Massimo Gnudi candidato per la Città Metropolitana

Gnudi_10032014/09/26, Vergato – Massimo Gnudi, sindaco di Vergato è il candidato per la Città Metropolitana.

La Montagna Bolognese nella Citta ‘ Metropolitana

Il prossimo 28 settembre 56 Sindaci e 778 Consiglieri comunali in carica dei comuni della Città Metropolitana sono chiamati al voto per le Elezioni del Consiglio Metropolitano. L’elezione avviene sulla base di liste concorrenti .Ogni elettore esprime un voto che viene ponderato sulla base di un indice determinato in relazione alla popolazione complessiva della fascia demografica del comune di cui è Sindaco o consigliere,

II Consìglio Metropolitano, composto da 18 consiglieri, è l’organo di indirizzo e di controllo; approva regolamenti, piani, programmi; è il titolare dell’iniziativa per l’elaborazione dello statuto e le sue modifiche; approva il bilancio .

Entro il 31 dicembre 2014 il consiglio metropolitano approverà lo statuto .Con lo statuto vengono definite le funzioni della Città Metropolitana: adozione e aggiornamento annuale del piano strategico triennale del territorio metropolitano (atto di indirizzo per gli enti del territorio metropolitano); pianificazione territoriale generale comprese le strutture di comunicazione, le reti dei servizi e delle infrastnitture; strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, nonché organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano (a questo riguardo, la Città Metropolitana altresì può, d’intesa con i comuni interessati, predisporre documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio,dei contratti di servizio e di organizzazione dì concorsi e procedure selettive); mobilità e viabilità; promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale; promozione e coordinamento dei sistemi di informaiìzzazione e di digitalizzazione.

Il primo gennaio 2015 la Città Metropolitana subentra alla Provincia; La Città Metropolitana succede a titolo universale in tutti i rapporti attivi e passivi della Provincia cui subentra. Le risorse della Città Metropolitana sono date dal patrimonio, dal personale e dalle risorse strumentali della Provincia medesima. Il Sindaco del capoluogo assume le funzioni di Sindaco metropolitano.

La dita metropolitana sarà chiamata attraverso le proprie funzioni ed attribuzioni ad affrontare i

problemi relativi alla:

-semplificazione amministrativa, rendendo più omogenei procedure e regolamenti, per far sì che la  pubblica amministrazione sia un fattore di competitivita per lo sviluppo;

-qualità dei servizi, attraverso l’organizzazione di servizi metropolitani che consentano parità di accesso e  di prestazioni per lutti i cittadini metropolitani;

-competitivita, valorizzando le vocazioni e le peculiarità dei tenitori, con una visione strategica.

In breve tempo verranno assunte decisioni fondamentali per il futuro del nostro territorio. Nel!’assumere queste decisioni non partiamo dal nulla, non siamo ali ‘anno zero, è bene ricordarsi che da almeno 20 anni le istituzioni bolognesi hanno fatto un passo fondamentale sottoscrìvendo il 14febbraio 1994 nell’Aula Magna di S. Lucia l’Accordo sulla Città Metropolitana

Sempre nel 1994 fu istituita La Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, l’organo di indirizzo a cui spettano la programmazione e il coordinamento delle politiche sociali, sanitarie e socio-sanitarie dell’area metropolitana di Bologna.

Nel 2004 con la istituzione di ATO5 e oggi con il Consiglio locale di ATERSIR, l’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifinii, si è determinato il luogo di indirizzo e controllo del sistema idrico integrato e dei rifiuti.

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In parallelo negli anni si sono progressivamente costituite aggregazioni a livello metropolitano e successivamente sovraprovinciale e regionale, per la gestione dei principali servizi.

In questi anni una Provincia a forte vocazione Metropolitana, e pur nelle difficoltà degli ultimi anni, ha preparato la strada per la costituzione della Città Metropolitana di Bologna costruendo insieme alla Conferenza Metropolitana dei Sindaci il primo concreto embrione del nuovo governo Metropolitano.

Esiste quindi un sistema integrato di organi volontari dì governo del territorio metropolitano al quale, nel tempo, si sono affiancate aggregazioni metropolitane per la gestione dei servizi. Questo sistema integrato rappresenta un vantaggio competitivo rispetto alle altre Città Metropolitane del quale dobbiamo essere orgogliosi.

Allo stesso tempo un vantaggio competitivo è rappresentalo dal Piano Strategico Metropolitano di Bologna che, con i suoi 67 progetti, (la prima esperienza nazionale di questo tipo) costituisce solide basi per scrivere insieme i contenuti del patio territoriale metropolitano per definire gli obiettivi strategici di medio e lungo periodo.

