Incendi di bosco: fase di grave pericolosità cosa rischia chi provoca un incendio
2017/07/14, Vergato – Riceviamo da Marco;
Incendi di bosco: fase di grave pericolosità cosa rischia chi provoca un incendio
Campagna informativa per far conoscere ai cittadini come si sviluppano gli incendi nei boschi, le misure intraprese dal sistema regionale di protezione civile nella prevenzione e nella lotta attiva al fuoco; come evitare gli incendi e cosa ogni cittadino può fare se vede un incendio, con l’elenco dei numeri da chiamare.
I volantini e i manifesti vengono distribuiti sul territorio tramite i coordinamenti provinciali del volontariato di protezione civile.
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PRONTO INTERVENTO Vigili del Fuoco
EMERGENZE AMBIENTALI Carabinieri Forestale Incendi di bosco 1515
fase di grave pericolosità cosa rischia chi provoca un incendio
Lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi è stato stabilito dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, che ha disposto l’attivazione della fase di preallarme su
tutto il territorio, d’intesa con la Direzione regionale dei Vigili del Fuoco e il Comando Regione Carabinieri Forestale.
Squadre dei Vigili del Fuoco e del volontariato di protezione civile sono impegnate in attività di avvistamento e spegnimento incendi, mentre i Carabinieri Forestale attivano pattuglie per attività di
prevenzione e repressione.
Dal primo luglio, presso la sede dell’Agenzia regionale, tutti i giorni dalle 8 alle 20 è attiva la Sala Operativa Unificata Permanente (SOUP), come prevede il Piano regionale antincendio boschivo; a supporto, operano funzionari delle Prefetture e dei Comuni.
In orario notturno è attivato un servizio di reperibilità H24, la risposta alle chiamate d’emergenza viene garantita dalle sale operative dei Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco.
Ogni giorno, la Direzione dei Vigili del Fuoco attiva 9 squadre dedicate all’antincendio boschivo, dislocate nelle diverse province, e il concorso aereo.
Oltre 50 squadre di volontari di protezione civile operano sul territorio, formate ed equipaggiate a presidio di punti di avvistamento sui boschi.
I Carabinieri forestali dedicano ogni giorno 18 pattuglie specializzate per il controllo dei fuochi e per le indagini in caso di incendio di bosco.
All’interno delle aree forestali, vige il divieto quasi assoluto di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, scintille o braci.
È proibita la pulizia dei pascoli e dei terreni mediante abbruciamento delle stoppie e sono vietati anche gli abbruciamenti controllati di materiale vegetale.
Chi viola queste prescrizioni o adotta comportamenti che possono innescare un incendio boschivo rischia sanzioni fino a 10.000 euro.
Sotto il profilo penale, è prevista la reclusione da 4 a 10 anni, se l’incendio è provocato volontariamente in maniera dolosa; da 1 a 5 anni, se viene causato in maniera involontaria, per negligenza, imprudenza o imperizia.
Chi provoca un incendio può inoltre essere condannato al risarcimento dei danni.
grafica Gabriella Napoli – Centro stampa Regione Emilia-Romagna Vigili del Fuoco Direzione Regionale
Emilia-Romagna Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile
Comando Regione Carabinieri Forestale Emilia-Romagna
La telefonata è gratuita: vanno indicati il proprio nome e cognome, il numero da cui si sta chiamando, la località dell’area che sta bruciando e le dimensioni dell’incendio; prima di riagganciare, attendere la conferma del messaggio ricevuto.
Incendi boschivi: l’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese ricorda le norme regionali da seguire visto lo stato di grave pericolosità
L’Unione dei Comuni dell’Appennino bolognese ricorda a cittadini e turisti le norme da rispettare nei mesi più caldi dell’anno durante i quali l rischio che si propaghino incendi è maggiore. Vietato accendere fuochi, usare strumenti che producono faville o fumare nei boschi
15 luglio 2017
Da venerdì 14 luglio in tutta l’Emilia-Romagna è scattato “lo stato di grave pericolosità” per quanto riguarda il rischio di incendi nei boschi che si protrarrà fino 27 agosto 2017. Tale stato deriva dalle valutazioni sia del centro funzionale Arpae E-R che descrive la situazione e le previsioni meteo a medio termine, sia dei carabinieri forestali che osservano lo stato della vegetazione tramite sopralluoghi.
I tecnici dell’Unione dell’Appennino bolognese ricordano le cosiddette PMPF, cioè Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale formulate dalla Regione. In questo periodo è vietato a chiunque accendere fuochi all’aperto nelle aree forestali, nei terreni saldi o pascolivi, e in ogni caso a distanza minore di 200 m dai loro margini esterni. In generale è vietata ogni operazione che possa creare pericolo di incendio in queste aree, come usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare motori, fornelli o inceneritori che producono faville o brace, fumare, far brillare mine.
Fanno eccezione coloro che per motivi di lavoro sono costretti a soggiornare nelle aree forestali e nei terreni di cui sopra, i quali possono accendere un fuoco per i tempi e le dimensioni strettamente necessari per il riscaldamento delle vivande, adottando le necessarie cautele e avendo scelto gli spazi vuoti, ripuliti da foglie, da erbe secche e da altri materiali facilmente infiammabili.
Rimane inoltre consentita l’accensione di fuochi su appositi bracieri o focolai nelle aie e nei cortili di pertinenza di fabbricati all’interno delle aree forestali. Il fuoco deve essere sempre custodito; coloro che lo accendono sono personalmente responsabili di tutti i danni che da tale attività possono derivare.
Nelle aree forestali e nei terreni di pascolo inoltre è vietato bruciare il materiale di risulta dei lavori forestali (in particolare nei castagneti da frutto), così come non si può bruciare la vegetazione per fare pulizia: anche l’erba secca (stoppie delle colture agrarie e della vegetazione erbacea) non può essere bruciata a meno di 200 metri dalle aree forestali.
È infine vietato effettuare manifestazioni sportive o competizioni agonistiche su strade che attraversano aree forestali.
Chi viola le prescrizioni o adotta comportamenti che possono innescare un incendio boschivo rischia sanzioni fino a 10.000 euro. Sotto il profilo penale, è prevista la reclusione da 4 a 10 anni, se l’incendio è provocato volontariamente in maniera dolosa; da 1 a 5 anni, se viene causato in maniera involontaria, per negligenza, imprudenza o imperizia. Chi provoca un incendio può essere condannato al risarcimento dei danni.
In caso di emergenze si ricorda di contattare i numeri 1515 e 115.