Il Giallo del Calzolaio – Lungo il fiume; 12° e 13° puntata

VN24_Orazio il calzolaio--00_Copertina-2015/01/03, Vergato – L’ultima puntata, Orazio scioglie il mistero del Giallo del Calzolaio. Lungo il fiume è il titolo originale di questo giallo, ambientazione e personaggi ben riconoscibili da chi frequenta Vergato. Perchè pubblicare l’ultima puntata? E’ già pronta la nuova edizione con finale mozzafiato e naturalmente con la storia aggiornata con nuove location e nuovi protagonisti….

 

12° Puntata

OLYMPUS DIGITAL CAMERALa stanza era illuminata parzialmente. La lampada da tavolo, appoggiata sulla scrivania, emanava una luce fievole. Lui era seduto, tra le mani il quaderno con le pagine ingiallite.

Si passò un dito tra le labbra, e sfogliando velocemente alcune pagine, si fermò in un punto del quaderno dove vi era sistemato un biglietto ferroviario, con funzione di segnalibro.

Era tutto scritto in corsivo, un bel corsivo, ordinato preciso, molto probabilmente scritto con penna stilografica. In mezzo la pagina un disegno, anch’esso ben fatto.

Il disegno, ritraeva un’automobile che sfrecciava a tutta velocità in uscita da un casello autostradale.

Poi appena sotto come nei disegni di Molino la spiegazione al fatto..

” Sasso Marconi. Ecco lo. mitica Al12 con a bordo il grande pilota Valerio, che vince la prova di coraggio con scommessa, per aver passato a tutta velocità e senza pagare il pedaggio, al casello di Sasso Marconi.”

Poi in bella calligrafia seguitava.. ” Sono molto fiero di essere riuscito in questa impresa. Ho potuto dimostrare a Giulia di non essere quel pappa molle che lei dice.

OLYMPUS DIGITAL CAMERASono sicuro che da oggi il suo atteggiamento nei miei confronti cambierà, o almeno, questo è quanto mi era stato promesso. Sono cosi perso, che farei qualsiasi cosa, se lei me lo chiedesse, potrei anche andare sulla luna! Ne sono più che certo! “.

« Sulla luna! Sarebbe stato meglio, stupida creatura! » la voce dell’uomo improvvisamente ruppe il silenzio.

« E invece lui che fa? La cretina gli chiede un’altra prova di coraggio e lui accetta! » continuò

« Se riuscirai a percorrere il tratto di tangenziale da S. Lazzaro a Mazzini contromano, sarò tua per sempre! Mi sembra di vederle! Tutte li assiepate a godersi la scena! Il tratto è corto, saranno circa due, tre chilometri. Ecco scansata la prima auto, poi la seconda, la terza e così avanti, fino alla dodicesima.

Arriva una cinquecento blu, con a bordo una ragazza. Lei vede i fari della A112 venirgli contro si spaventa, e anziché tirare dritto, dà un sterzata a sinistra! L’impatto è micidiale! Il folle Valerio muore sul colpo, la
ragazza poco dopo, durante i lavori per estrarla dalle lamiere di quel macinino! Alcune amiche di Valerio, tra le quali Giulia, assistono all’incidente. Scappano poco dopo in preda al panico, e decidono di non dire niente a nessuno! Si proprio un bel quadretto! L’avrebbero passata liscia, da solo non ci sarei mai arrivato, poi dopo anni ecco la svolta! La vendetta d’altronde, è un piatto che si consuma freddo! ».

Chiuse il quaderno, lo ripose nel cassetto della scrivania e chiuso il cassetto si alzò dalla seggiola.

Il lampeggiante del cancello della caserma si accese, Anna, Marco ed Alessandra, entrarono e si avviarono verso l’ingresso della caserma. Entrarono e si presentarono al carabiniere in guardiola.

« Si Dottoressa, il Maresciallo vi sta aspettando salite pure! » Disse il carabiniere.

Salirono su per le scale poi in fondo a destra verso l’ufficio. Anna bussò alla porta e attese.

« Sii Avanti prego venite pure! » Disse il Maresciallo.

« Buon giorno Maresciallo.. » Disse Anna « Siamo qui! »

« Accomodatevi, prego! » Disse il Maresciallo alzandosi dalla poltrona della scrivania.
Si sedettero in cerchio, l’ufficio era abbastanza ampio e ben illuminato.

« Dottoressa Barti le presento il commissario Brentano della polizia di stato.» Disse indicandolo con la mano.
« Piacere, finalmente ci conosciamo! Ho sentito parlare di lei, delle sue intuizioni, complimenti! »

« Grazie, la ringrazio molto ciò mi Lusinga! » Rispose Anna.

« Allora! » Disse il Maresciallo rivolgendosi ad Anna « Veniamo al dunque, dovevate espormi delle novità o…»
« Si, certamente, ecco… un attimo solo! » Disse Anna frugando nella borsetta.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAPrese la fotografia che ritraeva le ragazze insieme a Valerio e la consegnò nelle mani del Maresciallo.
« Bene e…queste persone, che significa? » Chiese il Maresciallo.

« Si, intanto le presento Alessandra, è una delle ragazze ritratte nella foto! » Alessandra fece un cenno con la testa, il Maresciallo annuì pure lui con un cenno del capo « Le altre ragazze sono Giulia, Marina, Claudia, e il tipo vicino a loro è Valerio Migliacci, un loro conoscente, un compagno di scuola per essere più precisi! » Disse Anna.

« Bene e con questo? Non mi dirà che siete venute qui per farmi vedere le foto della scuola! » Disse il Maresciallo.
« No! No, vede Maresciallo quel tipo, Valerio, è il fulcro di tutta questa storia, almeno…secondo la nostra tesi! »
« E … cioè? » Chiese Brentano.

