Umberto Bernardi – Censura delle maschere in età Napoleonica
2017/11/23, Vergato – Censura delle maschere in età Napoleonica
Ancora una volta Paolo Guidotti sulle pagine di “Vergato” ci parla del carnevale vergatese, Le prime notizie sulle feste, risalgono al 1808 in piena età napoleonica. Vergato allora era dipartimento delle Terme sotto influenza francese.
I balli del carnevale del 1808 furono richiesti da Luigi Collina e tenuti nella sua casa. I permessi viceprefettizi concessi, nei primi mesi dell’anno, di potrer far festa, ballare, andare in maschera (con le solite garanzie di uno che si prendesse la responsabilità di qualunque accidente accadesse e di indicare il luogo, il giorno, il numero di partecipanti) non devono ingannare: è un ostentazione del potere di mostrare tanquillità, sicurezza che non rallenta i controlli, ma li accentua perche’ ben sa che questi balli sono occasioni di incontri tra giovani, di confidenze, sfoghi, progetti.
Non a caso troveremo il nome di Luigi Collina nelle file degli insorti, alcuni mesi dopo, nella rivolta antifrancese, che culminò con le quattro gionate di Vergato.
Due anni dopo per prevenire e contenere le spinte ribellistiche, il comandante generale delle armi del dipartimento del Reno, A. Moser de Filisek, mantiene a Vergato un grosso distaccamento di soldati, formato da uomini della gendarmeria, di soldati del sesto di linea e del battaglione d’assalto e per tutto il carnevale del 1810 proibisce le maschere.
Umberto Bernardi