La BCC premia i soci tra i discorsi dei sindaci e le note della Banda Bignardi

2015/09/15, Vergato – A conclusione della Festa per i 110 anni la Banca di Credito Cooperativo di Vergato ha voluto premiare due soci, il più vecchio e la più giovane.

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Dopo il saluto del presidente Viviano Fiori alle persone presenti nel Teatro Cinema Nuovo, hanno portato il loro saluto, il sindaco di Vergato Massimo Gnudi, con il discorso che riportiamo integralmente, il sindaco di Castel d’Aiano, Salvatore Argentieri e il presidente dell’Unione dei Comuni dell’Appennino, Romano Franchi, qui in veste di sindaco di Marzabotto, il quale ha ricordato che la Cassa Rurale è nata come Cassa di Calvenzano e Malfolle, il secondo, in comune di Marzabotto, quindi una Banca nata a Vergato e Marzabotto. Ha invitato quindi il presidente Viviano Fiori ad aprire uno sportello a Lama di Reno, una cittadina sprovvista di sportelli bancari e a proseguire nella collaborazione per il PAES il protocollo per il risparmio energetico che coinvolge BCC, CNA e Comune di Marzabotto.

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La serata è poi proseguita con la consegna simbolica a Paolo Bernardi, dirigente scolastico dell’Istituto Luigi Fantini di tavolette grafiche per il completamento di 25 postazioni di lavoro della sezione grafica, in quanto è stata già donata e istallata nelle aule. Va ricordato questo istituto per la creazione del logo dei 110 anni della BCC (  La BCC di Vergato premia la creatrice del logo dei 110 anni).

A seguire la consegna  del riconoscimento al socio Bruni Giuliano: socio della BCC di Vergato da oltre 55 anni che ha ricoperto per 26 anni la carica di amministratore e la consegna del riconoscimento al socio più giovane: Vignudella Maria Chiara

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La conclusione è stata assegnata alla banda Bignardi di Monzuno, una formazione di ben 140 elementi, tanti sono gli iscritti attuali. A loro è assegnato il compito di portare la formazione a raggiungere altri 130 anni di attività, tale è la loro lunga storia, 130 anni. Esibizioni accompagnate da applausi per una banda conosciuta e applaudita anche a Vergato in altre occasioni. La serata è stata condotta dal direttore della BCC, Edgardo Fornasero, ospite il nuovo comandande della Compagnia Carabinieri di Vergato, capitano Sabato Simonetti.

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Il discorso del sindaco Massimo Gnudi;

Intervento del Sindaco in occasione del 110 ° Anniversario della Banca di Credito Cooperativo di Vergato-

Buonasera  ,saluto e ringrazio il  Presidente Viviano Fiori, il Direttore  Edgardo Fornasero , i soci  cooperatori, le cittadine e i cittadini presenti, è per me motivo di orgoglio e di soddisfazione partecipare a questa giornata in occasione del 110 ° Anniversario del Banco di Credito Cooperativo di Vergato.

Oltre un secolo è trascorso da quando il 12 marzo del 1905 fu fondata con il nome di Cassa rurale di depositi e prestiti di Calvenzano e Malfolle , con la sede presso la parrocchia di Calvenzano e come primo presidente il parroco don Quinto Ungarelli.

Una cooperativa alle cui origini come molte altre vi furono  dei sacerdoti, dei  laici impegnati, delle comunità animate dallo spirito di solidarietà cristiana.

In quegli anni a Vergato presero avvio diverse società cooperative  di mutuo soccorso  e di aggregazione sociale , in particolare  la Società Cooperativa Muratori e la Società Cooperativa  dei Birocciai  di ispirazione socialista.

La Banca di Credito  cooperativo di Vergato , dalla sua fondazione ad oggi ha vissuto , in un ruolo  di punto di riferimento , gli avvenimenti che hanno caratterizzato la vita  economica e sociale di questa comunità.

Il comune di Vergato , per la sua storia e collocazione , ha attraversato grandi trasformazioni ,vedendo modificarsi i propri assetti demografici , economici ,.urbanistici e paessagistici

Una serie di cambiamenti che hanno investito la comunità di Vergato e le sue frazioni -in primo luogo Riola e Tolè- e che ne hanno rimodulato l’identità.

 

Vergato per la sua posizione di centralità nella vallata del Reno   ha mantenuto nel tempo una funzione di coagulo delle attività produttive e commerciali  della zona circostante , con   un ruolo di centro politico , di snodo infrastrutturale, di un centro di servizi tra  più importanti  della montagna bolognese.

Le vicende della BCC di Vergato una delle più antiche cooperative di credito italiane. rappresentano un significativo esempio  del ruolo svolto dalle banche locali attraverso la conoscenza del territorio di  sostegno delle comunità di riferimento.

La profonda conoscenza del territorio e la capacità di valutazione dei progetti  imprenditoriali locali, la vicinanza  alle esigenze della clientela minore , l’inclinazione ad instaurare relazioni di lungo periodo, hanno costituito per il credito cooperativo  vantaggio competitivo .

