I cittadini segnalano – La campana di vetro dov’è? … e l’iniziativa di Monzuno
2015/11/20, Vergato – La campana di vetro dov’è?
Oggi pomeriggio mentre passeggiavo in zona bar Fornaci a Vergato ho visto questo “mucchio di bottiglie” per terra vicino agli altri cassonetti (presenti sul posto) … osservando meglio ho dedotto che manca la campana di vetro e mi sono posta una domanda : ma dov’è finita?!?!
Infine ho notato che a volte i cassonetti posti vicino all’incrocio tra via E.Bortolotti e via dell’Ospedale vengono “spintonati” lungo il greto del Vergatello ..
Una vostra lettrice
L’altra segnalazione riguarda l’iniziativa di Monzuno, sempre in tema;
Se usi la compostiera ti riduco le tasse: l’iniziativa del Comune di Monzuno per l’ambiente e le casse comunali
Il consiglio comunale ha approvato una delibera che consentirà a tutti coloro che utilizzano una compostiera o che se ne doteranno entro il 30 dicembre 2015 di ottenere una riduzione sulla tassa dei rifiuti
La compostiera è un contenitore da tenere all’aperto nel quale differenziare i rifiuti organici, facilitando la circolazione dell’aria e quindi le attività di batteri e microrganismi che trasformano i rifiuti in terra fertile o compost. Uno strumento semplice e molto prezioso che imita il ciclo naturale e che l’amministrazione comunale di Monzuno ha deciso di promuovere: tutti coloro infatti che dispongono di una compostiera, o che se procureranno una entro il 30 dicembre, potranno consegnare una dichiarazione (il modello da compilare è disponibile sul sito Internet) presso gli uffici comunali che consentirà loro di ottenere una riduzione dei costi della tassa dei rifiuti.
Un ulteriore risparmio che si aggiunge a quello legato al fatto che i proprietari di compostiere ottengono terra fertile a costo zero. In questo momento non è possibile prevedere con certezza a quanti euro ammonterà questo risparmio, perché è necessario prima censire il numero delle compostiere tramite queste dichiarazioni, però il consiglio comunale ha posto l’obiettivo di ridurre del dieci percento il costo della TARI per i proprietari di compostiere domestiche, e del quindici percento quello per le utenze non domestiche.
“Per chi, come me, è cresciuto in campagna, è veramente assurdo vedere i camion della nettezza urbana andare a caricare rifiuti organici in cima alle montagne” spiega il sindaco di Monzuno Marco Mastacchi. “Buttiamo via avanzi di cucina e foglie secche e poi magari compriamo concime: a volte penso che i nostri nonni se ci vedessero riderebbero di noi. Con questo progetto vogliamo invitare tutti coloro che hanno un po’ di spazio all’aperto ad utilizzare una compostiera. Il beneficio sarà duplice: da una parte ci sarà più terra fertile disponibile, dall’altra ridurremo i costi della raccolta di umido” .
L’amministrazione comunale conta infatti di bilanciare la riduzione degli incassi sulla tassa dei rifiuti con una riduzione più incisiva dei costi per la raccolta e il trasporto dei rifiuti organici. Ovviamente l’amministrazione stessa si riserva di attivare tutti i controlli necessari a verificare che la compostiera ci sia davvero e sia utilizzata. In questi giorni partirà una campagna di comunicazione che inviterà i cittadini a partecipare a questa iniziativa acquistando una compostiera o costruendone una: in fondo non è poi così complicato e il comune stesso ha fornito delle linee guida predisposte dalla società Cosea per la costruzione di una compostiera.
Le compostiere sono di diverso tipo: possono essere chiuse, che richiedono interventi periodici per l’aerazione e il rimescolamento, a rete, ottime perché indipendenti dal clima, si possono avere casse di compostaggio (le più semplici si ottengono con cinque pallet o bancali ben assemblati) e chi dispone di grandi giardini può pensare al cumulo o alla buca.
Quello che però davvero conta è la miscela dei rifiuti: conviene accumulare una certa quantità di materiale secco (frasche e foglie) che può essere dosata poi gradualmente insieme agli scarti di cucina. Si possono utilizzare anche cartone, paglia o segatura (non trattata), tosature di siepe. Il processo di compostaggio può durare da poche settimane a parecchi mesi a seconda della biodegradabilità dei rifiuti.
Sono molto indicati scarti di frutta e verdura, scarti vegetali di cucina, fiori recisi appassiti, pane raffermo o ammuffito, gusci d’uova e ossa ridotte in piccoli pezzi, fondi di caffè, filtri di tè, foglie varie, segatura e paglia, falci d’erba appassita, rametti, trucioli, cortecce e potature, carta comune, cartone, fazzoletti di carta, carta da cucina, salviette, pezzi di legno o foglie non decomposti.
Vanno usati con estrema moderazione le bucce d’agrumi non trattate, la cenere, gli avanzi di carne, pesce, salumi e formaggi (possono attirare cani e gatti), le lettiere di cani e gatti, le foglie di piante resistenti alla degradazione (magnolia, aghi di conifere).
Assolutamente sconsigliati il cartone plastificato, vetri, metalli (che non si decompongono) riviste, stampe a colori, carta patinata in genere (contengono sostanze nocive), filtri d’aspirapolvere, piante infestanti o malate, scarti di legname trattato con prodotti chimici (solventi, vernici). Le sostanze nocive in questi casi finirebbero nel terreno, inquinandolo.