Tiro a Segno – Sergio Varetto una via alla Corvella
2012/11/05, Vergato – Porretta Terme, 15 Aprile 2007, dedicata una via nei pressi di località Corvella all’indimenticabile campione olimpionico Sergio Varetto, lo avevamo già conosciuto grazie all’articolo di Erardo Mandrioli – TIRO A SEGNO Porretta Terme e Vergato si contendono la “promessa” Sergio Varetto, ora a distanza di tanti anni ecco come Porretta Terme ha ricordato il Campione con la pubblicazione della biografia e l’intitolazione della strada. (Un particolare ringraziamento alla Famiglia Varetto per averci concesso le foto e la Biografia che pubblichiamo)
Prot. 1874 /1.2.
Porretta Terme, 11.04.2007
Comune di Porretta Terme
Segreteria
dr. Pier Angelo Ciucci
Biografia del campione Sergio Varetto, tiratore con P.A. a m. 25
(In occasione della intitolazione stradale in data 15 Aprile 2007 in località Corvella) A) L’Unione Italiana Tiro a Segno (U.I.T.S.)
A livello nazionale lo sport del Tiro a segno del C.O.N.I. fu una eredità militare. Ebbe in successione quattro denominazioni: U.T.L (Unione dei Tiratori Italiani) negli anni 1894/1910, U.I.T.S. (Unione Italiana Tiro a Segno) negli anni 1910/1942, F.I.T.S. (Federazione Italiana di Tiro a Segno) nel periodo 1942/1944, poi U.I.T.S. (Unione Italiana Tiro a Segno) da allora fino ad oggi.
Risulta necessaria una premessa storica sportiva sul Tiro a segno, in cui si cimentò anche Sergio Varetto, in quanto tale sport risulta ancora oggi un’attività meno nota rispetto a molte altre. La prima presenza italiana di tiratori in giochi olimpionici si verificò nel 1920. Nel Tiro a segno la prima medaglia d’oro italiana olimpionica fu conquistata da Renzo Morigi con la pistola automatica alla Xa Olimpiade di Los Angeles negli USA nel 1932 (30 luglio – 13 agosto), quando l’Italia giunse seconda dopo gli U.S.A., vincendo 12 medaglie d’oro, altrettante d’argento ed altrettante di bronzo. In quella occasione Domenico Matteucci con la pistola automatica vinse una medaglia di bronzo. Altre medaglie olimpioniche furono vinte da italiani nelle Olimpiadi di Montreal (1976), di Los Angeles (1984), di Atlanta (1996) e di Atene (2004). Tuttavia i tiratori italiani si fecero valere in modo più vigoroso nei campionati mondiali precedenti la seconda guerra mondiale. I campionati assoluti italiani di Tiro a segno cominciarono nel 1925 sia per la pistola libera calibro 5,6 sia per il fucile modello 91, ma per quest’ultima arma esso cessò nel 1949. Poi nel 1926 furono introdotti quelli per la carabina libera calibro 5,6 e per l’arma libera, ma questo campionato cessò nel 1933. Nel 1934 fu aggiunto il campionato per la carabinetta standard calibro 5,6. Il campionato per la pistola automatica calibro 5,6 iniziò, invece, nel 1936. Questo sport comprende oggi 81 specialità di cui 22 olimpiche (a m. 10, a m. 25, a m. 50, a m. 300). In Italia attualmente vi sono 289 sezioni, ma questo numero ha subito e subisce variazioni annuali; tra esse, 26 sono presenti in Emilia Romagna, di cui 8 nella Provincia di Bologna. NelPAppennino bolognese ve ne sono 2, quelle di Loiano e di Vergato (via Labante 78), in quanto una terza – quella di Savigno – fu chiusa anni fa, ma a cavallo del 2006/2007 i loianesi hanno evidenziato problemi di scarsa tutela della quiete pubblica in riferimento alla loro sezione. La nascita del Poligono di Tiro a segno di Vergato viene fatta risalire ca. agli anni 1887/1888 e l’affiliazione al C.O.N.I. ca. al 1908. Inoltre, a detta di taluni soci, la loro sezione avrebbe conseguito l’onorificenza di una stella d’argento al merito sportivo, ma non è stato indicato l’anno. A Vergato nell’ottobre del 1958 ci fu il giorno dell’inaugurazione di un impianto prototipo di tiro celere con pistola automatica con il contributo significativo di artigiani vergatesi come Giuseppe Sibani e suo figlio Sergio.
