Festa del 25 Aprile a Vergato – La celebrazione
2022/04/25, Vergato – Si è tenuta la consueta Festa del 25 Aprile, festa di Liberazione alla presenza di autorità civili e militari, e il ritorno dei cittadini con le scolaresche, dopo i due anni di restrizioni Covid.
Il discorso del sindaco Giuseppe Argentieri;
Cari Cittadini e Cittadine, ragazzi e ragazze, Autorità civili e militai, rappresentanze dell’ANPl e delle Associazioni combattentistiche, scuole elementari e medie, Complesso Bandistico G.Verdi di Riola, è con grande piacere che vi posso salutare e ringraziare della vostra presenza in questo importante giorno che mi accingo a celebrare dopo due anni che non vi hanno permesso di essere presenti causa emergenza Covid-19.
La vostra numerosa partecipazione rappresenta l’essenza stessa di questa giornata che celebra la liberazione dell’Italia dalla forze nazifasciste e l’affermazione della democrazia, della pace e della libertà.
Il 25 Aprile del 1945 si chiudeva per l’Italia il periodo più drammatico della sua storia. Una guerra, inizialmente al fianco della Germania nazista, si era trasformata in una catastrofe mondiale in cui l’Italia rimase al centro degli scontri tra eserciti contrapposti. I nostri Appennini in particolare, militarmente identificati come linea Gotica dall’occupazione tedesca, hanno conosciuto momenti di particolare violenza e ferocia contro la popolazione civile inerme, fatta oggetto di eccidi, bombardamenti, distruzioni e morte.
Il 25 Aprile finiva quindi un incubo. L’Italia e le sue genti erano finalmente liberi, potevano intraprendere un nuovo sviluppo basato sul rispetto della libertà e della democrazia, capace di garantire la crescita ed il benessere della popolazione.
Sono passati 77 anni da quella giornata memorabile ed oggi siamo qui riuniti, com’è giusto e doveroso, per ricordare quegli avvenimenti, onorare le vittime civili e militari della guerra, ringraziare chi ha combattuto per ridare all’Italia e alle sue genti una piena dignità nel contesto internazionale.
Vergato era stata distrutta, materialmente e moralmente, subendo un numero elevatissimo di vittime civili ma la sua popolazione, i nostri bisnonni e nonni, furono capaci di rimboccarsi le maniche e di ricostruire il paese con generosità e tenacia.
Questa grande capacità ed impegno ha avuto un giusto riconoscimento nel conferimento della Medaglia d’Oro al merito civile consegnata dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, riconoscimento che mostriamo con orgoglio appeso al nostro gonfalone comunale.
L’anniversario di quest’anno purtroppo si differenzia dalla consueta ripetizione di un rito fondamentale oltre che doveroso perché gli auspici di pace, sempre da tutti ripetuti in questi anni nella consapevolezza della loro fragilità, sono purtroppo smentiti da una guerra in corso che semina morte e terrore nel cuore dell’Europa, in quella terra di Ucraina che tanto ha dato alla cultura moderna e che è sempre stata fornitrice di grano e di pane quotidiano per buona parte degli stati mondiali.
Non è sicuramente questa la sede per entrare in complesse discussioni di geopolitica ma una cosa è certa! L’aggressione militare da parte della Federazione Russa contro l’intera popolazione ucraina, con la distruzione delle città, degli ospedali, dei teatri, delle scuole, e il massacro di civili, uomini, donne e bambini, non ammette alcuna giustificazione.
A maggior ragione quando questo avviene attraverso la negazione dell’identità nazionale di un popolo, della sua lingua e della sua storia, con la pretesa di ridurlo a satellite in nome del puro principio di potenza e di forza, agendo contro tutti i principi internazionali universalmente riconosciuti.
Il popolo ucraino sta dimostrando con la sua eroica resistenza di voler difendere la sua storia e non solo la sua terra. Gli va reso onore perché non solo protegge se stesso ma difende anche i principi che sono alla base dell’identità culturale dell’Europa intera e che incarnano il 25 aprile come la festa di tutti
Il mondo occidentale non è un monolite autocratico e tiranno, la sovranità appartiene al popolo attraverso libere elezioni, le libertà civili e politiche sono garantite da leggi ed istituzioni, in una sola parola dalla Costituzione.
Le basi liberali e democratiche dello Stato sono lo strumento in grado di garantire quel livello di benessere, di welfare e di diritti civili che nessuna società nata e cresciuta sotto il segno del socialismo sovietico è mai stata in grado di realizzare.
Onore ai morti Ucraini, alla resistenza di quel popolo.
Ieri fondamentale in Italia, per la sua liberazione in nome della democrazia, oggi in Ucraina.
Penso e ritengo che siamo tutti per la pace ma questa, come ci hanno insegnato i nostri nonni e bisnonni, non sì ottiene arrendendosi senza combattere. Resistere e combattere per affermare i principi di libertà e democrazia che possono sembrare scontati ed inattaccabili ma che invece le nubi nere che si affacciano all’orizzonte delle Repubbliche Baltiche ci insegnano che possono essere calpestati e messi in discussione con la forza ed il sorpruso.
Il grande spirito di solidarietà e generosità dimostrato dai cittadini vergatesi 77 anni fa con la ricostruzione del nostro paese si è manifestato ed espresso in tutta la sua integrità attraverso l’accoglienza ed il sostegno ai profughi ucraini. Sono più di 30 gli ucraini, in maggior parte donne e bambini, che hanno trovato una sistemazione presso famiglie del nostro comune, come sono molteplici gli invii al confine di materiale e medicinali raccolti dalle diverse realtà di volontariato.
Un sincero grazie per quello che i nostri concittadini vergatesi stanno facendo.
Il 25 Aprile è un giorno di pace.
Bisogna cercare la pace, costruire la pace, per fare questo non è sufficiente ripetere slogan ma bisogna essere in grado di reagire in maniera unita, solidale e altruista.
La pace non è un concetto astratto ma una situazione civile che va curata e protetta tutti i giorni, con azioni, comportamenti ed atteggiamenti quotidiani che fungano da esempio e strada maestra per i nostri bambini e i nostri ragazzi. Stare dalla parte giusta non vuole dire essere buoni, la violenza è altamente nociva e contagiosa, non dobbiamo essere furiosi ma virtuosi, sia come singoli uomini che come società.
Virtù contro furore. Così ci hanno insegnato nomi importanti come Petrarca e Macchiavelli.
Virtù contro furore.
Virtù è il valore dei nostri morti, dei soldati, dei partigiani, degli alleati e di tutti i combattenti per la libertà, è il valore per cui noi possiamo celebrare il 25 aprile da 77 anni come Nazione libera.
Dalla Virtù e dalla forza che essa esprime è stata scritta la costituzione italiana di concerto tra tutte le forze parlamentari, pietra fondante della nostra società, patrimonio da difendere tutti uniti senza distinzioni di parte.
Ieri in Italia oggi in Ucraina!
Viva il 25 Aprile, Viva la libertà, Viva l’Italia, Viva Vergato