Il romanzo giallo del Calzolaio – Lungo il fiume; 5°puntata

OLYMPUS DIGITAL CAMERA2014/04/02, Vergato – Riprendiamo le pubblicazioni del Romanzo Giallo del Calzolaio, vedi le puntate precedenti ( http://vergatonews24.it/category/arte-e-cultura/libri-arte-e-cultura/orazio-lungo-il-fiume/).

5° Puntata

 

La strada era buia buia e piena di buche, più che buche sembravano crateri! L’auto di Claudia emetteva dei suoni duri, quasi metallici. Non era certo terreno per un’utilitaria!
« Ecco bellezza …. vedi quello spiazzo a sinistra? Volta e fermati. Non fare scherzi! » disse minaccioso.
Claudia intanto stava sudando freddo, le stava passando davanti tutta la sua vita. Era consapevole di essersi cacciata in un brutto guaio. Doveva reagire!.
Pensò Claudia che se almeno fosse riuscita a toccare il cellulare, avrebbe potuto…
« Ora spegni, stacca le chiavi smonta…niente scherzi .. ok ? » disse lui.
Scesero dall’auto, si sentiva in lontananza il rumore dell’autostrada, lui si fece consegnare le chiavi e…
« Fermati, mani dietro la schiena! »
Tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un pezzo di corda grossa, robusta di canapa.
Gli prese i polsi ci fece due giri attorno e poi passò la corda in mezzo e strinse forte.
« Ahi! Cavolo mi fa un male boia! » disse Claudia.
« Zitta! Non ci pensare che è meglio! Dai cammina che ora viene il bello! »
Presero per un sentiero, lui da dietro illuminava il cammino con una torcia, piccola ma potente.
Dopo cinque minuti arrivarono in una discarica abbandonata. Tutto era ricoperto da una fitta vegetazione, in fondo, vicino a dei barili di lamiera blu, c’era una vecchia roulotte malandata. La porta era aperta.
« Infilati dentro e non fiatare » Disse lui.
L’interno era uno squallore. Bottiglie rotte, siringhe monouso sporche di sangue, cartacce ed escrementi facevano bella mostra.
Le suppellettili erano stati tolte completamente. In fondo in un ‘angolo una seggiola da bar, quelle vecchie con il filo di plastica intrecciato. Ai lati della seggiola vi erano dei monconi di candele e del nastro da imballo.
« Dai…..siediti non fare complimentil!!! » Disse lui.
« Senti ti .. volevo dire si .. .lasciami andare ti prego! » disse lei singhiozzando «Ho amici molto ricchi .. ti daranno quello che vuoi! »
« I soldi non mi interessano! Tu invece … tantissimo .. Claudia! » Rispose lui.
« Come sai il mio nome? » Chiese lei.
« So tante cose su di te! Sai … è un po’ che ti osservo! » E cosi dicendo prese dalla tasca dei pantaloni un altro pezzo di corda. Claudia si era seduta in punta di piedi senza appoggiare la schiena.
« Siedi per bene, appoggia la schiena su da brava! Ecco così brava bambina! » Gli prese le braccia, le alzò,le passò dietro lo schienale della sedia, poi fece passare la corda in mezzo le mani di lei.
Ne fece scorrere un po’, quanta ne sarebbe bastata per arrivare ai suoi piedi e con un nodo barcaiolo legò l’estremità sopra la corda in mezzo le sue mani.
Questo è il momento,pensò Claudia. Ora o mai più, tanto finisce male comunque ..quindi ..coraggio Claudia dacci dentro! Pensò perché sentiva che il momento era propizio.
Lui per legarle i piedi e congiungere la corda, si sarebbe sicuramente inginocchiato o piegato davanti a lei.
Chiuse un attimo gli occhi, poi alzò il capo e riaprì lo sguardo sul soffitto della roulotte. Sembrava un ‘occhio di Bue, il fascio di luce emanato dalla torcia che lui aveva incastrato in un buco del pavimento, illuminava la scena dal basso in alto, sfiorando parzialmente il suo viso sudato.
« Ora ti lego i piedini … ti consiglio … di non fare stupidaggini … ok!! » Disse lui.
Claudia non rispose, si limitò ad un cenno con il capo ed attese che lui si chinasse davanti alle sue gambe.
Eccolo che arriva! pensò Claudia. Adesso ti sistemo, brutto bastardo maledetto!
Lui si mise di fronte a lei, la guardò negli occhi poi si chinò per eseguire l’operazione. Vide il capo della corda vicino alla gamba della seggiola, allungò la mano per prenderlo ..
L’anello di fumo uscì dalla sua bocca e si levò verso il soffitto lentamente. Gli piaceva molto stare disteso sul letto a fumare e a fare anelli di fumo, era molto distensivo.
« Certo che è strana sta strizzacervelli! Chissà che si è messa in testa? Bhò! Vai a sapere? Comunque domani … poi ,mica male la Dottoressa! » Pensò Marco a voce alta.
Diede un’ultima tirata alla sigaretta e … siccome il posacenere era pieno e la finestra aperta, optò per il lancio del mozzicone.
« Speriamo di non aver colpito nessuno! » disse lui « A quest’ora non c’è mai nessuno giù! Poi chi sé ne frega! Con tutti i guai che ho, ci manca solo che mi stia a preoccupare per una cicca! ».
Chiuse gli occhi e subito gli comparve il viso di Giulia, sua moglie, ex moglie al vero, se ne era andata purtroppo.
Era bellissima, con quello sguardo fiero, sicuro, gli occhi neri, neri come la pece.
« Sapessi almeno dove andarla a cercare..»

