“Incontri intorno al Centro” – Una scultura di Alfredo Marchi per il Centro Culturale Islamico di Vergato

2021/12/11, Vergato – La comunità islamica di Vergato ha inaugurato la nuova sede del Circolo Culturale Islamico. Un percorso che come ha ricordato il vice sindaco Stefano Pozzi, è partito da un locale in Via Bortolotti vent’anni fa per spostarsi in Via Minghetti e infine in Piazza IV Novembre la piazza del mercato del lunedì. Un locale ampio e spazioso per le attività del Centro, luogo di incontro e di preghiera.

L’intervento di Yassine Lafram, presidente nazionale Ucoii a Vergato all’inaugurazione del nuovo Centro Culturale Islamico lo abbiamo trasmesso in video precedentemente e lo riportiamo qui sotto.

Nell’occasione la comunità islamica ha invitato lo scultore Alfredo Marchi ad eseguire un’opera da fissare all’ingresso del Centro.

Ecco il significato dell’opera nella spiegazione fatta dall’autore durante l’inaugurazione:

                                                   

                            INCONTRI ATTORNO AL CENTRO

         Questa scultura è un proseguimento  della mia ricerca nell’ambito dell’espressione simbolica con forme geometriche.

Una ricerca che parte dalle rappresentazioni simboliche progettate con squadra e compasso che gli antichi scalpellini della nostra montagna lasciavano su edifici e manufatti in pietra. Sono cerchi che si incrociano fra di loro, spirali raggiate, semi circonferenze che si oppongono, semisfere, croci sovrapposte come raggi di ruote, ecc.

Tutte queste forme hanno lo scopo di porre in risalto il punto centrale, il punto da cui tutto ciò che gli sta attorno trae origine e movimento.

Di questa ricerca geometrica, la cultura islamica ne ha fatto il massimo dell’espressione artistica. Mirabili sono le sue rappresentazioni, l’espressione di colori e di forme ci stupiscono e ci incantano.

Anche queste opere artistiche di astrazione geometrica hanno tutte lo scopo di mettere in risalto il punto centrale a cui tutto il resto del disegno da gloria.

Ecco così che si può intendere il nuovo spunto di riflessione che ho voluto aggiungere al vario simbolismo contenuto in questo bassorilievo: l’incontro fra due tradizioni che sembrano così lontane, ma che così lontane non sono.

Nel mio bassorilievo possiamo interpretare ciò nell’incontro dei vari cerchi che orbitano attorno al Centro da cui tutto trae origine. Un centro che viene chiamato anche Dio e che, tradotto in arabo, prende il nome di Allah.

Prendiamo ora in considerazione l’ottagono rappresentato in questa scultura. Nell’ottagono, il quadrato (antica espressione astratta della terra) si incrocia con un altro quadrato in modo tale che l’unione dei vertici prende forma ottagonale, prende cioè una forma che tende al cerchio (antica espressione astratta del cielo).

L’ottagono è quindi una via di mezzo, il passaggio fra la terra e il cielo.

Gli antichi battisteri e vasche battesimali cristiane sono tutti di forma ottagonale, i bagni termali arabi, moltissime vasche per le abluzioni all’ingresso delle moschee, hanno forma ottagonale. In questi casi l’ottagono si associa al significato di purificazione dell’acqua che consente il passaggio dalla terra al cielo.

Vergato, 11 dicembre 2021 Alfredo Marchi 

Chi è Alfredo Marchi

La biografia
Alfredo Marchi, nato a Vergato nel 1952, è uno scultore per passione che nel corso degli anni ha affinato la “tecnica” diventando scultore di diverse materie quali l’arenaria, il marmo ed il legno.

Autore di ricerche storiche su Vergato e dintorni, nel 2018 ha scritto il libro “Storie di pietre di scalpellini”, presentato a Scola alla presenza delle Autorità, e che ben presto è diventato un vero e proprio manuale degli scalpellini. Alcune sue opere in arenaria sono state esposte anche presso la sede dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia- Romagna.
Quest’anno, ha tenuto un corso sulla lavorazione della pietra, un primo effettivo passo verso la scuola degli scalpellini. Nel nostro Appennino si possono ammirare diversi lavori di Marchi, tra cui segnaliamo l’opera scultorea “Mai più” a Tolè che vede al centro un fucile con la canna annodata e di fianco due mani libere dall’arma e che vuole ‘gridare’ alla pace tra i popoli, non a caso la cerimonia di inaugurazione si è svolta il giorno della Festa della Repubblica Italiana.

Sempre a Tolè, nel parco e in alcune vie del paese, si trovano altre sculture di Marchi. A Labante presso il Parco delle Grotte ci sono altre opere sia in legno che arenaria, mentre davanti alla Chiesa di Santa Maria è presente da anni un gruppo in arenaria raffigurante la Natività oggetto di visite e molto “fotografato” specialmente nel periodo natalizio.

Altra opera in arenaria di notevole pregio è “Nei fiori è la vita mia” a Castel d’Aiano e che ricorda la figura di Sara, nota a tutti come la Fatina dei fiori la quale proveniva da Villa d’Aiano e ogni mattina saliva presto sulla corriera con la cesta dei fiori raccolti nei prati e boschi dell’Appennino e portava un po’ di colore a Bologna.
A Vergato segnaliamo la scultura in arenaria dedicata al veterinario dott. Monti in galleria 1° Maggio e alcune altre opere esposte sulla via Bacchetti oltre che alle due colonne della memoria poste nella Piazzetta Don Pasi di fianco al Palazzo Comunale. Un’area di raccolta di sue opere si trova inoltre a Liserna presso Casa Oppi dove la via è contornata dalle famose “frecce”.
L’artista ha recentemente avuto la visita nella propria casa/laboratorio del noto prof. Vittorio Sgarbi al quale ha regalato una scultura in legno precedentemente richiesta per l’acquisto, perché una particolarità di Marchi è che non vende ma “regala” le sue opere.

Opera meritoria che ha condiviso con l’indimenticabile Enrico Carboni è la passione per il recupero dei pilastrini o edicole votive dove per l’appunto era nata la “Compagnia degli Sdalein” che assieme ad Alpini e volontari si è adoperata per restauri e recuperi (Via Monte Grappa a Vergato, Castelnuovo, Labante, Razola…)

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