Per quanto di dimensioni più ridotte rispetto ai grossi istituti bancari , le Banche di Credito Cooperativo  sono oggi attori centrali nel sistema bancario .

La BCC di Vergato rappresenta l’esperienza  per tanti aspetti più importante in termini economici, di impegno sociale e di popolarità e la più longeva del movimento cooperativo vergatese .

In questi 110 anni ha vissuto alterne vicende.

I risultati nei primi anni di attività, seppure in un ambito di intervento limitato ad una zona rurale e povera, di sviluppo economico della Cassa e di crescita della base sociale dimostrano la validità dell’iniziativa .

La difesa della propria autonomia dalle pressioni che vengono esercitate dalla Cassa dell’Ente fascista di zona.

La vita sempre più difficile con l’acuirsi della seconda guerra , l’impegno dei soci a continuare l’operato  della Cassa fà si che essa sia l’unica cooperativa di Vergato  a non chiudere i battenti.

Una realtà  in grado di accompagnare l’importante momento della ricostruzione e di contrastare lo spopolamento che colpì anche il comprensorio vergatese nel dopoguerra.

Gli anni Settanta ,Ottanta e Novanta all’insegna della crescita dell’economia  e della società civile con il ruolo di rilevo del sistema creditizio a livello locale di interlocutori di  una struttura produttiva caratterizzata da una presenza rilevante di piccole e medie imprese.

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In quegli anni la BCC di Vergato iniziò una strategia di ulteriore radicamento  nel territorio circostante e di ampliamento dei propri bacini di utenza con l’apertura delle filiali a Castel d’Aiano, e Marzabotto.

La crisi finanziaria scoppiata nel 2007 ha segnato il confine tra una fase di crescita e una fase recessiva che ha lasciato cicatrici profonde  e durature e posto al Credito Cooperativo sfide non meno impegnative di quelle che hanno  investito nel suo complesso il sistema economico,sociale, politico e istituzionale del nostro Paese.

Nella giornata di ieri in occasione del cinquantesimo anniversario della BCC di Roma, Papa Francesco incontrando  dirigenti e  soci cooperatori  ha ricordato  le linee che ogni cooperativa è chiamata ad applicare alla propria missione specifica:

Continuare ad essere un motore che sviluppa la parte più debole delle comunità locali e della società civile, pensando soprattutto ai giovani senza lavoro e puntando alla nascita di nuove imprese cooperative[…]

Alle origini della Casse rurali si auspicava che la cooperativa di credito potesse stimolare altre iniziative di cooperazione.

Questo spirito rimane valido[…]

La BCC può essere il nucleo intorno a cui si costruisce una grande rete per far nascere imprese che diano occupazione[…]

Preoccuparsi del rapporto tra l’economia e la giustizia sociale, mantenendo al centro la dignità e il valore delle persone[…]

Facilitare e incoraggiare la vita delle famiglie,  essere protagonisti nel proporre e realizzare nuove soluzioni di welfare,e proporre soluzioni cooperative e mutualistiche per la gestione dei beni comuni […] Far crescere l’economia dell’onestà e ….la lotta contro la corruzione.

Valori, Principi forti che  sono un riferimento anche per la nostra comunità per favorire una ripartenza  di Vergato , per  provare a pensare  un nuovo sviluppo locale valorizzando le risorse culturali, storiche e paessagistiche,i prodotti tipici.

Per la ripartenza di Vergato, l’Amministrazione comunale è  impegnata con le scelte del piano degli investimenti che prevedono impegni per un milione e 200 mila euro nel prossimo triennio.

Con l’approvazione del nuovo PSC e RUE nelle prossime settimane .

Nell’attenzione per  cogliere nel contesto dell’Unione dei Comuni attraverso il nuovo piano di sviluppo locale del Gal dell’Appennino Bolognese e nel Piano Strategico della Città Metropolitana tutte le opportunità rappresentate dai finanziamenti europei.

Nel promuovere forme ulteriori di innovazione istituzionale prendendo in considerazione l’opportunità rappresentata dalla fusioni dei comuni .

I riconoscimenti alla Banca di credito cooperativo di Vergato  nello sviluppo dei prodotti e dei servizi sono una ulteriore conferma della forza e della solidità di questa esperienza da cui può venire un contributo importante nella pronozione dello sviluppo del territorio.

I 110 anni della Bcc sono un’occasione per avere consapevolezza della storia di questa comunità dei punti di forza , delle possibilità di affrontare le sfide per il futuro.

Vergato 13 settembre 2015, Massimo Gnudi

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AL PERSONALE DELLA BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI ROMA

Aula Paolo VI

Sabato, 12 settembre 2015

Cari fratelli e sorelle, buongiorno e benvenuti!

Saluto e ringrazio il Presidente, i componenti del Consiglio di Amministrazione, i soci cooperatori, i dipendenti e i numerosi familiari presenti. Nel febbraio scorso ho incontrato i rappresentanti di “Confcooperative” e di “Federcasse”; oggi incontro voi, nel sessantesimo di fondazione della vostra Banca di Credito Cooperativo.