Da qui l’importanza di Progetti come ad esempio:

  • “la Valle delle Arti e della Scienza “. Un progetto metropolitano che si prefìgge di attuare misure
    e interventi per la riscoperta della Valle del Reno da parte dei” bolognesi” e di una sua
    promozione in termini internazionali attraverso l’accessibilità ciclo-pedonale, un ruolo dì primo
    piano del fntmeReno come risorsa; il potenziamento del sistema culturale per valorizzare la
    ricchezza dell’offerta della Valle, l’ideazione di un marchio della Valle del Reno al fine dì
    incentivare l’attrattività turistica del territorio.
  • ” JoReL —Joint Research Labs .Materiali & Processi Manifatturieri Avanzati e ICT ”
    elaborato con il coinvolgimento dell’Università dì Bologna ,del CNR, di Aster, della Provìncia di
    Bologna e della Comunità Montana dell’Appennino di Bologna che ha l’obiettivo di dotare il
    territorio metropolitano di due laboratori basati sulle eccellenze della ricerca industriale presentì
    nel territorio in relazione a materiali e ICT, per l’innovazione dì rilevanza non solo locale , ma
    nazionale e internazionale.

Quella che abbiamo di fronte a noi è una grande opportunità, una occasione attesa da molto tempo. Siamo chiamati a raccogliere una sfida determinante per disegnare il futuro della nostra realtà nei prossimi 20 anni.

Siamo a una svolta epocale, viene superata la tradizionale stratificazione tra livelli dì governo che caratterizza il sistema attuale, un sistema che non regge più, nel quale ogni funzione è stata frantumata tra i diversi livelli di governo.

La legge proietta al centro del sistema il livello comunale e descrive la Città Metropolitana come una grande Unione dei Comuni che basa i! proprio funzionamento sul principio della coesione fra i Comuni.

La costituzione delle Città Metropolitane afferma un principio di differenziazione; le grandi aree urbane assumono un rango diverso e, come avviene in tutta Europa, vengono messe nelle condizioni di essere i motori dello sviluppo de! Paese.

Questo rango diverso della Città Metropolitana andrà interpretato soprattutto nella relazione con la Regione Emilia-Romagna.

Definire chiaramente le funzioni dei diversi livelli istituzionali e determinare una semplificazione del processo di governo del territorio è nell’interesse di tutti e, in primis, della Regione. La Città Metropolitana di Bologna è quindi un’istituzione fondamentale per tutta l’Emilia-Romagna.Bologna deve crescere in rete con l’intera Regione, contribuendo a rafforzarne gli assetti istituzionali per rispondere in maniera adeguata alle sfide di una crisi che non ha precedenti.

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Il  Processo di Costituzione della Città Metropolitana sarà un processo dinamico. Nel tempo quindi troveremo il modello di governo più efficace per il nostro territorio, (quella che si sta avviando è una grande fase di transizione). Mentre la CM muoverà i primi passi inizieranno a strutturarsi le nuove Unioni di Comuni che, a partire dal primo gennaio 2015, eserciteranno informa associata alcune funzioni fondamentali e nel tempo la gestione della maggior parte dei servizi a/la persona.

Solo attraverso la coesione tra Sindaci, tra tenitori  potremo dare vita a questo straordinario progetto. Nei prossimi anni dovremo lavorare per integrare i servizi, creando grandi piattaforme metropolitane dei servizi sociali e per l’infanzia, dei servìzi manutentivi, attivando processi analoghi a quelli già realizzati per i trasporti, la sanità, la gestione dei rifiuti e la gestione del servizio idrico integrato.

Al contempo dovremo razionalizzare e integrare i servizi interni: tributi, personale, legale,servizi informativi, in piattaforme metropolitane di servizi interni. In parallelo le Unioni dotate di nuove funzioni dovranno diventare i punti di riferimento intermedio del governo del territorio. Andranno incentivati processi di aggregazione e fusione dei comuni seguendo il positivo esempio dei comuni della Valle del Samoggia.

Nel Paese delle riforme mancate o rimandate, la crisi accelera tutti i processi di trasformazione e produce spesso legislazioni di “emergenza “, necessaire, ma che non riescono per loro natura a rispondere in modo compiuto alla complessità della situazione,

La legge n. 56/2014 “Disposizioni sulle Città Metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni “, che fra l’altro prevede la costituzione immediata di alcune Città Metropolitane tra cui quella bolognese, è espressione di quella emergenza e anche dell ‘antipolitica dilagante. Questi limiti si riflettono ad esempio nella difficoltà a dare una rappresentanza a tutti i territori con un consiglio di solo 18 componenti. Il numero dei componenti e il sistema di voto ponderato calcolato sulla popolazione rendono più difficile assicurare una rappresentanza della montagna bolognese all’interno del Consiglio Metropolitano.

