In ricordo di Antonio Comani sindaco di Vergato dal 1971 al 1985
2021/03/20, Vergato – Tra le persone “più presenti” nella memoria del paese rimane un sindaco popolare, Antonio Comani.
Lo ricordiamo riproponendo un’articolo apparso sul numero 2/99 di VERGATO Informa.
Il 9 febbraio 1999 si è spento Antonio Comani, sindaco del Comune di Vergato dal 1971 al 1985.
Profondamente rispettosi dell’immenso dolore che ha colpito la famiglia, alla quale va la solidarietà dell’intera comunità vergatese e non solo, riteniamo doveroso un ricordo dell’uomo che, dal 1964 al 1995, senza interruzione, è stato amministratore con diversi incarichi.
Per adempiere con discrezione a questo compito, abbiamo ritenuto opportuno “far parlare” Comani in prima persona, riproponendo una parte di un’intervista rilasciata nel 1984 al periodico dell’Amministrazione della Provincia di Bologna.
… Antonio Comani, socialista, è sindaco di Vergato da 3 legislature, ovvero 14 lunghi anni. Nella sua vita ha fatto il muratore, il soldato, il partigiano, l’operaio magazziniere e quindi il sindaco de! suo paese.
Una vita avventurosa, senza dubbio, e da molti punti di vista, che però ha lasciato tracce discrete sul suo viso dall’espressione seria e dal colorito sano, tipico della gente di montagna. Parlando della sua attività di amministratore, sottolinea e rivendica proprio l’importanza delle sue radici.
“Non è semplice fare il sindaco in montagna, solo un montanaro può farlo. Bisogna appartenere a questa cultura per riuscire a sentire i problemi, conoscere le esigenze dei cittadini e individuare le risposte giuste”.
Come ha scelto di fare il sindaco?
“In parte ho risposto ad una precisa richiesta del mio partito, ma molto di più ho contato sulla sicurezza dell’appoggio e della fiducia dei cittadini. Per me ha avuto il senso di impegnarmi fino in fondo per il paese, portando avanti quei contenuti di libertà e di progresso civile e sociale per i quali avevo lottato durante la Resistenza. Sicuramente non avrei potuto farlo senza tutto l’aiuto della mia famiglia, che è stata disponibile a sobbarcarsi un certo svantaggio economico e anche il peso di una forte limitazione della mia presenza ”
Quale è stata la difficoltà maggiore che ha incontrato?
“Il nodo grosso da sciogliere è senz’altro riuscire a far maturare all’interno dei gruppi politici una mentalità e una prassi pluraliste e dunque il superamento reale della rigidità derivante dal fronteggiarsi delle posizioni partitiche, che rende oltremodo difficile, anche dal mio punto di vista, restare in qualche modo al di sopra delle parti, nell’interesse e al servizio dei cittadini”.
Di che segno è il suo bilancio di sindaco?
“In generale positivo, ma credo, al di là della naturale tendenza a difendere le proprie realizzazioni, di essermi mantenuto disponibile al confronto ed eventualmente a raccogliere critiche, stimoli, suggerimenti.