« Tutto comincia una ventina di anni orsono, ma…forse, sarebbe meglio che raccontassi tu Alessandra, che dici? » Disse Anna.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA« Va bene! Allora dunque, si insomma questo tipo, Valerio era un bravo ragazzo, un tipo un po’ semplice, buono anche molto sensibile. Il fatto è che, si insomma, aveva una cotta paurosa per Giulia! A Giulia naturalmente non piaceva! Lei si divertiva a prenderlo in giro! Gli faceva sempre dei tranelli, e a lui questo piaceva! Si divertiva, stava al gioco! Poi le cose però presero una brutta piega, ricordo che spesso Valerio si lamentasse di come Giulia lo trattava! E spesso litigavano, poi, dopo alcuni giorni tutto tornava come prima! Era talmente succube di lei, che sarebbe andato anche sulla luna, se glielo avesse chiesto lei! Una volta gli chiese una prova di coraggio! »

« E…in che cosa consisteva, questa prova di coraggio? » Chiese il Maresciallo.

« A quel tempo, era di moda, per scommessa naturalmente, saltare il casello di Sasso in automobile a tutta velocità !»

« Si, in effetti ricordo, che circa una ventina di anni fa, prima che mettessero le sbarre automatiche, succedevano questi episodi! Anche noi avevamo segnalazioni in merito! Ma la prego continui il racconto! » Disse il Maresciallo.

« Bene, lui non si fece pregare più di tanto e lo fece! Passò il casello di Sasso con la sua A112, a tutto gas.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAIl casellante stava dormendo, nemmeno se ne accorse! Naturalmente tutto ciò accadeva verso le due, tre di notte! Quella volta ricordo che andai pure io ad assistere! Ci eravamo nascoste nelle vicinanze del casello! Lui era al settimo cielo, era la persona più felice del mondo! Poi andai in vacanza con i miei genitori e al ritorno… »

« Che successe? » Chiese incuriosito Brentano.

« Quel terribile incidente! Non si sa come, imboccò la tangenziale contromano! Poche auto, poi prese in pieno una cinquecento! Lui morì sul colpo! La ragazza, che era alla guida della cinquecento spirò poco dopo! Aveva tutte e due le gambe spezzate in più punti! L’autopsia confermò che morì a causa di una emorragia interna! »

« Ma secondo lei? » Chiese il Maresciallo « Fu anche questa una prova di coraggio? »

« Non saprei dirle! Bisognerebbe chiederlo a Giulia. Con me non dissero mai una parola! Ne lei, e tanto meno Marina e Claudia! Però ho sempre avuto il sospetto che ci fosse sotto qualcosa! » Disse Alessandra.

« Vede Maresciallo, secondo noi…naturalmente è una tesi, ma potrebbe essere il fidanzato della ragazza! Il movente ci sarebbe anche se…sono passati parecchi anni! » Disse Anna.

« Circa venti! » intervenne Brentano « Tanti per una vendetta! Però non si può mai sapere cosa passa nella mente contorta delle persone! Vero dottoressa? »

« Certo, vai a sapere! » Rispose Anna.

« E…questo Valerio aveva parenti? » Chiese il Maresciallo.

« Si! Aveva una zia che abitava su a Susano! Dico aveva, perché purtroppo è morta qualche mese fa! » Disse Ale.
« Bene e come si chiamava questa zia? » Chiese il Maresciallo.

« Loredana, Loredana Mazzetti. Una bella signora molto fine, voleva molto bene a Valerio! Praticamente gli ha fatto da madre e da padre! Valerio rimase orfano ad appena dieci anni, la zia era tutta la sua famiglia..  » Disse Ale. Poi continuarono a parlare, il Maresciallo e Brentano presero giù un bel po’ di appunti e di note.

« Bene ora se ci volete scusare…dovrei stilare un rapporto su quanto è accaduto oggi, insieme al signor Balestri. Non ci vorrà molto vedrà! » Disse il Maresciallo.

Si salutarono e insieme all’ispettore uscirono dalla caserma.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA13° Puntata

Marco era seduto sulla seggiola dell’ ufficio del Maresciallo. Guardava fuori dalla finestra e ripensava a tutto ciò che ultimamente gli era accaduto. Giulia, lo aveva lasciato senza un motivo preciso, ancora doveva farsene una ragione. Poi il ritrovamento del suo corpo, il serial killer, Anna, Claudia, Marina, gli sembrava di essere il protagonista di un film americano!

Peccato che così non fosse! La realtà purtroppo, era assai più tragica e triste.

« Allora signor Balestri, mi parli un po’ di quella donna! » Chiese il Maresciallo.

« Ah! Si! Mi scusi ma…ero un po’ distratto! Bene, si! Mi pare fosse alta…un po’ più di me, però, portava i tacchi quindi, circa un metro e ottanta, ottantacinque! Sicuramente indossava una parrucca, nera..un nero corvino,molto lucido, una parrucca di capelli veri! Non ne sono sicuro ma potrebbe trattarsi… si, potrebbe anche essere un uomo! Non so come dire, ma ho provato questa sensazione! »

« Un uomo, un transessuale? » Disse sottovoce il Maresciallo.

Camminavano a passo spedito, Anna e Alessandra erano ormai in centro.

Passarono davanti alla tabaccheria “Pipana”, attraversarono la strada e si avviarono verso l’abitazione di Anna.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA« Accomodati! Vieni e scusa il disordine ma…ultimamente, non ho un gran tempo! » Disse Anna entrando in casa.
« Non ti preoccupare! Poi, mi sembra tutto a posto! Vedessi casa mia, ci sono i ragni che fanno “spinning’’ ! »
« Questa poi, non l’avevo mai sentita! Dai siediti che ci facciamo un caffè, sempre se ti va…che dici? » Rispose Anna chiudendo la porta.