Il motivo di questi incontri è che la Chiesa conosce bene il valore delle cooperative. Alle origini di molte di esse ci sono dei sacerdoti, dei fedeli laici impegnati, delle comunità animate dallo spirito di solidarietà cristiana. Questo “movimento” non si è mai esaurito. Nei documenti sociali della Chiesa i riferimenti alle cooperative sono frequenti. Anche nell’Enciclica Laudato si’ ho sottolineato il loro valore nel campo delle energie rinnovabili e nell’agricoltura (cfr nn. 179-180).

Vorrei riprendere con voi alcuni incoraggiamenti che ho rivolto in febbraio a tutta la Confederazione. Li ricordo sinteticamente.

– Primo. Continuare ad essere un motore che sviluppa la parte più debole delle comunità locali e della società civile, pensando soprattutto ai giovani senza lavoro e puntando alla nascita di nuove imprese cooperative.

– Secondo. Essere protagonisti nel proporre e realizzare nuove soluzioni di welfare, a partire dal campo della sanità.

– Terzo. Preoccuparvi del rapporto tra l’economia e la giustizia sociale, mantenendo al centro la dignità e il valore delle persone. Al centro sempre la persona, non il Dio denaro.

– Quarto. Facilitare e incoraggiare la vita delle famiglie, e proporre soluzioni cooperative e mutualistiche per la gestione dei beni comuni, che non possono diventare proprietà di pochi né oggetto di speculazione.

– Quinto. Promuovere un uso solidale e sociale del denaro, nello stile della vera cooperativa, dove non comanda il capitale sugli uomini, ma gli uomini sul capitale.

– Sesto. Come frutto di tutto questo, far crescere l’economia dell’onestà. Economia dell’onestà, in questo tempo in cui l’aria della corruzione viene dappertutto. A voi è chiesto non solo di essere onesti – questo è normale – ma di diffondere e radicare l’onestà in tutto l’ambiente. Una lotta contro la corruzione.

– Settimo. Infine, partecipare attivamente alla globalizzazione, perché sia globalizzazione della solidarietà.

Ogni cooperativa è chiamata ad applicare queste linee alla propria missione specifica. Voi siete una cooperativa di credito, e siete la più grande Banca di Credito Cooperativo in Italia. Può succedere che una cooperativa diventi una grande impresa; ma non è questa la sfida più importante. La sfida più importante è crescere continuando ad essere una vera cooperativa, anzi, diventandolo ancora di più. E’ una vera sfida! Questo significa favorire la partecipazione attiva dei soci. Fare insieme e fare per gli altri.

Naturalmente la sana e prudente gestione vale sempre e per tutti. Fare la banca è un mestiere delicato, che richiede grande rigore. Ma una banca cooperativa deve avere qualcosa in più: cercare di umanizzare l’economia, unire l’efficienza con la solidarietà.

E c’è un’altra parola importante nella dottrina sociale: la parola “sussidiarietà”. Come banche di credito cooperativo avete messo in pratica la sussidiarietà quando avete affrontato le difficoltà della crisi con i vostri mezzi, riunendo le forze, e non a spese degli altri. Questo è sussidiarietà: non pesare sulle istituzioni e quindi sul Paese quando si possono affrontare i problemi con le proprie forze, con responsabilità. Per questo è importante che voi andiate avanti nel cammino di integrazione delle banche di credito cooperativo in Italia. Non solo perché, come si dice, l’unione fa la forza, ma perché bisogna pensare più in grande, allargare l’orizzonte.

Mi hanno parlato delle risorse importanti che voi destinate alla beneficenza e alla mutualità. Questo è tipico delle buone cooperative. Vi incoraggio anche a curare come il reddito viene prodotto, con quale attenzione a tenere sempre al centro le persone, i giovani, le famiglie.

Alle origini della Casse rurali si auspicava che la cooperativa di credito potesse stimolare altre iniziative di cooperazione. Questo spirito rimane valido. La BCC può essere il nucleo intorno a cui si costruisce una grande rete per far nascere imprese che diano occupazione: ci sono tanti senza lavoro… Imprese che diano occupazione per sostenere le famiglie, per sperimentare il microcredito e altri modi di umanizzare l’economia  e soprattutto per dare l’opportunità che ogni uomo e ogni donna abbiano la dignità, quella dignità che dà il lavoro!

Vi incoraggio a partecipare attivamente e generosamente alla vita di tutto il movimento cooperativo. Voi siete la BCC di Roma, ma so che il vostro raggio di azione si estende nel Lazio e anche in Abruzzo. In tutto questo territorio potete esercitare con fedeltà e creatività la missione del credito cooperativo. Vi auguro di farlo con coerenza e con la gioia che viene quando si opera per il bene comune. Il Signore vi benedica e la Madonna vi accompagni. E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me.

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