I Predatori dei Pilastrini hanno colpito ancora – Avviso per i ladri
2014/01/17, Vergato – Chi ci segue da tanto tempo ha conosciuto l’opera di Enrico Carboni di schedatura, fotografia e collocazione degli Sdaleen dell’Appennino. Ora arrivano questi furti o atti vandalici che siano. Ma di nuovo c’è un particolare… le immagini asportate sono state inventariate e catalogate con una documentazione tale da essere identificate con sicurezza in qualsiasi momento. Non basterà un ritocco casuale a nascondere un graffio, un’ammaccatura, una scheggiatura che impedisca l’identificazione. Si consigliano gli sprovveduti autori del furto di NON distruggere le immagini ma di abbandonarle vicino alla porta di una chiesa e… la partita si chiude! Intanto partono i cacciatori… fotografate col cellulare i banchi dei mercatini dove si vedono ogni tanto queste immagini e chiedetene la provenienza… non comprate immagini non sicure, per non essere accusati di ricettazione e finire nei guai… poi ci sono ceramisti che hanno gli stampi e fanno immagini uguali a prezzi abbordabili!
I PREDATORI DELLE TARGHE DEVOZIONALI DEI PILASTRINI hanno colpito ancora a VERZUNO – CAMUGNANO
Si pensava che lo spregevole fenomeno del furto delle immagini sacre a danno dei pilastrini devozionali fosse un triste retaggio degli anni 60, ormai finito, invece succede ancora oggi.
Nello scorso mese di dicembre 2013, alcuni delinquenti, hanno asportato le tre targhe devozionali che vi erano sul Pilastrino degli angeli di Verzuno, eretto nel 1939 sul bivio della strada che porta alla chiesa, ai piedi del rilievo sul quale sorgeva il vecchio cimitero. Si tratta di tre targhe in ceramica raffiguranti la B.V. di S. Luca, S. Antonio Abate e S. Antonio da Padova, neppure in buone condizioni di conservazione data la lunga esposizione agli agenti atmosferici e che probabilmente si saranno rotte nello staccarle dalla muratura.
Peggior sorte è toccata al pilastrino di Casa Confientana, poco distante, che è stato addirittura rovesciato a terra spezzandosi in tre parti, per poter meglio asportare le 2 targhe che si trovavano nelle nicchie laterali. Il pilastrino era stato costruito nel 1933 da Cati Gioele come risulta dall’iscrizione.
Per entrambi è stata presentata denuncia ai carabinieri che svolgeranno le indagini del caso, ma quello che preme rilevare e denunciare in questa sede è la spregevolezza del gesto che sottrae un oggetto sacro di devozione popolare caro alle famiglie ed alla comunità di Verzuno per biechi e irrilevanti interessi individuali.
Se infatti si pensa di ricavarne un guadagno rivendendo le targhe a qualche robivecchi da mercatino dell’usato, si sappia che il valore è minimo e si misura in poche decine di euro, se invece si tratta di qualche malinteso amatore che pensa di esporre queste targhe in bella vista nelle tavernette domestiche come ignobili trofei di caccia, sappia che questi oggetti cominciano ad essere schedati, censiti e fotografati e quindi possono essere riconosciuti e denunciati.
Se si tratta di furti sacrileghi, in effetti è come rubare in chiesa, su commissione da parte di collezionisti pseudo-antiquari che intendono, come spesso è successo in passato, implementare le loro lugubri collezioni private, allora il gesto è, se possibile, ancora più spregevole, perché non dovrebbe loro sfuggire che il valore di quelle targhe è indissolubilmente legato al pilastrino che le ospita. Tolte dal loro contesto perdono tutto il loro valore e sottrarle alla devozione popolare cioè a tutti per farle scomparire in una collezione privata e personale è atto vile e inqualificabile.
Vergato 18. 1. 2014 Carboni Enrico
Foto 1 – 2) del pilastrino degli angeli di Verzuno prima e dopo il furto.
Foto 3 – 4 – 5) delle tre targhe rubate
Foto 6) del pilastrino di Casa Confientana a terra spezzato, recuperato ed in corso di restauro