Gli educatori dell’Appennino incontrano i ragazzi sulle strade virtuali
2020/05/08, Vergato – Gli educatori dell’Appennino incontrano i ragazzi sulle strade virtuali.
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La pandemia ha fermato anche quelle iniziative rivolte agli adolescenti volte a renderli consapevoli rispetto a comportamenti a rischio ma anche ad aiutarli a creare reti di amicizie. Grazie alle nuove tecnologie però gli educatori cercano di riannodare i fili dei contatti spezzati.
8 maggio – Tra le tante iniziative che, inevitabilmente, l’emergenza legata alle misure di contenimento della pandemia di Covid-19 ha frenato, ci sono quelle degli educatori di Open Group rivolte agli adolescenti, messe in atto grazie ai finanziamenti del Distretto Socio-sanitario dell’Appennino bolognese.
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In particolare gli educatori di “Officine di strada” e “Occhio a Bacco” dell’Appenino Bolognese da venerdì 8 maggio e per i venerdì a seguire terranno compagnia ai ragazzi con le dirette dal profilo Instagram Officine di strada. Saranno coinvolti ospiti diversi del territorio, parlando e affrontando diverse temi: nel primo appuntamento la musica sarà la protagonista con un contest rap. Sarà possibile poi per i ragazzi che parteciperanno commentare, proporre musica e temi per i prossimi appuntamenti.
“Occhio a bacco” è un progetto volto riduzione del rischio nell’ambito del divertimento notturno, che si propone di promuovere il benessere psico-fisico dei giovani. I luoghi del divertimento notturno possono infatti presentare diversi fattori di rischio (consumo di alcol e sostanze psicoattive, rapporti sessuali non protetti o non consenzienti, guida pericolosa): ecco allora che gli educatori si rivolgono in particolare agli adolescenti per aiutarli a migliorare i propri stili di vita e accrescere la consapevolezza in merito ai comportamenti a rischio. Gli strumenti di attuazione sono corsi di formazione, ma anche banchetti, serate, concerti, eventi che offrano divertimento sicuro. Non solo: gli educatori possono indirizzare i ragazzi che abbiano già intrapreso comportamenti rischiosi verso interlocutori specializzati come quelli dei consultori o del SerDp.
“Officine di strada” invece è progetto per sostenere i giovani del territorio, creare connessioni tra i gruppi e i rappresentanti delle rete informale e istituzionale. L’educatore di strada organizza tornei giornalieri di calcio, beach volley, ping pong e biliardino, invitando per esempio quei ragazzi che utilizzano la biblioteca più come momento aggregativo che di studio ad attività nate con questo scopo. Un luogo importante per ospitare queste attività è il Centro Giovanile di Marzabotto dove si sono tenuti nel 2019 laboratori all’educazione all’uso dei media, serate di festa, laboratori di web radio.
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Il presidente del Distretto dell’Appennino bolognese Alessandro Santoni commenta che «in queste giornate difficili abbiamo pensato molto, giustamente, alle categorie più deboli come gli anziani, gli immunodepressi, i disabili, le persone che hanno perso il lavoro. Ma anche per un ragazzo adolescente stare chiuso in casa per mesi non deve essere stato facile: sono contento di questa idea che consente di rimettere in contatto gruppi di giovanissimi che per tanto tempo non hanno avuto occasioni di incontro».
Fonte e foto; Ufficio Stampa Unione dei comuni dell’Appennino bolognese