Ferdinando Petri – Atto vandalico
2019/05/09, Vergato – Riceviamo da Ferdinando Petri e pubblichiamo;
Non ho una pagina Facebook e posso esprimermi solo con una mail. A chi lamentava il silenzio assordante di certuni, rispondi con un urlo assordante: Vergato nel cuore difende tutto ciò che appartiene a Vergato. Sia un muro, una fontana, un angolo di paese o un albero, o il reparto ortopedia del nostro ospedale. Quello che abbiamo appartiene alla nostra comunità. Piaccia o meno al singolo cittadino, tutto quello che
è stato realizzato con denaro pubblico appartiene a ciascuno di noi. Posso dissentire sui contenuti artistici di un’opera, posso criticare le scelte di strategia finanziaria con cui è stata realizzata , ma quello che è nostro non si tocca, nessuno ha il diritto di farlo. Quello che è accaduto va ben oltre la dialettica politica. Il civile confronto è il sale della democrazia, ma non si può prescindere dal rispetto. Rispetto per le cose di tutti e rispetto per il sentire comune. Adesso qualcuno dovrà sporcarsi le mani per rimediare allo scempio, e che si tratti di un’impresa privata o di qualche operaio comunale sarà comunque un’operazione sgradevole e avvilente, per di più a spese degli stessi cittadini a cui l’opera e il Comune appartengono. Guai a quei vili! Spero vivamente che l’impianto di video sorveglianza li abbia inquadrati con chiarezza sufficiente a identificarli, e che vengano condannati ad un risarcimento non solo economico ma anche e soprattutto morale, a vantaggio della collettività. Chi pecca contro la comunità è un vile e non può cavarsela con una multa o un richiamo ufficiale. Ma non dimentichiamo, in questo momento di rabbia collettiva, chi in questi giorni ha soffiato sul fuoco del l’intolleranza e dell’oscurantismo, chi ha promosso raccolte di firme e pubblici esorcismi: anche quelli hanno una parte di responsabilità, hanno motivato e anzi quasi invocato un gesto di punizione verso l’opera ritenuta “satanica”, e adesso che qualche ignoto vigliacco ha compiuto questo gesto, i promotori di questo clima di odio dovrebbero andare di loro iniziativa, prima di esserci obbligati con sentenza, a ripulire la fontana e i gradini del Palazzo Comunale. Non voglio aggiungere ovvietà a questa mia espressione. Ma vorrei confermare, se mai ce ne fosse bisogno, che tutti noi abbiamo deprecato questo gesto di inciviltà. Tutti noi riteniamo che, a prescindere dai pareri personali sui contenuti artistici della fontana di Ontani, si sia arrecata un’offesa gravissima, sanguinosa, alla intera comunità vergatese, al popolo, ai cittadini tutti. E nessuno venga a parlare di scherzo o bravata. È stato un gesto vile, fomentato da un excalation di intolleranza che negli ultimi giorni è arrivata al parossismo. Voglio vedere con che coraggio si presenteranno a Vergato gli esorcizzatori… guai a voi, non abusate ancora della nostra civile pazienza!
Ferdinando Petri