Versereste il vostro stipendio nella cassa condominiale?
2015/3/13, Pioppe di Salvaro – “Tutti i credenti avevano ogni cosa in comune, la dividevano con tutti secondo il bisogno di ciascuno” (Atti cap.2, v44-45)
….I proventi da lavoro si mettono insieme e al primo del mese a ogni famiglia o persona che compone la comunità viene affidato un assegno da compilare…
La comunità parrocchiale di Pioppe, Salvaro, Sibano, Malfolle guidate da don Arrigo Chieregatti, ha celebrato la Stazione Quaresimale con simboli ed esempi, testimonianze e preghiere, canti dei bambini e del coro, infine un pane da portare a casa, pane vero da mangiare e pane simbolico da offrire a un’amico, un familiare, un malato, ma anche alcuni spunti da meditare non solo per cristiani in attesa delle celebrazioni della Pasqua 2015.
Dalla Presentazione;
SOLIDARIETÀ’, O EGOISMO?
Si taglia la sanità’, l’assistenza, la previdenza; si taglia il diritto allo studio,
alla casa, al lavoro;
si taglia la vita e la dignità’ delle persone:
fetta di carne umana dopo fetta di carne umana per settanta milioni di
coltellate al giorno.
Questo orrore fa orrore solo a noi?
Gettare ogni giorno settanta milioni di euro del pubblico erario, di soldi del popolo italiano, nella fornace del riarmo assassino, della partecipazione alle guerre e dell’addestramento a uccidere, non e’ un crimine contro l’umanita’?Un crimine contro l’umanità’ settanta milioni di volte al giorno.
Il primo dovere di ogni essere umano e’ salvare le vite. A maggior ragione deve essere il primo dovere delle istituzioni democra-tiche. Perche’ lo stato italiano lo viola settanta milioni di volte al giorno?
Le armi servono a uccidere. Gli eserciti servono a fare la guerra. La guerra consiste nel sopprimere gli esseri umani.Cessi immediatamente questo insensato e scellerato sperpero delle pubbliche risorse. Si utilizzino invece quei fondi per aiutare le persone, per salvare le vite, per costruire la pace e sostenere la solidarietà’; si utilizzino per risanare l’ambiente e la società’, per fare scuole e ospedali, per dare alloggio, assistenza e lavoro; per promuovere la vita, la dignità’ e il benessere di tutti gli esseri umani.
Testimonianze da una comunità vicina a noi, Salvaro.
CONDOMINI SOLIDALI (comunità di famiglie solidali)
Le Comunità di Famiglie sono una comunità di comunità, nel senso che la prima comunità considerata e oggetto specifico dell’Associazione è la famiglia, o una persona con il suo desiderio di famiglia che, riconoscendo di non bastare a se stessa, decide, per realizzarsi appieno, di vivere accanto ad altri in modo solidale.
La Comunità di Famiglie non si costituisce sulla fusione, ma sul vicinato solidale, non sulle norme, ma sulla fiducia reciproca.
Le parole chiave di questa esperienza sono: condivisione, sobrietà, accoglienza, solidarietà.
Ognuno ha un suo appartamento, ha una sua sovranità inalienabile ed è totalmente responsabile di sé e delle proprie scelte.
L’equilibrio che si persegue tra valori e stile di vita e sostegno reciproco vissuto in una casa solidale, consente alle famiglie e alle persone di trasformare le parole che si portano nel cuore in pratica quotidiana.
Di appartamenti ognuno riceve per vivere, attivano risorse per l’accoglienza, scoprendo giorno dopo giorno che l’apertura è commisurata al ben essere e lo star bene è anche proporzionale all’apertura.
Quelle in gioco sono famiglie, sono persone che ricercano uno stile di vita sobrio, essenziale nei consumi, ma anche nelle idee, non inseguono l’accumulo e lo sperpero dei beni, ma cercano di investire sulle relazioni con le persone nel rispetto dell’ambiente.
È utilizzata, come strumento per confermare la fiducia negli altri ed il cammino da compiere su se stessi, la pratica della cassa comune e dell’assegno in bianco. I proventi da lavoro si mettono insieme e al primo del mese a ogni famiglia o persona che compone la comunità viene affidato un assegno da compilare secondo le necessità mensili e quello che non si utilizza potrà servire alle altre famiglie della comunità. La vita in un condominio solidale è considerata un dono e nella memoria di ciò che hanno ricevuto, le persone che si impegnano a versare una quota libera e secondo coscienza all’associazione che ha affidato loro un immobile.
Fatto questo le casse comuni delle diverse comunità alla fine di ogni anno trattengono lo stretto necessario e poi azzerano i loro conti facendoli confluire nel tesoro solidale di comunità e famiglia, una piccola rete estesa per favorire nuove esperienze o per affrontare i casi straordinari di necessità.
Per chi volesse leggere le altre pagine dell’opuscolo, la versione pdf scaricabile: VN24_150313_Pioppe_Quaresima
per chi vuole solo scorrerlo pagina per pagina: