Il viaggio in tandem arriva in Tagikistan
2019/08/05, Vergato – Umberto segue Michele da Vergato che con la sua bici è arrivato davvero lontano… l’8 marzo 2019 Davide, Michele e Samuele sono partiti e…
Il Tagikistan continua a stupirci! Ieri per raggiungere la capitale Dushanbe abbiamo valicato un passo a 3300 m di altitudine risalendo e discendendo due vallate immerse in una natura incontaminata E selvaggia. Nel punto più alto del valico c’è un tunnel che è l’incubo di chiunque viaggia su due ruote: lungo 6 km, Molto stretto ma soprattutto completamente al buio e privo dell’impianto di ventilazione, cosa che rende l’aria irrespirabile Per via dei gas di scarico delle auto e dei camion. Troppo rischioso attraversarlo in bici, ma la strada è sempre amica e dopo mezz’ora di attesa due simpatici signori ci hanno caricati sul loro furgone. I 5 minuti passati a respirare attraverso le nostre maglie nel cassone posteriore sono stati ampiamente ricompensati dal paesaggio che ci aspettava dall’altro lato della galleria. Ci trovavamo nel punto più alto di una vallata che scendeva ripidissima davanti a noi, scavata da un fiume che sgorgava direttamente da un ghiacciaio Che si stagliava alla nostra destra. Ci trovavamo a più di 3000 metri ma il sole ci scaldava generoso e l’aria non era poi così fredda.Molti di voi si chiederanno come ci si sente nel trovarsi immersi in paesaggi così spettacolari senza poterli vedere, e come un non vedente possa trovare tanto stimolante viaggiare per il mondo senza poterlo osservare. Domande più che lecite, anzi più di una volta me lo sono chiesto anche io. Ma per trovare la risposta ho sempre voluto provare e l’esperienza mi ha sempre dimostrato Che ne vale assolutamente la pena. La cosa più preziosa di questi viaggi sono gli incontri e l’inestimabile arricchimento interiore che riescono a regalarci. Per apprezzarli non serve la vista, anzi a volte la sua assenza infonde negli altri una maggiore curiosità nel conoscerci e questo interesse l’ho riscontrato in tutti i paesi in cui abbiamo spinto il nostro tandem. Per quanto riguarda i paesaggi È innegabile che la vista sia il principale canale di esplorazione, ma col tempo si impara a percepirli anche senza vederli, mentre altre sensazioni credo siano del tutto innate e bisogna solo acquisire l’abilità di interpretarle ma soprattutto avere la voglia di sentirle. È così che il rumore del vento può darci un’idea della forma che hanno le montagne circostanti, che l’odore dell’aria può farci capire se siamo circondati da un ambiente arido o boscoso, che il rumore impetuoso dell’acqua di un fiume può indicarci la direzione della vallata che stiamo percorrendo. Infinita la gamma di sensazioni che questo viaggio mi sta regalando, se volete scoprirle continuate a seguirci lungo la Pamir Highway che imboccheremo tra pochissimi giorni!
So the wind sound can give us an idea of the surrounding mountains shape, which the air smell can make us understand if the environment around us is arid or woody, than the impetuous sound of a river water can tell us the direction of the valley we are traveling. infinite the range of sensations that this trip is giving me, if you want to discover them continue to follow us along the Pamir Highway that we will take in a few days !!!
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