorizzare e soprattutto riappropriarsi, passo dopo passo, dei tanti valori che possiede”.

  • Un secondo murale nel processo di rigenerazione urbana del Residence Valsambro

San Benedetto Val di Sambro, 1 Agosto 2025 – Nei giorni scorsi è comparso sulle facciate di uno degli immobili del Residence Valsambro il secondo gigantesco murale, rientrante nel più ampio progetto di arte pubblica pensato dall’Amministrazione Comunale e che quest’anno ha trovato copertura all’interno del bando per la valorizzazione turistica “AppenninOpenAir”.

Dopo la prima opera realizzata lo scorso anno, quella appena terminata si intitola “Mater Mons” (Madre Montagna) e vede al centro una figura ispirata al vissuto della montagna, con sopra alla testa una mezzaluna che, insieme a stelle bianche sparse in un cielo aranciato, funge da guida e custode. Tale figura stringe ed accoglie la ‘Rocciosa’, esprimendo un dialogo tra umano e natura. La montagna si fa corpo vivente, custode e radice in forma femminile, sottolineando un legame con il territorio. Il murale invita a percepire la montagna non solo come luogo fisico, ma come entità vivente, che ha corpo e voce: uno sprone a guardare la montagna con nuovi occhi, immersi in una poesia visiva che celebra la sua anima.

“Il nuovo murales del Residence Valsambro celebra una protettrice della natura e della montagna, un omaggio al nostro territorio e alla sua forza – dichiara Francesca Girotti, Assessora alle politiche giovanili e comunicazione -. Non è solo un’opera decorativa, ma un messaggio che ci invita a riflettere sulla bellezza del paesaggio che ci circonda e sull’importanza di conservarlo. Un sentito grazie agli artisti Chiara Pulselli (in arte Kiki Skipi) e Andrea Casciu che, con le loro opere, hanno contribuito a far rinascere uno spazio che diventa sempre più significativo per chi lo vive ogni giorno”.

Ecco dunque che in questo ambito, la street art nata negli anni Settanta in America come forma di denuncia, affermazione di un’identità, riappropriazione di uno spazio urbano, e come tale a lungo considerata una forma di vandalismo da reprimere e punire, oggi vive un’inversione di rotta, venendo riconosciuta come strumento di riqualificazione urbana su cui investire per impreziosire ambiti urbanizzati e quartieri, cambiandone la visione e la percezione anche per mezzo di queste nuove ed inaspettate prospettive, che definiscono scorci inusuali e inattesi che si delineano sulle quinte urbane scrostate o su facciate cieche.

Nel più ampio processo di rigenerazione in atto all’interno del Residence Valsambro, abbiamo pensato anche alla street art urbana poiché gli innumerevoli esempi che ci sono in Italia e nel mondo ci dimostrano come la stessa contribuisca a sviluppare e caratterizzare l’identità di un luogo, anche grazie alla grande visibilità che queste opere producono – spiega Alessandro Santoni, Sindaco di San Benedetto Val di Sambro -. Se da un lato l’obiettivo è quello di definireuna nuova consapevolezza del cittadino che riesca a trovare un senso innovativo nei luoghi abitati, dall’altro c’è la voglia di generare interesse anche da parte di coloro che semplicemente lo attraversano. Ecco dunque che queste opere hanno come obiettivo quello di richiamare l’attenzione, spingendo le persone a fermarsi per una riflessione critica, anche a discuterne, contribuendo a focalizzare l’attenzione su ambiti dimenticati oppure nascosti, diventando uno strumento capace di fare intravedere la possibilità di una più complessiva trasformazione in punti di interesse, creando dei veri e propri poli di attrazione. Non mancano infatti esempi, soprattutto in epoca moderna, dove la comunicazione mediatica e social letteralmente impazzisce per questo genere di cose, utilizzando i murales come un’attrattiva sia per le persone del posto che per i turisti”.

Fonte e immagini; Martina Mari – Ufficio Stampa Unione Comuni Appennino Bolognese

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