L’antica Parrocchia di Carviano, la chiesa e il ritorno di donna Edua
2019/10/13, Vergato – La Parrocchia di Carviano facente parte del Vicariato della Montagna, secondo la nuova disposizione del Cardinale Matteo Zuppi trova le sue origini nei secoli passati, andiamo a ritrovarla con le pubblicazioni che si sono susseguite in passato fino a raggiungere noi. Ancora una volta dimenticata la lapide di Donna Edua, pubblicata in foto da Nuetèr…esiste la foto? esiste la lapide… ma che fine avrà fatto negli ultimi anni passati dalla pubblicazione? Ritornerà a Carviano? a Vergato? A Grizzana o in qualche museo? Cosa se ne fa l’attuale custode di una traccia di memoria appartenente alla comunità locale? L’avevamo detto e ripetuto, la lapide non poteva essere andata perduta perchè vista e ricordata nella seconda metà degli anni cinquanta nella cappella del Cimitero di Carviano, poi… il “miracolo” di Nuetèr con la pubblicazione.
2. La parrocchia.
Non sappiamo quando a Carviano fosse costituita la parrocchia, sappiamo solo che nel 1365 era parrocchia sotto il plebato di Calvenzano (‘), riteniamo fosse fin d’allora decorata del fonte battesimale.
Il Calindri (5) ci dice che nel 1408 od in circa la Chiesa di Carviano era unita all’Abadia di S. Croce in Venezia dell’ordine cluniacense, e cita l’Elenco Muzoli nell’Archivio di S. Agata, il Ruggeri (*) aggiunge che nel 1378 le sue rendite e il diritto di nomina appartenevano alla detta Abadia.
Non è così. Nel Campione Vescovile del 1378 pubblicato dal compianto prof. Casini (‘) si dice solo: De plebatu Chalvenzani…. ecclesia sante Margarite de Charvigliano. L’elenco originale Muzoli pare sia andato perduto, ma una copia del secolo XVI trovasi nella Biblioteca Comunale di Bologna (‘) ed ivi a carte 63 verso non vi sono che le parole: De plebatu Calvenzani Ecc.a S. Margarite de Carviano cum clericatu in dieta ecclesia unito. Di più, del 1408 abbiamo, nell’Universitaria di Bologna, il Liber Collecte imposite in Clero non exempio etc. ed ivi a carte 92 verso si legge: De plebatu Calvenzani Ecc* Sancte Margarite de Carvigliano patroni sunt homines de dicta uila (‘). Qui dunque si dice che il giuspatronato era de’ parrocchiani.
Bisogna dire adunque che quanto scrivono il Cilindri e il Ruggeri sia prevenuto da un equivoco.
Il diritto di nomina passò poscia alla Mensa Vescovile di Bologna; poi nel 1640 fu tolto Carviano dalla Congregazione di Calvenzano ed aggregato a quella di Salvaro, nella cui dipendenza trovasi tuttora.
§ 3. La chiesa.
— 5 —
L’antica chiesa, senza coro, con un solo altare rasente al muro, e nel massimo squallore, nel 1831 minacciava crollare, epperciò fu essa quasi del tutto riedificala a spese de’ parrocchiani e del parroco D. Giò. Battista Berti. Ora ha un bell’ordine architettonico. Sebbene circoscritta al luogo di prima, è essa abbastanza spaziosa per gli abitanti della parrocchia, che sono 616, in famiglie n. 112.
Nel muro del presbitero, a cornu epistolae, è una lapide in macigno trasportatavi dall’antica sagrestia, ove faceva parte di un sepolcro gentilizio. In essa è un’iscrizione in caratteri gotici, e in fondo una figura di donna, distesa, vestita di tunica, con suo cuscino sotto il capo guarnito ai canti di mapponi, malamente disegnata ed incisa a scalpello; inferiormente due croci scolpite, e in lati due arme gentilizie, che, nello stato attuale, non ben si possono descrivere.
L’iscrizione e la seguente, la cui lettura malamente interpretata dal Ruggeri (:), è stata ben decifrata dal chiarissimo prof. comm. Pio Carlo Falletti dell’ Università di Bologna, già benemerito Presidente della Regia Deputazione di Storia Patria:
M CCC- XIX- INO- II- DIF.- XX
lilt- MESIS- MARCII- SEPVLTA. FV
IT- D MED VA- Q- D- PET- D ZOCVL* D MÒ
TE- VEUO. I- Q- SEPVI.TVRA NEO FOA T- N- SIT
D- PLE- Q- I) COITIS U- D PAlCO- S1VE- D- VER
NIOs…
E sciolta dalle abbreviature (e dai nessi che io non ho segnati) dice :
MCCCXIX INDICTIONE II DIE XX IIII MENSIS MARCII SEPULTA FVlT DOMINA HEDVA QVONDAM DOMINI PETRI DE ZOCVI.IS DE MONTEVELIO IN QUA SEPVLTVRA NEMO PONATVR NISI SIT DE PLEBE QVONDAM DOMINI COMITIS U (Ugolini) DE PANICO SIVE DE VERNIO.
1319 indizione seconda il 24 del mese di marzo fu sepolta donna Edua (’) del fu Pietro de’ Zoguli da Monteveglio nella qual sepoltura nessuno si ponga se non sia della pieve (o famiglia) del fu Conte U. (Ugolino (‘)) da Panico o da Vernio.
Sotto è rappresentata donna Edua, non una figura d’uomo vestito di tunica, o veste talare, come si legge nel Cilindri, e nelle Chiese parrocchiali.
§ 4.
Fonte; IGNAZIO MASSAROLI – CARVIANO IL CASTELLO LA PARROCCHIA E I SUOI RETTORI – BOLOGNA COOPERATIVA TIPOGRAFICA AZZOGUIDI 1919
Estratto da L’Archiginnasio, Anno XIII (1918)