2-4-2020 – Il sindaco Giuseppe Argentieri in videomessaggio e i dati della situazione in Appennino
2020/04/02, Vergato – Pagina in aggiornamento continuo con i dati che arrivano dalle ore 17,30 alle 21,00.
Aggiornamento situazione dell’epidemia in Appennino con i dati Ausl, Regione Emilia Romagna e Protezione Civile e le videoconferenze o i messaggi video del giorno.
Regione Emilia-Romagna AGGIORNAMENTO 2 APRILE
15.333 casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 546 in più rispetto a ieri; 62.027 i test effettuati, 3.570 in più. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi, mercoledì 1^ aprile, sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Complessivamente, sono 6.640 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (197 in più rispetto a ieri); quelle ricoverate in terapia intensiva sono 366, 7 in più rispetto a ieri. I decessi sono purtroppo passati da 1.732 a 1.811: 79 in più, quindi, di cui 44 uomini e 35 donne.
Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.663 (97 in più rispetto a ieri), 1.177 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 486 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 19 residenti nella provincia di Piacenza, 11 in quella di Parma, 9 in quella di Reggio Emilia, 18 in quella di Modena, 7 in quella di Bologna (di cui 2 nel territorio imolese), 3 in quella di Ferrara, 1 in quella di Ravenna, 3 nella provincia di Forlì-Cesena, di cui 1 nel forlinese, 4 in quella di Rimini. 4 decessi si riferiscono a residenti fuori regione.
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.765 (49 in più rispetto a ieri), Parma 2.049 (44 in più), Reggio Emilia 2.665 (112 in più), Modena 2.416 (119 in più), Bologna 1.942 (129 in più), Imola 283 (12 in più), Ferrara 341 (15 in più), Ravenna 627 (22 in più), Forlì-Cesena 789 (di cui 384 a Forlì, 9 in più rispetto a ieri e 405 a Cesena, 24 in più), Rimini 1.456 (11 in più).
Da Piacenza a Rimini, 5.078 i posti letto aggiuntivi già allestiti su tutto il territorio
2020/04/02, Vergato – Sandra Mondini, Direttore Distretto Appennino Bolognese invia questa comunicazione diretta ai cittadini vergatesi e delle aree limitrofe.
Vorrei tranquillizzare i cittadini, comprensibilmente allarmati dalla nuova mission dell’ospedale di Vergato.
In questa fase dell’epidemia è essenziale rispondere anche alla necessità di tutti quei pazienti che una volta clinicamente guariti vengono dimessi da posti letto per acuti. Vi sono situazioni nelle quali è oggettivamente impossibile rinviare il paziente al domicilio, vuoi perché l’abitazione non è idonea alla convivenza coi parenti, vuoi perché il paziente stesso presenta altre patologie che vanno seguite in maniera professionale, vuoi perché si tratta di persone sole. Occorre chiarire subito che la dizione “clinicamente guarito” significa che il paziente è uscito dalla fase acuta, è stabile e deve fare almeno 15 giorni di convalescenza prima di essere sottoposto agli accertamenti che lo potranno identificare come “virologicamente guarito”, ovvero in grado di poter riprendere la vita normale.
Rinviare al domicilio persone che non possano essere adeguatamente seguite in questa fase, per le criticità sopraddette, equivarrebbe a vanificare gli sforzi finora fatti per contrastare nel territorio l’evoluzione dell’epidemia. E’ opportuno quindi identificare dei luoghi ove queste persone possano trascorrere questa fase in sicurezza per loro e per tutta la comunità. L’ospedale di Vergato, per la sua planimetria che tante volte ci ha complicato la vita, permette di blindare completamente la parte dedicata al resort, rispetto alla restante parte dedicata alle solite attività e di separare completamente ambulatori, medici di famiglia e dialisi dal reparto, che pertanto potranno continuare a svolgere la loro attività in tutta tranquillità. I percorsi sono stati accuratamente identificati e sottoposti anche alla supervisione dell’infettivologo.
Il Covid è un virus particolarmente odioso, ma non attraversa i muri e il personale dedicato, che colgo l’occasione per ringraziare, è stato messo ovviamente in condizione di lavorare in tutta sicurezza. Questa decisione quindi è stata ponderata e inserisce Vergato nella grande filiera del supporto sanitario e ospedaliero, che con grande sforzo e rapidamente è stata messa in grado di rispondere a tutte le fasi della malattia e alla quale afferiscono tutti i cittadini, compresi ovviamente quelli del nostro distretto: dall’acuzie con i posti letto intensivi, che ha visto la riconversione per esempio di un intero ospedale (Bellaria), alle fasi della guarigione, con la creazione di Covid Resort.
E’ questo momento particolarmente complicato e difficile, in cui tutti cerchiamo di contribuire al bene comune e quassù in Appennino abbiamo già dato prova di una grande capacità di altruismo: basti pensare alla grande rete di volontariato che ogni giorno in ogni comune si adopera per portare cibo e farmaci al domicilio e aiuta in maniera concreta a risolvere le piccole e grandi difficoltà di tutti, comprese le famiglie o i cittadini posti in quarantena. So quindi che tutti noi, per quanto nelle nostre possibilità, cerchiamo di aiutarci a vicenda. Spero perciò che questi doverosi chiarimenti ai concittadini possano aver contribuito a tranquillizzare e far prevalere in tutti la consapevolezza che le scelte che si fanno sono a protezione dell’intera comunità.
Sandra Mondini
Direttore Distretto Appennino Bolognese
L’organizzazione del Distretto dell’Appennino Bolognese
Direttore Sandra Mondini
Di Imola, residente a Gaggio Montano da quasi 40 anni, classe ‘56. Medico con specializzazione in nefrologia. Un punto di riferimento per il territorio grazie alla oramai trentennale attività di Medico di Medicina Generale esercitata sempre in Appennino a Gaggio Montano e a Castel D’Aiano. Molto attiva negli ultimi anni nei progetti e percorsi inerenti la Casa della Salute e la più recente apertura dei posti letto cure intermedie. Mondini ha partecipato a missioni umanitarie in Afghanistan e in Tagikistan per le quali ha curato anche dei documentari. Impegnata nel sociale ha partecipato come relatore alla “Scuola per operatori di Pace”.