Scherzi d’aprile – Pesce d’aprile ai tempi della China Martini
2018/03/22, Vergato – Scherzi d’aprile – Pesce d’aprile ai tempi della China Martini.
“Oggigiorno tutto è una lusinga / dura minga, dura no / vive solo chi non se la prende / e cantare sempre può. / Fino dai tempi dei garibaldini / China Martini, China Martini / niente bevande, ma nei bicchierini / China Martini / come ai tempi di oggidì!”.
Scusate l’attacco smaccatamente pubblicitario, ma quando ci vuole ci vuole.
Il jingle a due voci di Ernesto Calindri (quello del logorio della vita moderna, per intenderci) e del grande caratterista Franco Volpi è stato uno dei maggiori tormentoni commerciali della prima televisione in bianco e nero, e non poteva non venirmi in mente di un primo aprile di tanti anni fa quando la China Martini pubblicizzava sui cartelloni il suo prodotto con questa frase “mantiene sano come un pesce”.
Ma adesso arrivo al fatto, anzi al fattaccio:
Negli anni 60, sulla provinciale nei pressi di Vergato, avvenne un grosso incidente, vittima fu un signore svizzero alla guida di una macchina di grossa cilindrata.
La strada Porettana allora non aveva certo il traffico dei giorni nostri e un incidente era un evento raro, subito la notizia colpì tutto il paese.
Lo sventurato pilota fu ricoverato all’ospedale di Vergato con diverse fratture e per alcune settimane fu ospite del nostro nosocomio.
Già dopo pochi giorni di questo signore svizzero si sapeva tutto: da dove veniva, che tipo di macchina guidava, come era avvenuto l’incidente e che era una persona benestante, sicuramente ricca.
Ogni mattina al bar si faceva la diagnosi, come sta oggi il nostro sventurato paziente? Quando sarà dimesso?
Poi un giorno arrivò la notizia: il nostro ospite sarà trasferito in una clinica svizzera molto più attrezzata del nostro ospedale. (Allora non c’era ancora Ortopedia)
Ma la novità più clamorosa fu quella che sarebbero venuti a prenderlo addirittura con un elicottero e il trasbordo sarebbe avvenuto nel tardo pomeriggio del primo aprile.
Un elicottero? A Vergato? Chi lo aveva mai visto! Fu così che tutto il paese decise di partecipare all’evento.
Essendo passati molti anni e il reato è ormai caduto in prescrizione, posso rivelare gli autori del fattaccio, che come avrete immaginato era uno scherzo, una burla, un pesce d’aprile. Furono Peppe Bernardi , Franco Gardenghi con alcuni favoreggiatori tra cui Egisto Marchi, complice di aver fornito la farina e il mezzo di trasporto per fuggire dal luogo del misfatto.
Tutto cominciò con lo spargere, aiutati da qualche infermiere connivente, la falsa notizia, il giorno, l’ora e il luogo dell’atterraggio di questo fantomatico elicottero, poi la notte del 31 marzo i furfanti armati di farina si recarono sotto il ponte del Vergatello che fiancheggia l’ospedale di Vergato, a quel tempo non vi erano costruzioni in quel luogo, solo un prato, ottima posizione per far atterrare un elicottero, così cominciarono a segnare con la farina alcune striscie, cerchi e qualche numero per segnalare il punto di atterraggio. La mattina seguente, il primo aprile, molti notarono i segni sul terreno, la notizia era vera, pensarono in tanti, questo tolse il dubbio a chi credeva che fosse uno scherzo.
Nel primo pomeriggio cominciò ad arrivare un folto pubblico con la propria sedia portata da casa e intorno a quei strani segnali si sistemarono con tutta la famiglia.
I piu fortunati trovarono posto, visto la calda giornata, all’ombra del ponte, in attesa dell’evento.
Dopo alcune ore di attesa spuntò dalla provinciale il camioncino del Mulino Marchi che si fermò sul ponte del Vergatello e dal cassone, coperto da un telone uscirono…..
In quegli anni la China Martini per pubblicizzare i suoi prodotti aveva fornito alla drogheria Bernardi assieme alle bottiglie, due grossi pesci gonfiabili con lo slogan “ la China Martini mantiene sano come un pesce” e da sotto quel telone, dal camioncino del Mulino Marchi, uscirono proprio i due pesci della pubblicità che planarono dolcemente al centro del prato dove doveva atterrare l’elicottero.
Fonte; Testo e immagini di Umberto Bernardi