« Certo che mi va! Grazie, sei molto carina! Pensa che…mi ero fatta un idea molto diversa su di te! » Disse Ale.
« E cioè? » Chiese incuriosita Anna.

« Vederti dall’esterno, come ti muovi, come ti rapporti con le persone…non sembri proprio simpatica! E invece, di persona sei il contrario di quello che sembri! Meglio così! »

« Dico che…se ascolti tutti, finisce che ti sfinisci! Quindi, passa e non ti curar… Poi mica puoi essere simpatica a tutti! Specialmente in un paese, figuriamoci a Vergato! » Rispose Anna.

La specchiera del bagno era accesa. La radio stava trasmettendo un bollettino regionale.

“Nuovo omicidio a Vergato in provincia di Bologna. Il delitto, il terzo in poco più di un mese, è stato perpetrato in casa della vittima, Marina Lelli , la ragazza, viveva sola nell’appartamento di via delle Borre.

OLYMPUS DIGITAL CAMERASecondo i carabinieri di Vergato, che stanno seguendo il caso, si tratterebbe della stessa mano che ha già colpito tre volte. Sempre secondo i carabinieri, le indagini sarebbero ad una svolta, pare infatti che si sia aperta una nuova pista! Bene speriamo che sia la volta buona. Passiamo ora alle previsioni del tempo..

« Si proprio così! Una nuova pista…peccato una così brava ragazza! »

Prese dalla tasca della giacca il telefono cellulare e compose il numero.

« Ciao! Sono Sergio…dimmi allora che sappiamo? Non è molto ma…senti una cosa, sta zia di Susano dove abita? Ah! Bravo! Ho capito, mi raccomando cercate di capire chi cavolo è sta donna! Va bene! Ciao, poi ti richiamo! » Spense il telefonino e salì in auto, destinazione Susano.

« Allora vicino alla torre giù a sinistra…ecco la casa dovrebbe essere questa! »
Scese dall’auto e si avvicino al cortile della casa descrittogli dal collega al telefono.
« Speriamo che non mi noti nessuno…ma poi…chi se ne frega! » Disse Sergio.
Sul cartellino attaccato alla porta della casa, vi era scritto “Loredana Mazzetti”.

Prese dalla tasca della giacca un grimaldello e armeggiando, in un paio di minuti riuscì ad aprire la porta.
La casa era piccola, ma molto accogliente. Era in un perfetto ordine, pareva ancora essere abitata.

Salì le scale di legno in direzione delle camere da letto, una scala ripida e malconcia, cigolante.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAArrivò in un pianerottolo con due porte chiuse. La luce del pomeriggio passava da una finestra posta alla sinistra delle scale, celata da tendine di pizzo ingiallito.

Apri la prima porta, era la camera da letto della zia. Il letto era fatto, il copriletto che lo rivestiva era di colore rosso cardinale, quasi spettrale. La finestra era semi chiusa, con gli scuri che facevano trapelare un poco di luce. Sergio diede un’ occhiata sommaria poi richiuse la porta.

Fece un passo in avanti e aprì la seconda porta. La stanza era buia, spalancò tutta la porta, cercando l’interruttore della luce con la mano destra. Lo trovò, era un vecchio interruttore di quelli non più in uso.

Spinse in giù l’interruttore e…

L’odore di caffè riempiva la cucina di Anna, che seduta, stava dialogando con Alessandra.

« Senti! » disse Anna interrompendo Ale « Che ne diresti di fare un sopraluogo a casa della zia del tipo? »
« Se credi ti accompagno…io però vorrei restarne fuori! Questa storia mi ha già preso abbastanza e poi.. »
« E poi? » chiese incuriosita Anna « Immagino che avrai paura! Ma, secondo il mio punto di vista… »
« Pensi veramente che quello lì, sia soddisfatto? » Chiese Ale.

« Secondo me, tu sei fuori dal contesto! Sempre ammesso che tu mi abbia raccontato tutta la verità! » Disse  Anna.

« Certo, credi che abbia dei segreti? Non ne vedo il motivo! Comunque sono molto preoccupata, ed ho anche molta paura! Quindi sai che ti dico, se proprio ci vuoi andare ti accompagno ma…ti aspetto in auto! » Rispose. La luce si accese, e contemporaneamente anche la radio cominciò a gracchiare.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAProveniva da un vecchio lampadario, era molto bassa, giallastra. Sergio fece un passo in avanti poi si fermò e cominciò a girare la testa da destra a sinistra e viceversa. A destra vi era un piccolo comodino con in cima una vecchia abat-jour, e poco più in là un letto che si presentava senza materasso.

A sinistra un piccolo tavolo con sopra un personal computer e portacenere con all’interno alcuni mozziconi. Poco più in là, verso la finestra chiusa, un comò alto almeno centoventi centimetri con al centro un datato giradischi marca “Europhone”. Appoggiata alla specchiera la custodia di un trentatre giri.

Entrò nella stanza e si diresse verso la finestra per aprirla. Provò ad aprirla ma…il meccanismo vecchio e arrugginito gli si ruppe in mano. Si girò e guardando verso il comò vide delle macchie scure sullo specchio.

Si avvicinò per vedere meglio. Si trattava quasi sicuramente di macchie di sangue.

Guardando meglio notò che anche sul giradischi, vi erano delle tracce scure.

Poi girando lo sguardo verso il letto,vide a terra dei pezzi di corda e sulla rete delle ombre.

