La mela “Rosa Romana” a Tolè, Bortolani e Cereglio?
2019/07/13, Vergato – L’antica mela “Rosa Romana” ritorna “regina dell’Appennino” come la definisce il prof. Dario Mingarelli particolarmente impegnato in questa avventura… avventura ma non avventurieri i produttori “vecchi” (coloro che hanno conservato le piante dei loro avi) e nuovi, coloro che fanno nuovi impianti con sistema a “filare” e piante ravvicinare come siamo abituati a vedere in pianura o in Trentino.
Abbiamo incontrato un giovane produttore (Azienda Agricola Carboni Lamberto) che abbina la vecchia produzione dei nonni e il nuovo dei tempi moderni. La vecchia produzione che ha dato ben 70 quintali di frutti nel 2018 in parte consumati freschi e in parte trasformati in confetture e succhi di mela di un gusto pieno e denso come densa è la polpa della mela rosa romana. I nuovi impianti di ben 200 alberi fanno capire a noi profani e fuori dal mestiere, come si stiano muovendo “le acque” in questo settore. Urgono gli interventi degli amministratori prima che si spengano le aspettative e l’entusiasmo, occorrono forze associative per far sentire la voce di medi produttori e piccoli, questi ultimi più esposti al rischio di esclusione dagli aiuti. L’esperienza insegna che l’agricoltura in montagna è stata fatta dai “piccoli” e tale deve rimanere per mantenere viva la montagna.
L’altra notizia che ci arriva, è da Cereglio dove sono in corso nuovi impianti. Anche chi ha solo una decina di piante dovrebbe sapere a chi consegnare la produzione – rimarca il prof. Dario Mingarelli… ma questo è un tema che troverà risposte se la macchina organizzativa comincerà a far girare il suo motore…