B) II nonno Aldo ed il padre Carlo, campioni di Tiro a segno
Nella passione sportiva per il Tiro a segno, in particolare per la pistola automatica (P.A.), Sergio Varetto fu un figlio d’arte, dato che in famiglia ebbe il nonno Aldo dedito soprattutto al moschetto ed alla carabina ed il padre Carlo nella carabina libera come nella pistola. I Varetto, oriundi dal Piemonte, si trasferirono in Emilia Romagna, in Provincia di Bologna, dapprima a Vergato poi anche a Porretta Terme. A Vergato il nonno Aldo, nato nel 1879, sposò una Carolina di Vergato ed esercitò l’attività di orologiaio in casa, poi nel 1901 egli vi aprì un negozio di oreficeria, tuttora in attività. Nel Tiro a segno vinse molti premi di categoria e restò noto per la sua vittoria nella gara “Reale” di Tiro a segno a Torino del 1928, quando realizzò diciassette centri su diciotto. Morì nel 1959.
Il padre, Carlo Varetto, nato a Vergato il 26 maggio 1905, dopo un primo matrimonio, finito dolorosamente, si risposò con Annita Romagnoli pochi anni prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Egli fu uno dei migliori tiratori italiani di carabina libera (a terra, in ginocchio, in piedi). Nel 1927 nella gara internazionale “Reale” di Torino, valida per il Campionato mondiale, vinse un 2° posto nella posizione “in piedi” su 16.940 concorrenti e l’anno successivo a Ferrara vinse il Campionato italiano delle Forze Armate. Nel suo palmarès vengono conteggiati 17 titoli vinti in campionati assoluti: 11 con C.L. o carabina libera (1935, 1936, 1941, 1942, 1949, 1950, 1951, 1953, 1954, 1955, 1958); 2 con C.S. o carabina standard Olimpia (1952, 1955); 1 con focile mod. 91 (1939); 1 con P.L. o pistola libera (1941); 2 con P.A. o pistola automatica (1963, 1964). Inoltre vinse altri campionati e gare, tra cui 7 campionati nella cat. “Maestri”. Con la carabina libera partecipò alle Olimpiadi di Berlino (1936) dove arrivò 7°, di Helsinki (1952) e di Melbourne (1956). Morì a Vergato nel 1966.
X.
C) La vita e la carriera del campione Sergio Varetto
Sergio Varetto nacque a Vergato il 28 luglio 1937 dal secondo matrimonio di Carlo Varetto con Annita Romagnoli. La sorella Luciana nacque a Vergato l’anno prima, il 9 gennaio 1936.
Durante gli anni bellici 1940/1945 i Varetto sfollarono da Vergato a Porretta Terme. Sergio Varetto non finì il ciclo delle Scuole Medie e per traversie famigliari fu esonerato dal servizio militare, in quanto la nonna materna Letizia Romagnoli era rimasta vedova con un figlio morto in servizio militare (sergente pilota). Per tali circostanze Sergio Varetto apprese l’uso delle armi proprio in famiglia, dove esse c’erano e venivano tenute con grande accuratezza ed in sicurezza, per le attività sportive del nonno e del babbo. Lavorò nel negozio di orologeria col nonno e col babbo. Con loro lavorò, prima in casa e poi nel negozio di orologeria e di oreficeria, aperto a Porretta Terme nel 1951. Gli allenamenti li faceva al Poligono di Tiro di Vergato, partendo da Porretta Terme con una macchina “Topolino” durante le pause di lavoro del negozio: tra le ore 13/15 durante la stagione invernale e tra le ore 6/8 durante le altre stagioni. I Varetto provarono a far sì che il Comune di Porretta Terme realizzasse un Poligono di Tiro a segno presso il Collegio Albergati di Porretta o anche altrove. Sarebbe bastata un’area lunga 25 metri, ma non se ne fece nulla, cosicché per la famiglia Varetto fu necessario andare sempre a Vergato per gli allenamenti. All’epoca lo sport del Tiro a segno era ancor meno pubblicizzato di oggi e di conseguenza poco praticato. Negli anni di attività sportiva, praticata da Sergio Varetto nel Tiro a segno, il presidente nazionale dell’U.I.T.S. fu il generale Giovanni Gatta (dal 15 aprile 1955), deceduto in carica, a cui seguì il colonnello Michelangelo Borriello (dal 5 luglio 1975). Tra le notizie