Si avvicinò al letto con circospezione, cercando di capire cosa fossero quelle strane ombre giallastre sulla rete. Prese dal taschino della camicia la biro, che abitualmente portava con sé, e cominciò a scalzare dalla rete quella strana cosa rinsecchita.

« Vuoi vedere, che…maledetto bastardo! Questa è pelle umana! Le ha massacrate qui! Sopra questa rete! »  Pensò Sergio a voce alta. Poi si chinò a terra e guardando sotto il comò vide un ombra.

Si rialzò sulle ginocchia, cercando nella tasca dei pantaloni. Prese il fazzoletto, si distese sul pavimento cercando di raggiungere l’oggetto. Riuscì nell’intento al primo colpo, prese l’oggetto e lo tirò verso di sé.

Era una mazza da baseball , di alluminio marca “Easton”, completamente imbrattata da sangue e lembi di pelle rinsecchiti.

Si alzò lentamente tenendo in mano la mazza con le dovute cautele, quando improvvisamente, gli parve
di sentire un rumore provenire dalle scale. Si girò istintivamente e un suono sordo riempì la stanza, qualcosa lo aveva colpito al volto facendolo cadere all’indietro, sulla rete del letto.

« Ecco un ficcanaso…anzi un ex ficcanaso! Ora ti sistemo io carino! Ti faccio provare l’ebbrezza del mio trattamento! Vedrai che rimarrai soddisfatto! » Disse con voce sprezzante.

OLYMPUS DIGITAL CAMERANon si era ancora reso conto di ciò che gli era successo, avvertiva un gran dolore al viso, poi all’improvviso il suono del suo cellulare lo riportò lentamente alla realtà.

Istintivamente allungò la mano per prendere il telefonino ma…
« Temo che avrai delle difficoltà a rispondere! Eh! Eh! si, sei bello grosso, ma ti ho legato per bene! »

Il cellulare fece altri tre squilli poi smise di suonare. L’uomo prese dalla tasca di Sergio il telefono e letto il numero sul display spinse il tasto di spegnimento.

« Maresciallo, siamo pronti! » disse il brigadiere « E’ tutto a posto la camionetta è già in mote! »

« Bene! » rispose il Maresciallo « Vengo subito! Senta signor Balestri, noi dobbiamo andare sa, è meglio non perdere tempo! Se vuole può venire con noi, così intanto mi finisce di raccontare.. »

« Eh! Scusi se l’interrompo, ma…dove si andrebbe? » Chiese Marco incuriosito.

« Andiamo a Susano, a dare un’occhiata alla casa della zia del Valerio, che ne dice? Buona come idea? »
« Ottima direi e… se non le dispiace avverto la Barti, quella ne sa una in più del diavolo! Ci viene volentieri!
Che dice posso chiamarla? » Chiese Marco.

« Si va bene ma facciamo presto, sa il tempo è tiranno e…oggi ho parecchie faccende da sbrigare! » Rispose. Marco prese dalla tasca della giacca il cellulare e spinto un tasto…

« Anna! Dove sei? A casa! Bene, sono qui dal Maresciallo, senti, loro vanno a Susano si, a vedere la casa..emh! Si ci prende, passiamo a prenderti! Subito tra pochi minuti! D’accordo? Ciao! » ripose il cellulare in tasca e rivolgendosi al Maresciallo «  Bene, ci aspetta davanti a casa e, non vede l’ora! »

Uscirono dall’ufficio, scesero le scale. Il “Land Rover “aspettava in moto nel cortile della stazione.

Salirono e il Maresciallo chiese a Marco di indicargli la strada.

Strano a dirsi, ma era proprio lui, Sergio, il commissario, legato come un salame alla rete del letto del serial killer di turno! Lui, segugio dal fiuto infallibile, mai e poi mai avrebbe pensato di ritrovarsi in simili circostanze.

Aveva ripreso i sensi, la testa gli faceva parecchio male, gli sembrava di avere avuto un frontale con un “tir”!

Stava guardando il soffitto e ascoltava gli strani rumori che provenivano da sotto.

OLYMPUS DIGITAL CAMERAIn particolare la cantilena, un vecchia cantilena… ‘’La.la.la, la…laralalla la la”. Più che vecchia gli ricordava qualcosa, forse un film. Si ecco, era la cantilena di un vecchio film anni settanta, non ricordava il nome del film ma ricordava molto bene la trama e un particolare, l’immagine dell’assassino, che si vede all’inizio del film riflesso nello specchio!
Sentì salire le scale, percepiva l’odore della persona che stava per apparire nella stanza, un profumo famoso molto diffuso! Al momento non gli riusciva capire esattamente che profumo fosse, e visto la gravità del momento decise che infondo, non era poi così importante e cercò di concentrarsi al meglio, la situazione era in netto sfavore ma…

‘’ Se commette anche il più piccolo errore, una banalità, un’inezia mi basta! Lo frego, lo infilo come un pollo! Già! Solo che sulla graticola ci sono io! Piccolo particolare! ‘’ Pensò Sergio.

Sentì i passi ormai prossimi all’ingresso della stanza e istintivamente alzò il capo più che poteva per poter vedere il volto del misterioso assassino seriale. L’ombra della persona apparve improvvisamente e…

« Capperi, come sono scomode queste Jeep! » Disse Anna, salendo dal portello posteriore della Land Rover.

« Si in effetti non sono il massimo della comodità ma fanno al caso nostro! Ma piuttosto mi dica.. » chiese il Maresciallo « ..ha qualche nuovo indizio? Che so, qualche nuova intuizione? »

« Si qualcosa c’è! Sicuramente c’è sotto una vendetta! Tutto è riconducibile all’incidente della tangenziale! Sbaglierò ma sono convinta che dietro tutto questo, ci sia il compagno di quella ragazza morta nell’incidente provocato da Valerio! Non riesco a spiegarmi perché abbia aspettato tutto questo tempo! Sicuramente una spiegazione ci sarà! Forse a casa della zia di Valerio chissà! ».