A quei limiti, in questa fase, dovrà sopperire la politica e il senso di responsabilità dei nostri amministratori.

L’Appennino è quella parte del territorio metropolitano lungi dal poter essere considerata come un ‘ area eguale in ogni suo luogo e del tutto indifferenziata dove, senza investimenti per la difesa del territorio e per io sviluppo economico e sociale, più forte è il rischio dì un ulteriore spopolamento, specie nelle zone più svantaggiate; dove le possibilità di sviluppo e di condizioni sociali e civili di qualità necessitano di polìtiche integrate e specifiche, per ridurre i fattori di svantaggio per le popolazioni che vi risiedono, per dare a tutte le persone che abitano e lavorano in montagna le stesse opportunità in fatto di accesso ai servìzi e di opportunità di crescita che caratterizzano altri territori.

L’attuale crisi economica, la necessità sempre più evidente di mettere al centro delle politiche la green economy, fa emergere il grande potenziale della montagna, non solo per la ricostruzione dell ‘ecosistema, ma anche per lo sviluppo di un nuovo sistema di attività produttive, basate sulla conoscenza, sulla innovazione.

La montagna infatti presenta gli elementi necessari per il rilancio di una nuova prospettiva di sviluppo economico sostenibile: si presenta coinè un insieme di aree caratterizzate da una straordinaria varietà climatica e naturale che ha, a sua volta, favorito una notevole biodiversità, la diffusione e la sopravvivenza di prodotti agricoli tipici straordinariamente diversi. Questa   diversità, naturale , si è mescolata nelle singole aree montane con la diversità storica, culturale e delle tradizioni.

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In una fase storica dominata dalla globalizzazione, tale diversità assume un ruolo come opportunità di sviluppo, di valorizzazione dei boschi, delle valli, dei fiumi, dei borghi; valorizzazione che può consentire nuove significative occasioni dì produzione e di lavoro nei comparti del turismo, dei servizi, dell ‘agricoltura, delle energie rinnovabili.

Ma perché queste opportunità di sviluppo possano essere colte è necessario risolvere le criticità connesse alla tutela del territorio ed alla sicurezza degli abitanti e assicurare modelli di vita competitivi con quelli offerti dalle aree urbane e dai ferri (or i della pianura.

Per ottenere questo obiettivo, è quindi necessario prima di tutto mettere in campo un approccio integrato di difesa attiva del territorio per la salvaguardia dal rischio idrogeologico e la prevenzione del dissesto, con interventi miranti alla messa in sicurezza di parti del territorio, alla difesa dei centri abitati e al mantenimento della rete stradale.

Ad essi si deve affiancare il sostegno dell’attività agricola, della sua potenziale funzione di difesa dell ‘ambiente e di tutela del territorio.

Il mantenimento e, possibilmente, il rafforzamento dei servizi alla persona, alle famiglie, alle imprese, al territorio, sono condizioni indispensabili per il permanere delle comunità e per il successo di qualsiasi politica di promozione e sostegno dello sviluppo locale, per trattenere e attrarre giovani generazioni e favorire la crescita della popolazione.

Si tratta di servizi sociali rivolti alla popolazione e in particolare alle fasce più deboli, agli anziani e ali ‘infanzia e per la ricostruzione di nuove relazioni fra vecchi e nuovi residenti. Si tratta di migliorare l’accessibilità ai servizi per la cura e la salute; dì migliorare l’accessibilità ai servizi di pubblica utilità sia dì competenza delle amministrazioni locali (servizi di trasporto, di telesoccorso, servizi per l’infanzia etc.), sia di competenza di soggetti privati (servizi postali, commerciali, bancali, etc); di servizi scolastici, educativi e di formazione professionale; di servizi culturali, per il tempo libero e l’aggregazione. Si tratta di integrare i nuovi residenti immigrati. Si tratta di garantire i ‘accessibilità materiale e immateriale.

Una strategia che miri a raggiungere questi obiettivi deve necessariamente fondarsi sul massimo dell ‘integrazione, sul “fare squadra “, superare le competitivita,    dare forza, riconoscimento e propulsione a tutte le energie disponibili che vogliano mettersi in gioco. Questi obiettivi, per la nostra montagna, si possono raggiungere solo lavorando tutti assieme.

La Città Metropolitana può essere una leva fondamentale e in questo contesto risulta decisivo definire il “posizionamento strategico ” della Montagna nella Città Metropolitana. Per questo un passaggio fondamentale è quello dì conseguire il risultato di una rappresentanza della Montagna bolognese nelle elezioni del Consiglio Metropolitano di domenica 28 settembre.

Per questi motivi ho deciso di mettere a disposizione la mia esperienza amministrativa candidandomi nella lista del Partito Democratico.

Vergato 22 settembre 2014

Massimo Gnudi

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