rinvenute, relative ai Varetto (nonno, figlio, nipote), risultano curiose quelle che raccontano la loro compresenza in gare sezionali di Tiro a segno nel Poligono di Vergato. Ad esempio qui nel 1950, a chiusura dell’anno sportivo, fu organizzata una gara sezionale “per i giovani promettenti” con 23 partecipanti. Il giovanissimo Sergio Varetto, tredici anni, arrivò 2° con 147 punti, mentre il nonno Aldo si piazzò 7° con 139 punti. Alla gara presenziò anche il padre Carlo, olimpionico, il quale – dopo avere vinto per un biennio il titolo di campione d’Italia – fu primatista assoluto a Verona. Abbiamo rinvenuto anche la notizia di un gara sezionale di tiro celere al Poligono di Vergato la domenica 10 agosto 1952: Sergio Varetto risultò 1°, il padre Carlo si piazzò 3° con pistola automatica cai. 5,6 ed 8° il nonno Aldo. Da queste notizie resta acclarato che negli anni 1950/1952 il giovanissimo Sergio Varetto si esercitava nel Poligono di Tiro a segno di Vergato. Tra i suoi “maestri” non ci furono soltanto il nonno od il padre, ma anche il bolognese Walter Boninsegni (1902-1991), che arrivò 4° nella P.A. a m. 25 alla Olimpiade di Los Angeles del 1932, 6° in quella di Berlino del 1936, 15° in quella di Londra nel 1948 e vinse anche il titolo mondiale nel 1935. Pertanto l’attività sportiva di shooter o tiratore di Sergio Varetto è documentata nei giornali già a 13 anni, ma il suo debutto nelle gare ufficiali nazionali della U.I.T.S. avvenne a 19 anni nel 1956, vincendo addirittura due titoli nazionali nella pistola automatica (P.A.): quello della cat. dei “Giovani” con p. 579/su 600 e quello della cat. di “Ia Classe”. La sua prima presenza nella nazionale “azzurra” dovrebbe essere stata quella del 1956 a Budapest (Ungheria), dove ottenne la migliore prestazione di un tiratore azzurro in una competizione internazionale con p. 576/su 600.
La famiglia, pur con sacrifici, seguì la carriera sportiva di Sergio Varetto ed i risultati arrivarono. Nel 1956 ci furono le Olimpiadi australiane di Melbourae, ma la U.I.T.S. non lo selezionò, considerandolo un principiante, pur avendo conseguito il titolo di migliore tiratore italiano tra i giovani. Per quelle Olimpiadi fu invece selezionato suo padre. Ogni anno partecipava alle tante gare, che si facevano non soltanto in Emilia Romagna (Vergato, Bologna, Faenza, Ravenna, ecc.), ma anche nelle grandi città italiane (Torino, Milano, Vicenza, Roma, ecc.). Poi arrivarono anche le gare internazionali: Ungheria, Romania, Jugoslavia, Germania, Spagna, Principato di Monaco, Francia, Svizzera, Egitto, Svezia, Grecia, Polonia, Bulgaria. Partecipando a questo ampio calendario di manifestazioni sportive egli venne conosciuto, diventando uno sportivo famoso, temuto e persino discriminato, perché faceva parte di una sezione provinciale di Tiro a segno come quella di Vergato e non di una grande città. Tutti però dovettero riconoscere il suo altissimo valore sportivo ed umano ed il suo talento nel centrare il bersaglio con la P.A.. a tiro celere a m. 25. Nel periodo 1956/1959 per 10 volte fu selezionato nella squadra “azzurra” per partecipare a gare ufficiali. Nel 1957 Sergio Varetto vinse il Campionato italiano di carabina libera nella cat. di “2a Classe”, ma l’anno successivo preferì ritornare alla pistola automatica, vincendo ancora il Campionato italiano per la cat. “Giovani” ed anche quello della cat. “Maestri”. Nel 1960 ci fu la XVHa Olimpiade di Roma (25 agosto – 11 settembre). Per questa grande manifestazione sportiva l’U.I.T.S. organizzò 8 gare preolimpioniche. Sergio Varetto fu il primo in tutte e otto, conquistò il suo record personale con p. 589/su 600 ed in varie occasioni realizzò e bissò punteggi elevati (p. 587/su 600 o p. 588/su 600). Proprio nella prima gara preolimpionica a Ravenna egli con p. 587/su 600 uguagliò il primato olimpionico del romeno Stefan