La Compagnia degli Sdalèn inaugura il Pilastrino di Castelnuovo
2015/10/31, Castelnuovo – Vergato – La Compagnia degli Sdalèn ha potuto aggiungere un gioiello all’elenco dei lavori sostenuti in questi anni. Dopo i Pilastrini di Labante e Razola, eccoli ritornare sul Comune di Vergato, dopo la Viazza, Castelnuovo. Lavoro facilitato dai pezzi ancora disponibili ma la collocazione sul dirupo ne minacciava la totale perdita, per questo motivo non rimaneva che un’intervento drastico di messa in sicurezza. Persino l’immagine mancante è stata recuperata e ricollocata sul pilastrino restaurato. I cittadini di Castelnuovo assieme ai protagonisti, Enrico Carboni, Alfredo Marchi, gli Alpini di Vergato, alcuni volontari e l’assistenza di Salvatore Etiopi hanno si effettuato i lavori ma anche reso possibile questa festa autunnale.
In rappresentanza dell’amministrazione comunale è intervenuto l’assessore Pier Antonio Gozzoli, il quale, nel suo breve intervento, oltre che congratularsi con gli esecutori del ripristino, ha fatto un invito molto più impegnativo, affidare alla Compagnia degli Sdalèn l’intero restauro del Pincio di Vergato. Modalità, mezzi e tipo di intervento verranno illustrati più avanti, Riuscirà l’assessore a mettere assieme sufficienti forze di volontariato per il suo progetto?
Don Silvano ha poi proceduto con la benedizione e un coretto ha suggellato l’evento con la canzone alpina, Madonnina dai riccioli d’oro. Poi festa per tutti.
La madonnina ritrovata è tornata al suo posto
Il pilastrino di Castelnuovo, eretto forse nella seconda metà dell’800 (non abbiamo trovato precisi riscontri in proposito) in fregio alla strada che allora si inerpicava verso la cima del borgo, segnava l’arrivo in paese e richiamava alla devozione religiosa i passanti ed i pellegrini diretti ai santuari della montagna, mostrando loro le immagini dei santi della terra (S. Vincenzo Ferreri protettore dei raccolti e S. Antonio da Padova il Santo del Pane) e l’immagine della Madonna. Mentre le due targhe dei Santi sono arrivate fino a noi anche se un po’ malandate, la targa in ceramica con l’immagine della Madonna mancava da molto tempo e la nicchia risultava tristemente vuota.
Forse già dagli inizi del ‘900 quando il pilastrino fu spostato, allorché la strada fu modificata per realizzare i due tornanti che l’hanno resa percorribile anche alle macchine, forse durante l’ultima guerra quando perse anche alcuni pezzi (il capitello di copertura, lo zoccolo di base e parte della cuspide con relativa croce), oppure negli anni 60/70 nel periodo di massima depredazione di queste immagini.
La Compagnia degli Sdalèn è intervenuta quando il pilastrino, finito sul bordo di una scarpata che regrediva velocemente, rischiava di crollare. Si è proceduto secondo la tecnica già sperimentata sul pilastrino del cimitero di Vergato. Dapprima si è realizzato uno scavo di fondazione distante un paio di metri dalla scarpata, poi si è proceduto al getto di calcestruzzo armato, quindi si sono smontati e rimontati tutti i pezzi aggiungendo quelli mancanti magistralmente scolpiti da Alfredo Marchi.
Per completare il restauro mancava solo la targa della madonnina, quando si sono realizzate alcune circostanze che a noi piace pensare siano in qualche modo da ricondurre all’attività di sensibilizzazione e promozione che come Compagnia degli Sdalèn abbiamo svolto in questi anni. Colui che si era appropriato in modo fraudolento di una targa
della B.V. delle Grazie di Boccadirio, si è forse pentito e ha deciso comunque di disfarsene abbandonandola vicino a un cassonetto dei rifiuti. Seconda circostanza fortunata, chi l’ha vista e raccolta non ha pensato di tenerla per se, ma ha deciso di restituirla alla fruizione di tutti. Ed è cosi che si è realizzata la bella e fortunata storia della Madonnina che dopo tanti anni passati in luoghi impropri è ritornata al suo posto. Di questo dobbiamo ringraziare Adriano Gentilini che ha saputo cogliere il giusto spirito che ci anima e si è unito alla Compagnia nel migliore dei modi donando la targa ritrovata che è ora esposta sul pilastrino restaurato.
Castelnuovo (Vergato) – 31 ottobre 2013 – Enrico Carboni