La Vergatese del “Generale”
2014/03/02, Vergato – Era l’anno 84 e la Vergatese partecipava al campionato di 2° categoria.
La squadra aveva ottime individualità, ma, come capita spesso nel calcio, non riusciva ad esprimere il suo potenziale.
In porta Mirko Venturi, un’ ottima promessa, che nella sua carriera dimostrerà, con numerosi campionati in prima categoria e promozione, sia con il Porretta che con il Casalecchio, di meritare di più di quella seconda categoria.
In difesa, sulla destra, Gabriele Piccinini, un giocatore di grande generosità e in quella stagione a 16 anni, una vera promessa del calcio Vergatese.
Sulla linea difensiva, a sinistra, Alfredo Giusti; proveniente dalle giovanili del Modena, Alfredo aveva un grande dinamismo e buoni piedi.
Stopper Michele Riefolo, vera scoperta di quella stagione; Michele in passato infatti era impiegato più avanti, quasi a ridosso delle punte, ma la nuova posizione difensiva lo trasformò in uno dei migliori difensori di quegli anni.
Libero staccato Mauro Franzaroli. Franz veniva da categorie superiori e per noi giovani era un vero maestro in campo;
penso di non aver preso tanti urli nello orecchie nella mia vita da nessuno come da Franz, ma lo ricordo sempre con grande affetto.
La linea di centrocampo era formata da quattro giocatori:
Erio Arsani centrale di destra. Un corridore instancabile, abile anche nelle penetrazioni.
Sergio Parenti centrale di sinistra. Sergio era il cervello del centrocampo. Mancino non disdegnava anche l’uso del destro nello smistare la palla. Era il nostro metronomo: dettava i tempi della squadra e per noi era il nostro fratello maggiore, sempre pronto a mettere una parola buona quando Franz ci sgridava.
Esterno di destra Stefano Pedna, il nostro maratoneta: riusciva a correre 105 minuti, i 90 della partita + i 15’ minuti di pausa… era instancabile;
esterno di sinistra Teseo Venturi, meno potente di Stefano ma sicuramente più tecnico.
In attacco Andreoli, un attaccante molto tecnico con entrambi i piedi ma oramai a fine carriera, che mi insegnò molto dei suoi movimenti di attacco.
L’altra punta ero io.
Non avevo mai giocato in attacco, ma il cambio di allenatore invertì la rotta a questa squadra e, soprattutto, al mio sistema di gioco.
Abituato a giocare a ridosso delle punte ed a coprire all’occorrenza, con l’arrivo del nuovo allenatore tutto cambiò immediatamente e, da allora in poi, giocai sempre in attacco.
L’artefice di questo cambiamento fu “IL GENERALE” Italo Pedna.
Italo, grande amante dello sport e grande motivatore, riuscì a modificare radicalmente il modo di giocare di quella squadra,
inserendovi molti suoi “allievi” che esordirono in prima squadra, chi a 16 e chi a 15 anni, portando la Vergatese alla salvezza all’ultima giornata.
Battemmo fuori casa la prima classifica, la Riolese, in una partita straordinaria.
La Riolese di quegli anni era una vera corazzata:
Adami, Falcelli, Ircano, Cesare Calari nostro ex compagno, Selva, Odaldi, Boninsegna…. una corazzata.
Quella domenica, nel derby testa-coda con la Riolese ebbi la fortuna di segnare il gol della vittoria, che ci permise di salvarci dalla retrocessione.
Una giornata indimenticabile.
Grazie Generale! Quella salvezza fu soprattutto la tua. Graziano Allori 2/3/2014