Petrescu, mentre il record mondiale all’epoca era di p. 590/su 600. A Firenze la domenica 7 agosto in una gara su due serie di tiri fece nell’una 588/su 600 e nell’altra p. 593/su 600. Sergio Varetto, quando fu sottoposto per questa Olimpiade alle consuete visite mediche, soprattutto a quelle oculistiche, fece meravigliare i medici, che verificarono un fatto più unico che raro, in quanto gli misurarono una vista addirittura di 11 decimi. Era un fatto sbalorditivo, che gli oculisti ritennero di spiegare con la sua attività di orologiaio, la quale gli avrebbe acuito la vista. A questa Olimpiade, in cui ebbe il n. 316 di gara, non ebbe fortuna, arrivando 29° nella classifica individuale. Nel 1962 vinse una medaglia di bronzo a squadre, partecipando al Campionato del mondo di Tiro a segno a II Cairo in Egitto. Sergio Varetto si sposò con Claudia Masotti detta “Mimma” il 24 febbraio del 1963 e mise al mondo due figli: Aldo ed Alberto. Tale anno fu l’inizio della sua fortuna nello sport nazionale, in quanto nel quadriennio 1963-1966 fu consecutivamente il vincitore del Campionato assoluto italiano di Tiro a segno con la P.A. a m. 25. Quando nel 1963 Sergio Varetto divenne campione italiano assoluto come tiratore con la P.A., seguito da Liverzani, il gen. Gatta, presidente della U.I.T.S., permise che fosse il padre Carlo a premiare il figlio con una corona aurea d’alloro. Quando vinse consecutivamente questi quattro Campionati assoluti italiani di Tiro a segno con la P.A., per scaramanzia volle indossare sempre lo stesso maglione grigio. Probabilmente egli ereditò suggestioni come questa dal babbo Carlo, il quale era uno sportivo molto superstizioso. Tuttavia in famiglia tramandano un aneddoto. Quando Sergio Varetto viaggiava in macchina, per raggiungere i luoghi delle gare, tutto sarebbe andato per il meglio se incrociava un frate, ma se invece incrociava una suora sarebbero stati guai da parte del destino: “Paese che vai, superstizione che trovi!”. Tuttavia, vista la scarsa diffusione di questo sport, anche quando Sergio Varetto vinceva in queste gare nazionali, pochi lo venivano a sapere a Porretta Terme, dove viveva e lavorava. Invece a Vergato ebbe maggiori soddisfazioni, perché egli si allenava nel Poligono di Tiro di Vergato, dove i Varetto erano noti fin dall’inizio del secolo, per avervi aperto un negozio di orologeria ed oreficeria. Nell’estate del 1964 Sergio Varetto si preparò, per entrare nella rosa dei selezionati per la XVIQa Olimpiade di Tokio (10-24 ottobre). A fine luglio PA.I.S. fece sapere che la selezione sarebbe stata fatta tra i migliori tiratori nella gara internazionale di Monaco di Baviera, dove Varetto arrivò 2° con p. 584/su 600 ad un solo punto dal primo. Varetto nella gara preolimpionica di Firenze si piazzò 2° e la squadra italiana arrivò 2a anche nella gara internazionale Italia – Svizzera. Invece di effettuare la selezione PA.I.S. rinviò tutto all’esito del Campionato italiano di Tiro a segno, ma poi cambiò ancora idea, designando anzitempo ossia prima del Campionato assoluto italiano, la rosa dei selezionati con l’esclusione di Varetto. Ciò avvenne con lettera delPU.I.T.S., datata “Roma, 02.09.1964” e firmata dal generale Giovanni Gatta, il presidente. Nulla da fare e ciò “puzzava di bruciato” per l’opinione pubblica, anche per il fatto che Varetto rivinse il titolo di campione italiano addirittura con p. 586/su 600, cioè ad 1 punto dal record olimpionico di Roma del 1960 e con circa 11/12 punti in più rispetto ai selezionati per Tokio. Pertanto questa esclusione fu tacciata di faziosità e di discriminazione sportiva. Tra i sei tiratori preolimpionici del 1964:
– per la pistola automatica fu escluso Sergio Varetto e scelti Giovanni Liverzani e Roberto Mazzoni;
– per la pistola libera furono esclusi Piercarlo Beroldi ed Alessandro Campi, e scelto Ugo Simoni.