« Certo … potessi venderei l’anima! Sapessi a chi rivolgermi! »
Poi prese il telecomando dello stereo e spinto il tasto “cd” si distese nuovamente sul letto
Claudia alzò le ginocchia e dopo aver portato i calcagni indietro, verso il sedere, scalciò con tutta la forza che aveva in corpo! Lo colpì in pieno viso, vide la sagoma del suo corpo cadere all’indietro. La testa sbattere violentemente contro una pietra che era sul pavimento della roulotte.
« Gambe in spalla Claudia! Adesso corri, corri più che puoi! »
Fece un po’ di fatica a liberarsi della sedia, poi imboccò l’uscita della roulotte e a tutto gas si diresse da dove era venuta.
Lui intanto dopo un attimo di smarrimento, riprese i sensi, si alzò e uscì dalla roulotte.
Claudia era vicino alla piazzola dove avevano lasciato l’auto. Lontano si vedevano le luci della baracchina di Borgonuovo.
« Cavoli .. !!! La chiave .. Chi se ne frega … passerà pure qualcuno! Speriamo.» Pensò lei.
Arrivò nella piazzola, poi prese in direzione della strada e .. come per incanto .. un automobile si stava avvicinando lentamente a causa delle numerose buche. Corse incontro all’auto, aveva l’adrenalina a mille!
« Ehi!!! Ferma! Cavoli fermati! » Urlò lei.
Nell’auto una coppia. Avevano appena terminato di fare l’amore e si stavano fumando una sigaretta.
Lui guidava distrattamente e non si accorse della figura che nel buio si stava dirigendo verso di loro.
« Attento!!! » disse improvvisamente la ragazza all’interno dell’auto « Occhio! ».
Claudia anziché fermarsi proseguì la corsa finendo inevitabilmente contro l’auto.
L’impatto, nonostante l’auto andasse lentamente fu violento. Claudia dopo essere salita dallo schianto sul cofano della vettura, piombò sul parabrezza rompendolo completamente.
« Ma … che! … Porca vacca! » disse l’uomo alla guida «Ma da dove è sbucata?»
« E’ uscita da là, da quello spiazzo! E adesso che si fa? Gliela spieghi tu a mio marito? Cavolo che storia! Dai scendi che vediamo! » Scesero dall’auto. Claudia aveva un taglio profondo sul viso.
Respirava a fatica gli occhi sbarrati.
« Aiutatemi … vi prego .. .lui .. lui … è … li! Aiuto … » Poi una lacrima uscì dall’occhio destro e si mescolò al sangue.
« Dammi una mano!» disse lui « Facciamo in fretta! Prima che arrivi qualcuno! Dai prendila per le braccia! »
« Cavolo! Ha le mani legate! » disse la donna « Brutta storia. brutta davvero! »
La presero, lui per i piedi, lei sotto le ascelle e la adagiarono sul ciglio polveroso.
« Dai sali! Presto …. se ci vede qualcuno! »
Salirono e partirono in direzione di Sasso Marconi.
Lui ,a causa del parabrezza rotto, guidava con la testa fuori del finestrino.
Claudia stava perdendo i sensi quando una voce ..
« Ma che bella scenetta! » disse lui avvicinandosi « Mi hai quasi rovinato la festa! Cattiva! »
Si inginocchiò le tastò il polso e con un fazzoletto le pulì il viso.
«Ti sei fatta un bel taglietto … tesoro .. hai tutto il viso tagliuzzato! Ora ci penso io, vedrai come ti riaggiusto! »
La sollevò da terra prendendola in braccio come si prende una sposa il primo giorno di nozze, poi si avviò verso l’auto di lei. L’auto era lì nello spiazzo con il baule già aperto.
La mise dentro poi chiuse, salì, fece retromarcia e poi via lentamente a fari spenti nella notte.

Fine 5° Puntata.

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