Chiusura Fonte Cerelia nell’Appennino bolognese – Interviene Mastacchi
2025/12/26, Vergato – La storica fonte di acqua minerale Cerelia, situata a Cereglio frazione montana del comune di Vergato, lungo la strada che sale verso Zocca è al centro di una interrogazione formale presentata dal consigliere regionale Marco Mastacchi di Rete Civica, alla Giunta.
Dal 1902, questa sorgente di preziosa acqua oligominerale è stata più di un semplice punto di approvvigionamento; è stata un luogo di incontro, un vanto locale e un simbolo del legame tra la comunità e la sua terra.

Ecco il comunicato:
CHIUSURA DELLA STORICA FONTE CERELIA – Una fontana non è solo acqua: è storia, identità e coesione sociale
Bologna, 23 dicembre 2025 – La storica fonte di acqua minerale Cerelia, situata a Cereglio frazione montana del comune di Vergato, lungo la strada che sale verso Zocca è al centro di una interrogazione formale presentata dal consigliere regionale Marco Mastacchi di Rete Civica, alla Giunta. Dal 1902, questa sorgente di preziosa acqua oligominerale è stata più di un semplice punto di approvvigionamento; è stata un luogo di incontro, un vanto locale e un simbolo del legame tra la comunità e la sua terra. L’accesso alla fontana pubblica era per la comunità locale una risorsa naturale che rappresentava un pilastro dell’identità territoriale e sociale fin dal 1902.
La recente interruzione del servizio da parte della nuova proprietà ha privato la comunità di un bene percepito come proprio, scatenando un dibattito che va ben oltre il semplice diritto a un bicchiere d’acqua. Il consigliere Mastacchi chiede conto alla Giunta di questa decisione.

L’interrogazione richiama un preciso quadro normativo (la L.R. 32/1988, ma anche i decreti legislativi 152/2006 e 176/2011) che conferisce alla Regione Emilia-Romagna un ruolo attivo e strumenti concreti. Questo arsenale legislativo le attribuisce il potere di imporre “prescrizioni aggiuntive per garantire l’interesse pubblico”. Il ruolo della Regione è quello di farsi “garante dell’interesse pubblico”, perché le concessioni non dovrebbero trasformarsi in una privatizzazione totale, ma devono preservare il valore collettivo del bene. Mastacchi richiede dunque un intervento della Giunta per ripristinare il servizio gratuito, coniugando il profitto d’impresa con la responsabilità sociale verso i cittadini. Nel suo atto formale, sottolinea come, per la comunità di Cereglio, la fontana Cerelia fosse molto più di un servizio gratuito. Era un punto di riferimento, un luogo di socialità e un motore per l’attrattività turistica, strettamente legato alla “vocazione termale e ambientale” dell’Appennino. Attingere a quell’acqua significava partecipare a un rito collettivo, sentirsi parte di una storia che legava le persone alla purezza della loro terra.
La sua chiusura, quindi, non è stata vissuta come la perdita di un servizio, ma come un atto ben più profondo. L’interrogazione la definisce non a caso come la cancellazione di un pezzo di identità collettiva, dimostrando che certi beni hanno un valore che non può essere misurato in termini puramente economici. È la perdita di un simbolo che collega passato e presente. La perdita di un tale simbolo identitario spiega perché la comunità abbia percepito la chiusura come un’ingiustizia.
L’istanza mira, dunque, a garantire che l’acqua minerale torni a essere un bene comune accessibile. L’interrogazione, infatti, ribalta la prospettiva: ripristinare la fontana non rappresenterebbe un danno economico per l’azienda, ma un’incredibile opportunità. Destinare una minima parte della risorsa all’uso pubblico è presentato come un potente gesto di responsabilità sociale d’impresa, un investimento strategico sul legame con il territorio che è anche un asset economico, capace di sostenere il turismo e la coesione storica del comune di Vergato.
Fonte; Letizia Rostagno – Ufficio Stampa Consigliere Marco Mastacchi – Gruppo Assembleare RETE CIVICA