Renzo Zagnoni e la Ferrovia Porrettana – Una situazione onirica, sembra cioè un sogno, o meglio un incubo!!!!!!

2024/06/01, Porretta Terme – LA PORRETTANA DAL 9 GIUGNO 2024

FERROVIA PORRETTANA DAL 9 GIUGNO 2024

Carissimi, vi invio un secondo messaggio.
Prima di tutto, l’unica notizia buona: l’assessore regionale Igor Taruffi ha confermato quanto anticipato sul Carlino di qualche giorno fa: il treno da Porretta per Bologna delle 5,35 fermerà anche a Silla. Qualche volta il buonsenso prevale anche nelle ferrovie, magari se sollecitato.
Poi le dolenti note:
il nuovo orario, che sembra fatto da persone che non prendono mai il treno, prevede soluzioni orarie a dir poco scellerate che non tengono in minimo conto i cittadini che abitano nel territorio montano fra Emilia e Toscana. I nuovi orari in vigore dal 9 giugno, rimodulati da Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia Tper su indicazione della Regione e della Città metropolitana di Bologna, non terranno in nessuna considerazione l’attuale orario dei treni per Pistoia. Per questo avremo treni che arriveranno a Porretta quando quello per Pistoia è già partito da pochissimi minuti.
Avete capito bene: il treno da Bologna arriva pochissimi minuti dopo la partenza del treno per Pistoia.
Ecco i nuovi orari:
Treno 17733 arriva a Porretta alle ore 07.28, treno 18153 è già partito per Pistoia alle ore 07.15
Treno 17741 arriva a Porretta alle ore 09.28, treno 18155 è già partito per Pistoia alle ore 09.26 (il successivo è dopo quattro ore)
Treno 17757 arriva a Porretta alle ore 13.28, treno 18159 è già partito per Pistoia alle ore 13.22
Treno 17765 arriva a Porretta alle ore 15.30, treno 18161 è già partito per Pistoia alle ore 15.24
Treno 17777 arriva a Porretta alle ore 18.28, treno 18163 è già partito per Pistoia alle ore 18.24
Il MASSIMO SI RAGGIUNGE ALLE 9,28, QUANDO IL TRENO PER PISTOIA È PARTITO DUE MINUTI PRIMA. SÌ, DUE MINUTI PRIMA DELL’ARRIVO DI QUELLO DA BOLOGNA!
Negli altri casi si tratta di 4, 6 e 13 minuti prima.
Evidentemente i toscani, visto che in Emilia dal 9 giugno i treni a Porretta arriveranno un po’ più tardi, non hanno neppure preso in considerazione la semplice idea di ritardare di poco anche le partenze per Pistoia! I casi sono due: o la Regione Emilia- Romagna non ha comunicato alla Regione Toscana questi cambiamenti o in Toscana qualcuno non ha capito.
Una situazione onirica, che sembra cioè un sogno, o meglio, un incubo!!!!!!
Nella tratta toscana c’è un servizio “a spola”, con un unico treno che va avanti e indietro tutto il giorno. Sarebbe stato dunque piuttosto semplice “traslare” in blocco tutti gli orari dei treni dei pochi minuti sufficienti a garantire a Porretta l’interscambio.
Un’idea da giganti!!!

Linea Porretta-Pianoro:
la messa in pratica di questa poco probabile linea farà sì che, dal 9 giugno, i treni da e per Porretta non arriveranno e partiranno più dal piazzale ovest, che, da quando fu costruito il nuovo ponte sul Reno a Santa Viola, funzionava benissimo con un binario dedicato.
Dal 9 giugno tutti treni transiteranno per i binari centrali della stazione di Bologna.
Quando vennero rimossi i binari dal 12 al 15 per lo scavo della stazione sotterranea dell’alta velocità, il progetto iniziale, dopo la rimozione, ne prevedeva anche il successivo ripristino, che non fu mai realizzato. In questo modo la stazione di Bologna ha subito una drastica riduzione della capacità infrastrutturale: ben 4 binari in meno rispetto a vent’anni fa, in presenza di un traffico aumentato a dismisura, circa 550
treni al giorno sui 9 binari passanti e i due piazzali est ed ovest.
Tutto ciò fa comprendere come il progetto dei treni passanti Porretta–Pianoro molto probabilmente partirà male fin dal primo giorno, perché intaserà ancora di più la strettoia dei nove binari centrali.
Tutti i ferrovieri con cui parlo spesso affermano che basterà un nonnulla per aggravare i già pesanti ritardi che nel passato inverno hanno caratterizzato la circolazione sulla Porrettana (oggi sembra andare un po’ meglio).
Qualche esempio di come potrà saltare tutto il perfetto orologio teorico:

