La direttissima Bologna – Firenze e la “Linea Madre” Porrettana. Storie di ferrovie 4°: Cifre significative

2019/10/17, Vergato – La 4° puntata sulla storia della Ferrovia; la “vecchia”, la Ferrovia Porrettana sulla Valle del Reno e la “nuova” e moderna Ferrovia Direttissima sulla Valle del Setta.

Esce il mercoledì.

Mostra sulla Direttissima a Bologna

CIFRE SIGNIFICATIVE (Ferrovia Direttissima)
Da quanto innanzi è stato accennato si rileva l’importanza dei lavori eseguiti e lo sforzo fatto dai tecnici e dalle maestranze italiane perchè l’opera riuscisse effettivamente degna della genialità, con la quale fu concepita e studiata.
Basta aggiungere le poche cifre seguenti per fare rilevare il magistero che è occorso per il compimento della importante arteria : 5.550.000 metri cubi di rilevato ; 5 milioni di metri cubi di scavi, (dei quali circa 3 per le gallerie) ; mc. 1.800.000 di murature, dei quali me. 864.000 per i rivestimenti dei 30 sotterranei che si incontrano lungo il percorso; otto nuovi piazzali di stazione della superficie complessiva di mq. 417.000; 10 fabbricati alloggi; 46 case cantoniere doppie lungo la linea ed altri numerosi fabbricati per i vari servizi ferroviari nelle stazioni per un volume complessivo, vuoto per pieno, di mc. 309.000.
Sono state inoltre messe in opera tonn. 36.000 di ferro per l’armamento delle linee di corsa; tonn. 1000 di conduttori di rame e tonn. 330 di conduttori in acciaio ed alluminio per le linee elettriche.
L’ingente mole dei lavori anzidetti ha concorso ad alleviare considerevolmente per oltre un ventennio la disoccupazione in tutta la Penisola. Ben 16.936.000 giornate-operaio sono state impiegate e di queste 14.540.000 dopo la Marcia su Roma.
La spesa complessivamente sostenuta è stata di L. 1.122.000.000, delle quali 460 milioni sono stati erogati per l’opera maggiore: la Grande Galleria dell’Appennino. Se si considera che al 28 Ottobre 1922 i passati governi avevano erogato per la nuova arteria soltanto lire 138 milioni, si può affermare che questa rappresenta a buon diritto una nuova grandiosa realizzazione del Governo Fascista.
Purtroppo 97 generose vite umane sono cadute nel corso dell impresa.
I nomi di questi martiri sono incisi su due lastre di marmo collocate nell’atrio della nuova stazione di Prato.
Il 22 Aprile, alla presenza della Maestà del Re, essi sono stati, con rito fascista, chiamati a partecipare in ispirito alla inaugurazione dell opera, alla quale dettero, senza rimpianto, il loro maggior bene : la vita. Ad essi andrà sempre la commossa gratitudine di tutti gli italiani e l’omaggio di quanti, in tutti i paesi del mondo, apprezzano ed onorano coloro che, in ogni tempo, caddero per la conquista delle mete segnate dalla civiltà e dal progresso.
Ing. VITTORIO DE MARTINO

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    Tratto da; Supplemento speciale della Tecnica Professionale, pubblicato a cura del Collegio Nazionale degli Ingegneri Ferroviari Italiani col concorso dell’Amministrazione delle Ferrovie dello Stato. ANNO XII. Documentazione originale dall’archivio privato di Renzo Moschieri per gentile concessione.