AVANZARE IN FOTOGRAFIA
Non è cosa da poco: migliorarsi in fotografia. Un po’ come in tutte le pratiche, spesso l’inizio è suadente e affascinante; i progressi successivi, invece, diventano più difficili.
Avanzare dove? E come? E poi: perché?
Domande impegnative, che però trovano una risposta oggettiva nel corso pianificato dal 31 Marzo, e per i cinque giovedì successivi. Lo abbiamo chiamato “avanzato”, come vuole il linguaggio corrente; ma meglio sarebbe etichettarlo col termine “pro”, laddove le tematiche vengono appunto affiancate a quelle che i professionisti sono abituati a mettere in pratica, ogni giorno.
Valle dell’Orsigna
Ho parlato a lungo con Mosè (il docente) circa i contenuti e assieme abbiamo convenuto come occorra, oggi più di ieri, un’energia nuova e anche una struttura più impegnativa.
Sono cambiati i tempi e, in un terreno che pare essere di tutti, è necessario mettere in luce qualità distintive, personali, autoriali potremmo dire.
Ecco, sì: le nuove tecnologie ci impongono risultati eccellenti; perché oggi si può, e meglio. Attenzione, non è soltanto una questione tecnica, ma anche di linguaggio.
I momenti si sono modificati anche nella lettura delle immagini, nella loro fruizione. Chi avesse guardato un film di vent’anni fa si sarebbe accorto come il procedere dell’opera sia molto più lento, persino troppo preciso.
Lo stesso vale per l’immagine fissa: oggi si scatta diversamente, non possiamo negarcelo.
Tecnologia e linguaggio, quindi; ma anche cura del proprio stile.
Non a caso il corso che stiamo per iniziare farà in modo che ognuno trovi il proprio modo di fotografare, uno stile riconosciuto.
Sempre Mosè Franchi mi consigliava di far portare due o tre scatti a ogni partecipante, attingendo dai migliori: così, solo per conoscersi. La visione in collettiva degli stessi costituirà un buon inizio per un viatico incessante e deciso. Andremo oltre, e lo faremo assieme.
Quest’anno non replicheremo i contenuti dello scorso anno, perché così dovrà essere. Ne è passato di tempo e occorre cambiare.
Già questo è un miglioramento, se non altro nella presa di coscienza della realtà fotografica di oggi.
Io, Romano e Mosè vi aspettiamo. Alla fine, ci divertiremo anche.
Luciano Marchi
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