Vergato, Via Parma, storie di ordinaria follia burocratica

2017/09/20, Vergato – Vergato, Via Parma, storie di ordinaria follia burocratica.

l’estate è finita ma il caldo continua a fare scherzi

Dopo i sei cassonetti piazzati sulla carreggiata a ridosso dell’incrocio con via Minghetti, proprio sullo stop, ecco che gli stessi cassonetti sono stati arretrati di circa 50 metri, in curva. La nuova posizione non è meno pericolosa della precedente, visto che sul lato opposto continuano a parcheggiare le auto, ma il problema non è solo questo: da quando li hanno messi lì, ed è una settimana abbondante, i cassonetti non vengono svuotati. E il risultato si vede. E’ colpa dell’inciviltà di molti, certamente,ma se il servizio di raccolta è assente, la gente si arrangia come può. Quello che è strano e incomprensibile è che più a monte, lungo la stessa via Parma, un’altra identica isola ecologica si presenta perfettamente pulita e con i cassonetti scrupolosamente svuotati. E’ solo un caso che i cassonetti non svuotati e con il rusco di fuori siano solo quelli sotto casa mia? Personalmente, non ho mai lasciato sporcizia per terra e quando vado in montagna raccolgo anche quella altrui, l’indecenza che si vede è conseguenza del mancato svuotamento da parte del COSEA e non voglio in alcun modo ipotizzarea una forma di ripicca verso un cittadino notoriamente critico verso il palazzo: però il dubbio e la rabbia rimangono, anche nel semplice e più plausibile caso di una negligenza da parte di chi gestisce il servizio. Se poi si volesse punire (soffocandola nel rusco) una voce fuori dal coro, allora sarebbe roba da codice penale e non voglio neppure pensarci. Assessore Zavorri, a quando una sua gradita visita in loco per ammirare il bel risultato? Propongo all’amministrazione, da infimo cittadino, una generale revisione organizzativa del servizio di raccolta che, non solo dove abito ma anche in molte altre posizioni, appare discutibile e migliorabile. Per non parlare dei CONTROLLI, che sono ASSENTI. Ricordo che quando, nel 1980, introducemmo sul territorio i cassonetti “tipo Bologna” al posto vecchi bidoni metallici di proprietà privata, fu fatto un accurato piano di localizzazione poi più volte rivisto a seguito dei suggerimenti dei cittadini. Sono passati quasi quarant’anni  e le cose non mi sembrano migliorate. Non sarebbe tempo di un generale ripensamento, coinvolgendo la popolazione?

Grazie per l’attenzione

Ferdinando Petri

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