Apparve, era alta, mora, molto truccata! Si avvicinò e guardando Sergio negli occhi.

« Eccomi! Scommetto che non credi ai tuoi occhi! Una donna chi mai l’avrebbe detto! Ci siamo emancipate! »
Sergio la stava seguendo incredulo, gli sembrava un film, poi la visione della donna, già una donna! Chi mai l’avrebbe detto! Si proprio, questa cosa l’aveva un po’ spiazzato. Da quella posizione, legato e disteso sulla rete gli sembrava tutto irreale, poi cercando di vedere meglio alzò un po’ la testa.

« Stai pure comodo Sergio! Ora mi avvicino io! » E così dicendo si avvicinò a Sergio.

OLYMPUS DIGITAL CAMERASergio la guardò fissandola negli occhi. Subito si accorse che qualcosa non andava in quella donna.
L’altezza ad esempio, alta, troppo alta! Poi il gozzo, si insomma quella donna aveva il pomo d’Adamo!

« Tu…tu sei un uomo! Truccato molto bene, ma…sei un uomo! Le donne non hanno il gozzo! » Disse Sergio.
Lei o lui che dir si voglia, scoppiò a ridere. Rise per una trentina di secondi poi asciugandosi le lacrime con il dorso della mano, si girò su se stessa come fosse una ballerina, con una grazia fuori dal comune.

Si portò una mano tra i capelli e con un gesto deciso e rapido tolse la parrucca che evidentemente indossava.

« Ecco a voi! » esclamò « Si ecco a voi il celebre trasformista Gabriel! Ah! Ah! Ah! Bello no? Chi mai lo avrebbe sospettato che….si che fosse un uomo! Pensa che nemmeno l’amica di Marina se ne era accorta! Anzi mi ha pure detto che ho un seno bellissimo! Peccato che sia di pura gommapiuma! Fatto a mano, molto curato! »

Sergio era sconvolto e allo stesso tempo molto concentrato. Sapeva perfettamente che se voleva uscire da quella maledettissima situazione, doveva essere al cento per cento della concentrazione!

« Sai, oramai ero tranquillo! Avevo digerito, a fatica naturalmente, ma sai dopo tutto quel tempo! Il tempo è la
migliore medicina per dimenticare! » Disse lui.

Sergio ascoltava e non riusciva a capire a cosa si riferisse. Lui non era a conoscenza delle ultime teorie della Barti.
« Poi di ritorno da una crociera, sai bello, io lavoro sulle navi, faccio uno spettacolo mica male! Strip-tease! Sono un artista molto apprezzato! Beh! Torno da un viaggio e…mi trovo nella buca delle lettere dei miei genitori questo! » E alzando la mano sollevò un quaderno nero di quelli che si usavano negli anni settanta, da scuola elementare!

« Lo vedi questo è il diario di quel putrido bastardo che ha distrutto due vite! La mia, e quel che più contava, quella della mia ragazza! Maledetto bastardo schifoso! Fosse che non sia già in polvere, lo tirerei fuori dalla tomba! E non è escluso che lo faccia! Le sue amiche, belle persone! Giulia poi! Maledetta, perfida, meschina … potrei continuare per ore! Lei ha pagato! Sì, mi sono proprio divertito! Le ho spappolato le gambe con quella! » disse indicando la mazza « ..avessi sentito come urlava! Poi su pian piano! Quando l’ho colpita sul torace ho sentito un crak! Un dolce suono! Bello si ho quasi goduto! Poi l’ho lasciata morire, con tutte le ossa rotte…come successe quella sera! Poi le altre, anche se a dire il vero, l’unica colpevole era Giulia. Però loro l’avevano assecondata, avevano taciuto! Erano complici! Con l’ultima, Marina, mi sono divertito poco ma, mi rifarò con te! Non penserai mica di farla franca! »

L’uomo ora si mostrava in tutta la sua perversa follia, ancor più accentuata dal forte trucco femminile, che comprendeva delle lunghissime unghie finte con smalto scuro.

« Accidenti quante curve! » Disse Anna.

« Coraggio dottoressa, siamo quasi arrivati! Ancora poche curve e ci siamo! » Rispose il Maresciallo.
Mancavano pochissime curve, difatti si poteva già vedere la cima della “Turris Hilda” una torre alta una ventina di metri, che era posizionata nelle vicinanze della casa della zia di Valerio.

Un ultima curva ed ecco là, la stradina che affiancava la torre che portava giù verso la casa della zia di Valerio.
« Brigadiere, parcheggiamo vicino la torre e cerchiamo di non dare troppo nell’occhio! » Disse il maresciallo.
li brigadiere parcheggiò sul prato a fianco alla torre, spense il motore della camionetta e tutti scesero.

« Mi sbaglierò…ma mi è sembrato di sentire dei passi! Sicuramente sono i mie colleghi! » Disse Sergio giocando d’azzardo.

« Stai cercando di distrarmi eh! Pensi veramente di aver a che fare con un pivellino eh! Ti sbagli caruccio! »
e così dicendo prese in mano la mazza da baseball facendola roteare che pareva il tipo di “Arancia Meccanica” ! « ..sentirai un po’ di male…ma voi uomini duri siete abituati o no! »

Caricò il colpo dietro le spalle stava quasi per partire.

La porta si aprì cigolando e la voce del Maresciallo si fece sentire dalla rampa delle scale.
« Maledetto bastardo! Avevi sentito bene! » Disse l’uomo.

