Francesco Guccini porta a Vergato “Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto” e un Fuori onda
2016/02/18, Vergato – Una Biblioteca “Paolo Guidotti” di Vergato, piena di gente, ha accolto Francesco Guccini con il suo libro “Un matrimonio, un funerale, per non parlar del gatto”
Insieme al “Maestro”, Marco Tamarri, Responsabile Cultura e Turismo dell’Unione Comuni Appennino bolognese, che, conversando, lo ha invitato a raccontare al pubblico la sua nuova opera letteraria. La serata è stata aperta da Ilaria Nanni, assessore alla cultura del Comune di Vergato. Nel fuori onda finale il disappunto di LuPi nei confronti di Marco Tamarri, che seppure avessero concordato alcune domande da porgere a Francesco Guccini, ha tagliato corto con una domanda del tipo; com’è andata questa sera… risate finali e un grazie a Guccini per aver scelto ancora una volta Vergato per la presentazione di un suo libro.
Il video con una sintesi della serata.
L’iniziativa apre la rassegna “Incontri tra le pagine” organizzata dalla libreria “L’Arcobaleno” (in collaborazione con Unione Comuni Appennino bolognese, Comuni di Vergato e Grizzana Morandi, Fondazione Cassa di Risparmio Bologna, Pro Loco di Riola) che fino al 28 aprile proporrà altri sei appuntamenti in diverse località dell’Appennino bolognese.
Con il nuovo libro di racconti, Francesco Guccini si conferma ancora una volta uno dei più grandi cantori della nostra provincia e del suo epos perduto. Capace, con la sapienza e l’infinita pazienza di chi sa esercitare ogni giorno il setaccio della memoria, dir far riaffiorare dettagli, immagini ed emozioni che sono nutrimento per il presente e il futuro.
Le storie raccontate, attraverso un viaggio nel tempo e i registri narrativi, riportano in vita per noi esistenze “minime” e situazioni destinate a essere dimenticate se non giungessero le parole a rievocarle.
Come quella di un matrimonio oggi inimmaginabile, che era perfettamente normale quando il piccolo Francesco Guccini vi prendeva parte, portando agli sposi un dono veramente prezioso.
Tra le pagine, da dietro il crinale della collina si “vede” arrivare un piccolo corteo, preceduto dal suonatore di fisarmonica e dal mescitore di vino. Lo sposo e la sposa sono in cammino dall’alba, raggiungeranno la chiesa non proprio freschissimi e poi, dopo la cerimonia, riprenderanno la strada insieme agli altri, di nuovo per mulattiere, pronti a godersi un pranzo e una cena con l’appetito rinvigorito dalla scarpinata.
Atmosfere magiche della Montagna di un tempo a cui non fanno eccezione i funerali.
Nel libro, quello del mitico Gigi de l’Orbo, che diventa l’occasione per tratteggiare una galleria di personaggi suggestivi come il tenore lirico appassionato di ciclismo, la contadina poetessa, un indimenticabile compagno di scuola, e per cogliere “istantanee” colme di ironia e appena velate di malinconia, di un tempo andato che non ritornerà. Tempo abitato da figure sfuggenti, sornione come gatti e dolci come il ricordo di chi se n’è andato, o forse un po’ beffarde come fantasmi…