I libri dell’Appennino – Don Dario Zanini: Marzabotto e dintorni 1944

2021/05/17, Vergato – I libri dell’Appennino. Storie vissute o raccontate. Protagonisti o “ascoltatori” di vicende sul confine dei ricordi. Saggi, romanzi, raccolte che spesso sfuggono al grande pubblico del Web e finiscono sulle bancarelle di improvvisati mercatini. Poi “le riviste” che non hanno niente da invidiare a veri libri di storia locale: Nuetèr (noialtri), Gente di Gaggio – Storia e luoghi d’Appennino, La Mùsola (Rugletto dei Belvederani) e tra questi vorremmo inserire un “piccolo” contributo all’editoria fatta in casa Il Quadernino Labantese (Pro Loco di Labante) che tanto consenso ha trovato nei lettori.

Molti libri sono stati presentati su questo blog, altri attendono…

Quello di oggi è un libro donato dall’autore a chi era andato a intervistarlo (con dedica a LuPi) ancora ai tempi dove i media si facevano con le VHS:

Dario (Don) Zanini – Marzabotto e dintorni 1944 – Pote Nuovo Editrice Bologna.

MARZABOTTO E DINTORNI 1944
Dopo oltre mezzo secolo da quei fatti, narrati da tante pubblicazioni incomplete, o inesatte, o enfatiche, o tendenziose, o false, questa riteniamo sia una delle più veritiere storie della guerra a Marzabotto e nei dintorni, raccontata dall’interno attraverso l’esperienza personale dell’autore, la testimonianza diretta di decine di sopravvissuti e una vasta ricerca pazientemente condotta per cinquant’anni.
Il racconto, vivace come una cronaca meticolosa ed esauriente per una visione globale, getta nuova luce sulle numerose zone d’ombra che tuttora permangono attorno a quelle vicende lontane e pur sempre vive.
In copertina:
Oratorio di Cerpiano – (Disegno acquerellato di V. Gnudi) – PONTE NUOVO EDITRICE BOLOGNA

DARIO ZANINI (autoritratto, 8.9.1943) Nato e cresciuto nella zona degli avvenimenti descritti è (era) parroco di Sasso Marconi, ove è stato possibile raccogliere la documentazione dalla viva voce dei tanti protagonisti.

PREFAZIONE – Dopo cinquantanni…
Dedico questa ricerca, in devota pietà, alla memoria di quanti hanno perduto la vita a causa della guerra nella mia valle e sulle mie montagne. Questo libro è cresciuto e invecchiato con me: da allora convivo con quella memoria in una costante comunione di amore e di dolore di cui anche questo lavoro è frutto.
Dopo cinquantanni di silenzio, apro il cassetto dei ricordi e, come lo scriba del Vangelo, estraggo dal mio tesoro cose vecchie e nuove, le dispongo un po’ in ordine su queste pagine e chiamo gli amici ad osservare.
Cinquantanni di silenzio, da parte mia, sono un tempo più che sufficiente per dimostrare rispetto verso tutti coloro che avrebbero potuto soffrire, o anche solo temere, dalla rivelazione di certe verità: essi hanno avuto un buon margine di tempo per vivere, e tanti anche per morire, in pace…continua.