Auto storiche a Vergato – Un successo organizzativo. Guarda i filmati

2024/09/29, Vergato – Un’evento che rimarrà nella storia dell’automilismo vergatese dopo i giorni della Vergato-Cereglio.

Giornata Nazionale del Veicolo d’Epoca

La Giornata Nazionale del Veicolo Storico 2024 A.M.S. Bagni della Porretta, presidente il vergatese Gianluca Mascagni, ha fatto ripercorrere decenni di storia dell’auto, delle corse in salita, dove Vergato con la Vergato-Cereglio è rimasto nella storia. Nostalgie di un tempo dove incidenti (non sulla Vergato-Cereglio) e norme sempre più restrittive ne hanno limitato il percorso, prima fino alla sorgente Cerelia poi all’inizio del borgo. Poi successivamente alla fine della manifestazione.

Bella l’esposizione di Gianluca Mascagni che nel video nr.2 racconta quei tempi, lo hanno già nominato a furor di popolo… lo storico della Vergato-Cereglio, a lui il compito (direbbe il Rompiglione) di recuperare ben due album di foto andati dispersi causa traslochi di uffici pubblici.

Nel video nr.2 possiamo sentire oltre la storia dell corsa in salita paesana, il giornalista Danilo Castellarin e alcuni piloti ritornati a Vergato per rivivere la storica epopea.

Nel video nr. 3 Le immagini e la voce di Mauro Mori, amico di Vergatonews24.it dai tempi dell’esposizione della collezione di biciclette storiche a Porretta. A Vergato, assieme al fratello e al figlio ha portato il “gioiello di famiglia” una Fiat del 1921 assieme a due moto del 1928 e a un go-kart che sicuramente ha partecipato alla nostra corsa in salita… vedi filmato!

Uno spazio a parte va dedicato al lavoro di Danilo Castellarin col suo volume Volanti & Tornanti Le corse di Edoardo Lualdi Gabardi, che fece una gara su Ferrari a Vergato. Il volume che si avvale della presentazione di Piero Ferrari, edito da Libreria Automotoclub Storico Italiano.

Vittorie per sempre di Piero Ferrari
Negli anni Sessanta le corse in salita erano competizioni molto seguite e apprezzate da pubblico e giornali perché avevano preso il posto di quelle su strada, progressivamente abolite in tutta Europa dopo gli incidenti di Le Mans 1955 e della Mille Miglia 1957.
Fu così che decine di migliaia di persone -in più di un’occasione se ne contarono oltre centomila- partivano all’alba per occupare su colline e montagne vicino a casa i fazzoletti di prato che diventavano tribune naturali e godere l’emozione di una corsa automobilistica senza costosi viaggi nei pochi autodromi che allora c’erano.
Andò a finire che le cronoscalate conquistarono un campionato loro riservato e alcune arrivarono ad ottenere la dignità di prove valide per titoli nazionali ed europei. Chi ne vinse di più sulle nostre macchine fu Edoardo Lualdi Gabardi, gentleman driver di razza, che acquistò prima una 166 e poi varie 250GT, ‘Tour de France’, SWB, GTO, 196SP, Le Mans, Dino 206S. Le Dino di Lualdi venivano seguite e messe a punto direttamente a Maranello e le ricordo con particolare affetto perché il mio primo importante incarico fu proprio quello di organizzare la produzione della Dino 206 derivata dalla 166, un bel prototipo per la nostra clientela più esigente.
Nel 1971 decidemmo di accogliere le ripetute insistenze del pilota lombardo che voleva la 212E, una due litri a 12 cilindri boxer con 300 cavalli, vincitrice nel 1969 del Campionato Europeo della Montagna con lo svizzero Peter Schetty, costruita in unico esemplare. Lualdi vinse anche con quella macchina, così come aveva fatto con tutte le nostre auto.
Ma quella che diventò un’icona legata al suo nome fu probabilmente la 250 Le Mans, rappresentata nella copertina di questo libro di Danilo Castellarin. Le tante vittorie di Lualdi su Ferrari rimangono e rimarranno sempre nella memoria e nella storia sportiva.
Tutto andava più piano nelle città italiane degli anni Sessanta. La scena cambiava di colpo quando arrivavano i piloti delle corse in salita. Guidavano Ferrari Le Mans, Porsche Carrera 6, Abarth 2000, Alfa 33 e Ford GT40. Chi vinceva di più su Ferrari era Edoardo Lualdi Gabardi che in questo libro racconta la storia di un’epopea, mentre l’Italia esce dall’incubo del Dopoguerra e accarezza i primi anni del boom economico. Volanti & Tornanti intreccia il racconto sportivo con quello di una società che aspetta il domani con il sorriso, guardando le gemelle Kessler, Lelio Luttazzi, Mina e volando con Domenico Modugno sulle ali del blu dipinto di blu. Una stagione ottimista e un po’ ingenua, dove tutto sembrava possibile, anche lo sbarco sulla luna. 

Alcuni fotogrammi tratti dalle riprese video di Giancarlo Gentilini e Massimo Labanti

Danilo Castellarin ha scritto L’altro Ferrari (2004), Bella e Impossibile, storia della Stallavena-Bo- sco (2008), Guidavamo così (2010), Ca- bianca (2011), Corse Ruvide (2013), Temerari (2014), Verona Drivers (2015), Una storia di passioni (2016), Correndo nel tempo (2017), Historié Tour (2019), lì Miglior Tempo (2019), Le Corse della Dolce Vita (2021), La Strada dei Musei (2022), Storia dell ’Automotoclub Storico italiano (2022). Nel 1989 ha vinto il premio Aurelio Piva dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto, nel 1997 il premio Federambien- te e nel 2016 il premio CVAE Giannino Marzotto. Al salone Milano AutoClassica 2021 il libro Le corse della dolce vita è risultato fra i tre “Best in Classic”.
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