3° Vergato-Cereglio, 30 settembre – 1 ottobre 1989

2017/01/07, Vergato – Archivio APCS – La storia della corsa in salita Vergato-Cereglio di auto, una storia tutta da scrivere per il clamore e l’attenzione prestata dalla tifoseria da stadio che nei tempi migliori ne riempiva i tornanti di Spezzola ma anche “le dritte” e i centri abitati. Il contributo che possiamo dare è questo documento;

COMUNE DI VERGATO PRO-LOCO CEREGLIO
REGOLAMENTO
3a Vergato – Cereglio
30 Settembre – 1 Ottobre 1989
Campionato Italiano Coppa C.S.A.I. della Montagna

Vergato – Cereglio Quando la tradizione è presente
di Antonello Degli Esposti (Testo tratto dal libretto del regolamento)
Ad oltre quindici anni di distanza, dopo l’edizione del 1968, sulla strada che da Vergato sale sino a Cereglio, domenica 20 settembre 1987 tornerà l’automobilismo sportivo entrando dalla porta principale con tutti gli onori ed i fasti che gli competono. Il lungo intervallo tra le edizioni della corsa, suggerisce di parlare di manifestazione nuova e, come tale è logico che si parli un momento del percorso. La Vergato-Cereglio, per il suo carattere di percorso «misto» presenta difficoltà non lievi per i piloti, i quali, dopo lo «sprint» del primo tratto in pianura, devono affrontare le numerose curve del tratto montagnoso. Da qui la necessità di studiare bene il tracciato, dosando bene i rapporti, in un tutto ben armonico e congeniato, per non correre il rischio di mandare «arrosto» il motore o di «scassare» il cambio e la frizione. Questa corsa, voluta dalla «Boschi Racing Team» e dalla Sagis, le stesse persone che negli anni ’60 animavano la celebre scuderia «Nettuno», il sodalizio bolognese che nel piovoso 31 marzo del lontano 1963 diede vita alla prima edizione, fu vinta, è doveroso ricordare, da Odoardo Govoni alla guida di una «Cooper Junior», e la fecero divenire una gara molto importante (1963-1968) nel cui albo d’oro, oltre a quello di Govoni, vi sono scritti i nomi di «Robertino», l’industriale fiorentino Roberto Benelli e della sua gialla «De Sanctis 1000 Sport», di Lualdi e della pontificante «Ferrari LM», di Dini e l’Alfa Romeo «Giulia GTA» di Ortner e dell’«Abarth 2000 Sport». La Vergato-Cereglio per la sua pittoresca e suggestiva dislocazione, per il crescente interesse che ha sempre suscitato, ha mantenuto per lunghi anni il fascino di grande corsa, di «corsa che crea i campioni» perchè in effetti dal suo ardente crogiuolo si forgiavano «pezzi» rari come Mauro Nesti quando all’inizio della sua brillante carriera correva con lo pseudonimo di «Donald Duck», Emilio Lanzoni, Odoardo Govoni, Lanzo Cussini, Vittorio Venturi, Carlo Zuccoli, Anzio Zucchi sino a Mario Caliceti il forte pilota bolognese che proprio alla Vergato-Cereglio del 1968 ricevette il battesimo della velocità. Occorre rammentare che Alesandro Pasquali, l’apprezzato direttore di gara dell’Automobile Club Bologna, in gioventù prese parte a qualche corsa con una piccola «500» e la Vergato-Cereglio fu la sua gara preferita ed ora vi ritorna come direttore di gara.

 

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