Il successivo 16 settembre il Consiglio Nazionale del C.O.N.I. comunicò la formazione dell’intera rappresentativa sportiva di Tiro. Di questa esclusione se ne fecero carico in tanti, ma non ci fu nulla da fare. Intervenne anche l’on. Gian Carlo Ferri con una interpellanza al Ministro per lo Spettacolo Sport e Turismo on. Achille Corona, al fine di ottenere una censura sull’operato della C.T. (Commissione Tecnica) dell’U.I.T.S. per avere deciso tale esclusione, alla luce dei significativi risultati di Sergio Varetto durante la stagione preolimpionica del 1964, quale tiratore di pistola automatica. Nel 1965 Sergio Varetto fu primatista assoluto per la P.A. nel Campionato assoluto italiano con p. 590/600. Nel 1966, dopo la quarta vittoria consecutiva al Campionato assoluto italiano, cessò di partecipare alle grandi competizioni, non solo per ragioni di famiglia, a motivo della morte del padre quell’anno e della necessità di lavorare nel negozio di oreficeria ed orologeria di Porretta Terme, ma per la gravissima discriminazione sportiva e mancanza di lealtà, attuata nei suoi confronti da parte della Federazione sportiva nazionale di Tiro a segno del C.O.N.I. I responsabili nazionali, probabilmente per favorire i migliori tesserati di sezioni di grandi città (come Milano, Vicenza, Firenze e Roma) piuttosto che provinciali come quella di Vergato (BO), lo esclusero dalla rosa dei selezionati per l’Olimpiade giapponese (1964), pur avendo battuto nelle gare preolimpioniche i suoi avversar! di sempre come Giovanni Liverzani di Vicenza (ci. 1933) ed Ugo Amicosante di Roma. Essi sostennero che Sergio Varetto per ragioni emotive non era competitivo nelle gare olimpioniche ed intemazionali, ma soltanto in quelle nazionali. Giovanni Liverzani fu comunque per tre volte campione italiano di tiro con la P.A., poi campione europeo nel 1969 e campione del mondo a Phoenix (Arizona) nel 1970 con punti 598/su 600. Nel 1968 Sergio Varetto fu primatista italiano all’estero nell’incontro internazionale Italia – Grecia, con p. 592/su 600. Tuttavia anche per la Olimpiade messicana (1968) Sergio Varetto era ritenuto dai più uno di coloro, che dovevano entrare nella rosa dei migliori specialisti della P.A. Con lui c’erano pure: Giovanni Liverzani, un perito automobilistico assicurativo; Ugo Amicosante, un agente di P.S. a Roma; ed il trentenne Luca Paoli, un perito industriale, impiegato all’E.N.E.L. Sergio Varetto non venne selezionato nemmeno questa volta. Da una notizia giornalistica si evidenzia che Varetto prese ancora parte alla nazionale “azzurra” in una gara a Legnano nel 1970, poi null’altro. A Roma pensarono di porre rimedio alla “malefatte”, pensando ad una onorificenza, che fu assegnata in questo modo. Con lettera datata “Roma, 25 maggio 1972” il presidente della U.I.T.S., gen. Giovanni Gatta, fece sapere a Sergio Varetto che, essendo limitate le onorificenze messe a disposizione del C.O.N.I. per le federazioni sportive, aveva ottenuto che il Ministero della Difesa potesse mettere a disposizione proposte di onorificenze per il Tiro a segno nazionale. Tra esse era incluso anche il suo nominativo, cosicché Sergio Varetto dovette dare il suo assenso entro il successivo 6 giugno. Sergio Varetto nella P.A., ma non solo, raggiunse questo palmarès: 4 titoli consecutivi di campione italiano assoluto (1963-1966), 6 titoli nei campionati italiani di classe, non meno di 46 partecipazioni nella nazionale “azzurra”, 1 partecipazione alle Olimpiadi (Roma), 2 partecipazioni ai campionati mondiali (II Cairo, Wiesbaden), 2 partecipazioni ai campionati europei (Milano, Stoccarda), varie gare sia internazionali che nazionali e sezionali. Fino ad oggi il Comune di Porretta Terme ha concesso a questo illustre atleta di Tiro a segno della Provincia di Bologna e della sezione di Vergato presso cui era iscritto e si allenò per tutta la vita, residente a Porretta Terme, una medaglia d’oro il 15 luglio 1967, consegnata dal sindaco Oreste Zagnoni presso la Piscina comunale di Porretta Terme (BO). A Vergato, invece, il Poligono nazionale di Tiro a segno soltanto informalmente è intitolato a Carlo Varetto, mentre la sezione organizza trofei per tiro con carabina intitolati a Carlo Varetto e trofei per tiro con pistola intitolati a Sergio Varetto. Sergio Varetto, pur avendo praticato la dieta nella sua vita, morì a Porretta Terme l’8 gennaio 1981 per una epatite cronica.