ARTE CITY BOLOGNA 2025 – Gli Scalpellini della Valle del Reno tra terracotte e iBerlino
2025/02/04, Vergato – La Bottega degli Scalpellini della Valle del Reno prende parte ad ARTE CITY BOLOGNA 2025 dal 6 – 16 FEBBRAIO
Il progetto espositivo prevede due mostre allestite nella Galleria Letizia Gelli dell’ex Fornace Roncaglia, uno spazio di archeologia industriale sito a Bologna in Via Roncaglio 11/12:
- la mostra “Rubbiani, l’ultimo romantico: dal restauro stilistico al restauro conservativo” con disegni e sculture in terracotta dell’artista Giuseppe Parenti, a cura di Artecittà-APS;
- la mostra di opere artistiche in arenaria realizzate da maestri ed allievi della Bottega degli Scalpellini della Valle del Reno. La mostra, a cura dell’Associazione Fulvio Ciancabilla, è stato animato nelle giornate del 6 e 8 febbraio da un banco di lavorazione dell’arenaria che ha visto all’opera i maestri scalpellini.
Le due mostre mettono in campo le arti della scultura in arenaria e della terracotta, materiali usati storicamente nelle ornamentazioni di tante architetture storiche bolognesi, che prendono vita, nell’una mostra, in un colorato teatro di figure “parlanti”; nell’altra in una serie di opere d’arte a tema libero, nonché in una dimostrazione di lavoro d’ornato (rivisitazione di antichi stilemi dell’arte dei maestri comacini).
OPENING: venerdì 6/02/2025 16.30-18.30 - Inaugurazione e presentazione delle mostre
- Un banco di lavorazione dell’arenaria vedrà all’opera i maestri scalpellini ART WHITE NIGTH: sabato 8/02/2025 20,00-24.00
- Visita alle mostre con l’accompagnamento di performance sonore de iBerlino (per info https://www.rockit.it/iberlino)
FINISSAGE: domenica 16/02/2025 16.30-18.30
– Visita guidata alle mostre e lettura dei “pensieri” degli scalpellini scultori. Emozionante lettura di Paolo Franceschi con sottofondo tekno musicale de iBerlino.
Pensieri relativi alle opere in arenaria
– Adriano Daniotti (capra a tuttotondo) – Lo scalpellino è per qualcuno uno spaccapietre, per qualcun altro un artista. Io vorrei essere entrambi.
– Eugenio Daniotti (viso) – Con un colpetto di qua e un colpetto di là trasmetti messaggi per l’eternità, con sculture che esprimono qualsiasi emozione. E se si formano delle fenditure, puoi crearci lo stesso delle magnifiche creature.
– Fernando Fanti (giglio) – Scolpire la pietra è come entrare in un mondo magico.
– Francesca Rossi (lastra) – Siamo noi che diamo vita alla pietra o è lei che rianima la nostra.
– Giancarlo Poli (diablo) – Una pietra si racconta mentre lo scalpello la spoglia del superfluo, fintanto che la sua storia muta nella tua.
– Sabato Crescenzo (grotta pesce) – Ho un’immagine in testa da realizzare, allora, deciso, colpisco la pietra una, due, cento, forse mille volte. Questo mio perseverare fa sì che essa pian piano, se pur dura, si mostri a me nella sua riservata bellezza.
– Riccardo Vaccaro (testa) – Il re di Cipro, Pigmalione, crea una statua di donna così perfetta e bella, Galatea, che si innamora di essa. Gli dei, commossi dal suo amore, le danno vita, trasformando la statua in una donna reale.
– Simone Zucchini (ballerina) – Scolpisco per far sorridere le mie emozioni.
– Davide Montanari (testa) – Lo pietra è materia, vita passata che diventa espressione di vita presente. Lei ti aspetta, non ha fretta. Si fa colpire, spaccare, limare, lisciare. Così riprende vita, e tu con lei.
– Ginevra Testa (una delle sue tre) – La scultura è un dialogo eterno tra il cuore e la materia.
– Barbara Sandri (sasso della paura) – Scolpire è sentirsi parte del processo di trasformazione ascendente della polvere di stelle in cui viviamo e di cui siamo fatti… Può dare vertigini.
– Alfredo Marchi – La pietra tace. La pietra parla. La pietra grida.
– Giancarlo Degli Esposti – Dio bono! Dio bono! Esistono un ritmo e un suono nella vita di ogni uomo. E quando tu scolpisci, Dio bono, lo capisci.
– Stefano Fogacci (trittico) – Pietre che diventano immagini, simboli, racconti, storie antiche come i castagni.
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