Prese la mazza l’appoggiò delicatamente al letto e in punta di piedi, per via delle scarpe da donna con i tacchi, si avviò verso la camera della zia. Sergio attese alcuni secondi poi cominciò a sbraitare..

« Maresciallo! Presto sta scappando! Venga su per le scale! Faccia presto! »

Sentendo quelle urla, senza pensarci su nemmeno un secondo, il Maresciallo disse..

« Brigadiere fuori Ia pistola e mi segua. Mi raccomando faccia attenzione! Voi restate qui fuori e non fate sciocchezze! » E si avviarono su per le scale. Arrivarono in un attimo sul pianerottolo.

« Presto Maresciallo I E’ nella stanza attigua! »

La voce di Sergio uscì dalla camera illuminata dalla luce giallastra. Il Maresciallo, con la pistola in pugno aprì la porta della camera. La finestra era aperta, l’altezza della casa era tale da permettersi di saltare giù..
« Ma…che ci fa lei qui? » Disse il Maresciallo rivolgendosi a Sergio.

« Poi le spiego! Slegatemi che proviamo ad acciuffare quel bastardo! »

Il brigadiere si occupò di Sergio mentre il Maresciallo con la radio in mano era sceso per le scale
Slegato Sergio, si precipitarono fuori alla ricerca dell’uomo, che poi tanto lontano non poteva essere!
« Ha visto da che parte è andato? » chiese il Maresciallo alla Barti.

« No! Non ho visto nessuno! » Disse con voce preoccupata.

« Maresciallo! Da questa parte presto! Mi è sembrato… » Era la voce di Marco che aveva notato un particolare molto interessante. Arrivò il Maresciallo e con voce affannata chiese..

« Trovato qualcosa? »

« Si guardi un po’ qua! » E mostrò al maresciallo quello che aveva trovato, una scarpa da donna con il tacco spezzato!
« Bene! A giudicare da come si è spezzato…spero che si sia preso una bella storta! Comunque non può essere lontano. Brigadiere! Venga qui! »
« Eccomi! Comandi! »

« Salga sul campanile, e veda se riusciamo a vedere qualcosa di sospetto! Su di corsa! »
« Vado! Eh…la radio la tengo accesa che dice? »

« Si! Si! Accesa e ci mancherebbe pure, su via di corsa non perdiamo tempo! »

Il brigadiere salì le scale della “Turris Hilda”, il Maresciallo e Sergio si divisero i compiti della ricerca.
« Senta Brentano ma è lui? Si insomma è il serial.. » Chiese Anna dopo aver avvicinato Sergio.

« Si! Dottoressa e c’è mancato poco che ci finissi pure io sulla graticola! Piuttosto come la vede la mia faccia? »
« Un po’ gonfietta, ma non mi sembra ci sia nulla di rotto! Comunque sarebbe il caso di metterci su un po’ di
ghiaccio! Magari vado alla pizzeria a chiederne! » Rispose Anna.

« Grazie dottoressa, io intanto vado, mi raccomando occhi aperti! Signor Balestri stia accanto alla dottoressa eh! » Poi si incamminò giù per un sentiero, in direzione del bosco.

Improvvisamente, e sempre più deciso, si cominciò ad udire il rumore dell’elicottero dei carabinieri.
« Ecco i rinforzi! » Esclamò soddisfatto il Maresciallo.

Pochi secondi e la sagoma dell’ elicottero apparve, Cominciò a roteare intorno alla torre, poi giù verso il bosco. Infine si posizionò ad una cinquantina di metri fermo, quasi immobile, mentre a terra un vento terribile, stava sollevando un polverone simile a quello di un ciclone.

Il Maresciallo si era posizionato sul ciglio della strada, e tenendosi una mano sul capo, per evitare che il cappello prendesse il volo, con l’altra stava armeggiando con la radio.

« Brigadiere!  Mi sente! Pronto! Risponda! »

Purtroppo, il brigadiere non poteva rispondere Il suo corpo era riverso sull’ultima rampa della “Tur ris Hilda”, il viso appoggiato sullo scalino in pietra, nella mano sinistra, la radio che trasmetteva le imprecazioni del Maresciallo.
« Chiama! Chiama! Oramai il tuo cocco non ti sente più! Ed ora in scena! Ultimo atto! »

Passarono alcuni secondi e…

Gli scuri in legno, di colore grigio chiaro, che coprono le campane della torre, si spalancarono improvvisamente! Pochi attimi e una figura apparve dalla balaustra del campanile, Anna, si accorse subito di ciò che stava accadendo e sbracciando, cercò di attirare l’attenzione del Maresciallo.

Passarono alcuni istanti e anche il Maresciallo si accorse di quello che stava accadendo.

Prese la radio e dopo poco l’elicottero si spostò indietro verso il centro di Susano, atterrando nel parcheggio della pizzeria. Dall’ elicottero scesero cinque uomini con il volto coperto e d il mitra in mano e si diressero di gran carriera verso la torre. Le eliche cominciarono a girare sempre più piano, fino a fermarsi del tutto.
« Eccomi a voi! Cari amici! » esclamò l’uomo dalla torre « Siamo qui riuniti… »

Non riuscì a finire la frase che un carabiniere munito di megafono..

« Arrenditi! Sei circondato! Non fare sciocchezze, scendi immediatamente da lì! »

Anna e Marco erano sotto la torre e con occhi increduli assistevano alla scena. Nell’aria la tensione era evidente quasi palpabile. Passarono alcuni secondi e l’uomo dal suo pulpito riprese a parlare.

« Qui, in questo luogo! Ho celebrato la mia vendetta, la vendetta del giusto! Ora che tutto è compiuto posso
uscire di scena! E lo farò da grande artista! »

Gli occhi di Anna erano sgranati ed allo stesso tempo increduli. Marco, senza parole assisteva passivamente alla scena. Non gli sembrava vero! Quel tizio lassù, vestito da donna l’assassino di sua moglie Giulia! Per mesi si era immaginato un volto, una fisionomia, un identikit, nessuno che somigliasse a lui!