  • un treno che non parte
  • una porta che non si chiude
  • un intervento dell’ambulanza o delle forze dell’ordine
  • un semplice treno in ritardo che occupa un binario in un orario in cui non ci dovrebbe
    essere
  • un piccolo guasto tecnico ai binari o al materiale rotabile.
    A questo proposito Vergato insegna: alcuni anni fa gli ingegneri della Rete Ferroviaria Italiana decisero di eliminare molti binari considerati inutili, come quello di Vergato, perché, teoricamente, con tutti i treni in orario perfetto durante il giorno non vi sarebbe stato alcun bisogno di un incrocio in questa stazione. Poi i duri fatti smentirono la teoria: era sufficiente che un treno partisse da Bologna con soli dieci minuti di ritardo per arrivare a Pioppe ed essere impossibilitato a ripartire, perché la stazione successiva per incrociare il treno da Porretta era Riola!!! Risultato: dopo qualche anno e dopo una lunga lotta portata avanti dal Comitato per la Ferrovia Porrettana, che si era sempre opposto a quello scempio, e grazie anche al determinante intervento dell’assessore regionale Donini, il binario di incrocio a Vergato fu, per fortuna, ripristinato ed oggi mostra tutta la sua utilità.
    Immaginate poi quando verranno deviati, come accade spesso per motivi vari, i treni dell’alta velocità sulla linea Bologna – Prato, che hanno ovviamente la precedenza sui regionali.
    Un’ulteriore riflessione: voi credete che un abitante di Sasso o della valle del Reno per andare a lavorare a Pianoro preferirà prendere il treno (55 minuti di percorrenza) o invece prenderà la macchina per arrivare in 15/20 minuti a destinazione passando dalle Ganzole?

Altra considerazione ancora: quanti saranno i viaggiatori provenienti dalla stessa valle che proseguiranno per quella del Savena? Credo quasi nessuno. Molto probabilmente su questo unico treno che collegherà Porretta a Pianoro continueranno a salire persone della valle del Reno che si fermeranno a Bologna e persone dalla valle del Savena che scenderanno ugualmente a Bologna, senza quindi consentire una
diminuzione significativa dell’utilizzo del mezzo privato.
Ricapitolando: secondo me, e secondo il 95% dei soliti ferrovieri con cui parlo spesso, i motivi per i quali si può prevedere che l’innovazione della Porretta-Pianoro sarà un fallimento sono due: un primo motivo tecnico legato alla circolazione già satura in condizioni normali e con treni in orario; un secondo motivo di tipo commerciale, legato al collegamento tra paesi che sono più facilmente raggiungibili tra loro in auto e che quindi non considereranno attraente il nuovo servizio.
È evidente che questa nuova linea è stata pensata, come la maggior parte di provvedimenti simili, in chiave urbano-centrica: interessa a pochi che Bologna sia raggiungibile da Porretta o da Vergato in tempi snelli da migliaia di pendolari, magari anche con qualche treno che preveda solo tre o quattro fermate da Porretta alla città.
Nel caso in cui i fatti dovessero smentire questa previsione, sarò ben felice di riconoscere l’errore e manderò a Regione e ferrovie una sentita lettera di scuse.
In relazione ai treni che collegano i capoluoghi emiliani e quelli toscani si può ulteriormente osservare che le due regioni “amiche”, Toscana ed Emilia-Romagna, hanno innalzato a Porretta un muro di Berlino fra i due tratti della linea, quello emiliano e quello toscano. Si tratta di una scelta incomprensibile e del tutto in
controtendenza con quanto è avvenuto sulle altre tre ferrovie transappenniniche (Pontremolese, Direttissima, Faentina). Da Parma si può infatti andare direttamente a La Spezia senza cambiare a Borgo Val di Taro o a Pontremoli, da Bologna si va direttamente
a Prato senza cambiare treno a San Benedetto o a Vernio e così da Faenza a Firenze senza cambio a Marradi o a Borgo San Lorenzo. Sulla Porrettana si deve invece cambiare obbligatoriamente a Porretta. E dal 9 giugno non ci sarà più nemmeno il cambio a Porretta,

PERCHÉ IL TRENO PER PISTOIA SARÀ GIÀ PARTITO DA DUE-TREDICI MINUTI!!!
Concludo il mio sfogo con un’osservazione su un’altra bellissima trovata: il check-in, divenuto obbligatorio per i biglietti acquistati online. Anche questo è un provvedimento incomprensibile e poco apprezzato non solo dagli utenti, ma proprio dal personale ferroviario, che è tenuto, spesso controvoglia, a multare giovani e anziani che non sono riusciti a fare il check-in in tempo, perché sono giunti in stazione di corsa o magari non avevano sufficiente rete nello smartphone. Ringraziamo prima di tutto il cielo e le alte sfere ferroviarie che recentemente hanno abbassato da 75 euro (settantacinque, avete capito bene, ne ho diretta esperienza familiare) a 5 euro la multa per chi non fa il check-in prima di salire in treno. Ma è lo stesso sistema del check-in che rivela la sua totale inutilità: quando sei salito in treno il biglietto non può
più essere utilizzato! Segno che il check-in non serve a nulla. L’avrà introdotto l’apposito ufficio UCAS (Ufficio Complicazione Affari Semplici) perché le ferrovie sembrino esteticamente più simili alle società aeree.
Da ultimo, ricordo che il Comitato della Porrettana, presieduto con competenza e grande passione civile da Valerio Giusti, da anni parla di tutte queste cose e sollecita costantemente ferrovie e Regione a tenere conto delle sue coerenti osservazioni, collegate alla realtà concreta soprattutto dei pendolari. Ma mi sembra che sia come San Giovanni Battista: “VOCE DI COLUI CHE GRIDA NEL DESERTO”.
Vi saluto in modo molto cordiale,
Renzo Zagnoni
Un cittadino qualunque (non qualunquista) che ritiene il trasporto pubblico, soprattuto quello ferroviario, un grande bene per la comunità e che si è interessato dal 1985 alla ferrovia Porrettana nelle sue ricerche storiche.

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