Aveva giurato a sé stesso che se avesse trovato l’assassino di Giulia, si sarebbe vendicato, ora invece non provava più nessun desiderio di vendetta. La scena era ad un punto cruciale, tutto era fermo, statico quasi si fosse fermato il tempo. Un carabiniere con il megafono alzò lo sguardo e…

« Scendi le scale lentamente…non ti faremo alcun male! Non fare sciocchezze scendi di Ià! »

« Eccomi! Ora scendo! » alzò la gamba sinistra e salendo sul cornicione della balaustra « Ecco miei cari tra un attimo sarò tra voi ma…non mi avrete! Ah! Ah! Ah! »

Allargò le braccia, come volesse abbracciare qualcuno e si lasciò cadere nel vuoto.

Il corpo veleggiò nel vuoto e compiendo un mezzo giro della morte cadde nel prato sottostante emettendo un rumore sordo, ovattato. Anna istintivamente si coprì il volto e Marco la strinse a sé senza mai togliere lo sguardo dalla scena. Subito accorsero i carabinieri e il Maresciallo.

« State indietrol! » disse il Maresciallo « E chiamate un ambulanza! »

L’uomo era disteso a terra, gli occhi aperti, dalla bocca un rivolo di sangue stava lentamente uscendo.
Il Maresciallo si inginocchiò e avvicinatosi al capo dell’uomo sentì che ancora respirava.

Intanto accompagnato da un carabiniere del nucleo speciale, tenendosi una mano sul capo, il brigadiere fece la sua ricomparsa in pubblico.

« Brigadiere, tutto bene? » Chiese il Maresciallo.
« Si! Si! Solo un po’ di male alla testa! »
« Bene! Vada a farsi mettere del ghiaccio! »

La sirena dell’ambulanza cominciava a farsi sentire, tornante dopo tornante sempre più forte.

Anna e Marco si avvicinarono al corpo dell’uomo. Lui con gli occhi aperti e lo sguardo nel vuoto percepì la loro presenza, e girando lo sguardo verso Marco…

« Tu sei…il marito di Giulia! Vero? » Chiese con un filo di voce.
« Sì sono Marco…e tu…chi sei? » Rispose Marco.

« Parte di Antonella…il cinquanta…per cento, pezzo più pezzo meno! » Rispose lui.

« Antonella Magli! La ragazza morta nell’incidente della tangenziale! Capperi la mia teoria… » Disse Anna.
« Si! Dottoressa la sua teoria…è esatta sono proprio io! » Rispose l’uomo.

Nel frattempo l’ambulanza era giunta sul posto e i ragazzi della pubblica assistenza accorsero sul luogo.

« Fate largo grazie! »  Disse il Dottor Brosa « Vediamo se respira, e mi raccomando fate piano che come minimo ha tutte le ossa rotte! » Lo caricarono con le dovute cautele sull’ambulanza, che subito ripartì a tutto gas verso l’ospedale di Vergato scortato dai carabinieri.

Anna e Marco avevano deciso di scendere a piedi così ne avrebbero parlato un po’.

Infondo la faccenda si era conclusa o quasi. Certo il finale aveva lasciato tutti con l’amaro in bocca.
« Non me l’aspettavo! » sbottò Anna « Scusa se te lo dico! Ma mi è quasi dispiaciuto, si insomma, dopo tutto
chissà quante ne ha passate pure lui! Non voglio giustificarlo, ci mancherebbe altro! Ecco non so come dirtelo ma, mi aspettavo un serial killer tipo Key Scarpetta, gente crudele e spietata fino alla fine! Comunque è finita! Chissà se ce la farà? »

« Non so! Ha fatto un bel volo! Mi piacerebbe sapere chi è, cosa facesse nella vita…non sappiamo nulla di lui! »
L’ambulanza arrivò al pronto soccorso.

« Mi raccomando! » disse il Maresciallo al brigadiere « Non lo perda di vista un solo momento! »
Poi prese la radio e si mise in comunicazione con la stazione chiedendo rinforzi.

Anna e Marco stavano scendendo a piedi. La giornata era bellissima, l’ideale per una passeggiata.
« Ma, Alessandra dove l’hai parcheggiata? » Chiese Marco.

« E’ a casa mia. L’ho lasciata con Gianni, mio marito, non se la sentiva di venire con noi! » Rispose Anna.
« Che sia il caso di informarla? Così si mette tranquilla, giusto? »

« Giusto! La chiamo subito, e poi che dici, ci facciamo venire a prendere da Gianni? lo ho già un discreto male ai piedi e tu? »

« No. lo non ho male ai piedi, però fai pure non c’è problema! » Rispose Marco.
Anna tirò fuori il cellulare e sistemò la faccenda in un battibaleno.

Intanto alla stazione dei carabinieri il Maresciallo e Brentano stavano facendo il punto della situazione.

« Ecco qui, questo è quanto ho potuto trovare nell’unica auto parcheggiata nei dintorni! Per me è la sua, la macchina d’epoca…una Alfa-Romeo spider, bellissima! » Disse Brentano appoggiando sulla scrivania il plico che conteneva il libretto di circolazione, la patente ed alcuni depliant.

« Ma l’auto dove l’ha scovata? » Chiese il Maresciallo.

« Era dentro il fienile, ho notato le impronte e seguendole… »

« Bravo! Ora se mi permette darei un’occhiata ai documenti! Allora vediamo un po’! »

Prese in mano la patente. La foto era di una ventina di anni prima. Capelli lunghi, biondi, occhi verdi.

Nome Primo, cognome Magnani, abitante a Bologna via Reggio Emilia diciassette, in seguito cambio di residenza via delle Fragole dieci sempre a Bologna.
« Questo che è? Un depliant di una crociera! Vediamo un po’! » Disse il Maresciallo.

Il depliant era di una nota ditta di crociere, indicava come solito i servizi espressi a bordo della nave.

Le numerose foto, descrivevano visivamente la vita a bordo.

« Guardi un po’ qui Maresciallo, non nota nulla? » Chiese Brentano.
« Dove? »

« Ecco, qui vede questa “ballerina” sulla pista della discoteca? »

« Si! La vedo ebbene…assomiglia, no è lui ora lo riconosco! » Disse stupito il Maresciallo.

« Lavorava sulle navi da crociera, me lo a detto lui…poi, ho raccolto questo! » disse Brentano porgendo al Maresciallo il quaderno con la copertina nera « Lo ha perduto saltando giù dalla finestra! Qui c’è la spiegazione di tutto! »
« Brentano lei non finisce mai di stupirmi! Complimenti! »

Il Maresciallo prese a leggere il diario di Valerio pagina dopo pagina come leggesse un romanzo giallo!
« Interessante! Molto interessante! Bene! Così chiudiamo il caso e…non ci pensiamo più! »
Brentano si alzò dalla seggiola e data un’occhiata all’orologio appeso alla parete..

« Maresciallo sé fatto tardi se permette, io andrei, sa devo fare rapporto, poi vorrei farmi medicare la ferita! Ora mi fa un pochino di rnale! »

« Vada pure! Se avessi bisogno la faccio chiamare! E…grazie! Tante grazie! »

Brentano uscì dalla caserma che era quasi buio. Si incamminò giù per la discesa ed infine su verso l’ospedale. Il mattino seguente l’edicola della piazza aprì come solito in perfetto orario.

Tina e Patty le famose operatrici ecologiche di Vergato stavano svolgendo come solito il loro duro lavoro.

« Orazio? » chiese Tina con il suo accento siculo « l giornali arrivati sono? »

« No! Ancora no! Mi sa che oggi il “Prete” arriverà in ritardo! Avete saputo? » chiese rivolgendosi a Tina e Patty « Hanno catturato il serial killer! E’ in coma all’ospedale! » Rispose Patty.

« Sembra che sia in fin di vita! Ieri sera con l’elicottero, lo hanno portato al Maggiore! » Rispose Orazio.
NeI frattempo anche Annalisa, la compagna di Orazio, era giunta in negozio.

« Non sono ancora arrivati? » Chiese.

Proprio in quel preciso istante si udì il classico rumore del furgone di Beppe.
« Eccolo che arriva! » Disse Orazio.

Beppe scese dal furgone e con la solita fretta…

« Oggi siete in prima pagina! Hanno beccato il serial killer! »

La locandina del quotidiano locale  diceva..

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“ CATTURATO IL SERIAL-KILLER DI VERGATO IN FIN DI VITA “
Quel giorno il quotidiano andò letteralmente a ruba, tutti in paese non parlavano d’altro.

Finalmente l’incubo era finito. La sera calò su Vergato, poi a poco a poco il cielo si fece cupo e minaccioso. Verso la mezzanotte cominciò a piovere, una pioggia intensa, copiosa. Piovve quasi tutta la nottata.

Il mattino seguente, come di solito succedeva il fiume di Vergato il Vergatello era in piena.

Come solito Anna uscì di casa alle sette e quarantacinque precise. Solito prelievo al bancomat poi giù verso il negozio di giornali. Diede una occhiata alle locandine dei giornali, poi entrò.

« Oh! Buongiorno dottoressa! Anzi investigatrice! Sto leggendo gli sviluppi sul giornale, parlano di lei! Dice
testualmente…Grazie alle brillanti intuizioni della Dottoressa Barti siamo giunti alla soluzione del caso… E’ l’intervista del Maresciallo dei carabinieri! Complimenti Dottoressa! »

« Grazie, ma più di tutti devo ringraziare Key, Key Scarpetta la mia musa ispiratrice! Comunque grazie! »
Prese il giornale e via di passo verso l’ufficio. Passò davanti alla baracchina dei gelati salutò Giovanna e giù verso il ponte sul fiume Vergatello. Il fragore dell’acqua le fece tornare alla mente la piena di quel lunedì ventotto maggio. Si fermò un attimo, e prima di attraversare il ponte si guardò intorno. Attese qualche istante poi si decise a passare. Quando fu circa a metà del ponte, sentì il bisogno di fermarsi. Si fermò e sporgendosi leggermente dalla ringhiera, guardò nella direzione dove aveva visto il sacco. Attese qualche secondo e non vedendo niente riprese a camminare.

Continuò a camminare su per la salita che costeggia il fiume e mentre camminava diede uno sguardo
nell’acqua torbida e melmosa. Non vide nulla, continuò a camminare facendo la curva, dando le spalle al fiume che impetuoso e rumoroso scorreva. Ora vedeva l’ufficio, era quasi arrivata quando alle sue spalle…

Un sacco, un sacco della raccolta differenziata comparve in mezzo all’acqua melmosa.

Anna continuò a camminare oramai era fuori dalla visuale. Salì le rampe delle scale ed entrò.

Il sacco continuò nella sua corsa, sospinto dalla corrente passò sotto il ponte e poi giù verso il fiume Reno. Era ormai un puntino lontano quasi invisibile quando Anna si infilò il camice, pronta per una nuova giornata e chissà, forse per una nuova indagine.

FINE

Vergato 3/1/2015 Orazio Bonvini

 

 

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